VISITA GUIDATA (PRIMA PARTE)

Ci poniamo sul sagrato davanti all’ingresso. Subito, armoniosa ed elegante, ci appare la facciata tripartita nella quale è ben interpretata la tradizione classica italiana nel rapporto coi dettami del gotico europeo. La verticalità non è predominante sulle linee orizzontali (come nelle grandi cattedrali francesi, ad esempio), ma vi è profuso un maggior equilibrio nella struttura e nelle proporzioni.

               

Particolare della porta centrale in legno teck posta sulla facciata

Le tre porte della facciata sono pregevoli lavori in legno teck, con disegno a riquadrature che porta incisi i nomi dei soldati lissonesi caduti nella Grande Guerra.   

                        

Mosaico con la figura di Cristo Re, inserito nella lunetta del portale centrale

Nella lunetta del portale centrale è inserito un imponente e suggestivo mosaico con la figura di Cristo Re ed il motto “Christum Regem venite adoremus” (Venite ad adorare Cristo Re); mentre in quelle delle porte laterali i mosaici raffigurano i Santi Patroni, Pietro e Paolo. Di grande effetto e suggestiva luminosità è l’ampio rosone posto al centro della facciata.                         

                        L´ampio rosone posto al centro della facciata  

Il progetto originale prevedeva altresì cinque pinnacoli da porre in cima alle lesene che tripartiscono la facciata, rifinitura che per ragioni varie non è stata ultimata. Nella zona centrale, in alto direttamente sotto la fastige, corre un elegante loggiato. Gli stessi motivi architettonici sono ripresi nelle due pareti esterne che sovrastano le absidi del braccio trasversale.
Entriamo in chiesa e subito incontriamo un apprezzato lavoro in noce dell’artigianato lissonese: le bussole interne delle porte, opera della ditta Mariani Abele e Figli, su disegno dello stesso arch.Conti. Davanti alle prime colonne – tutte costruite in marmo bianco di Chiampo – sono poste le acquasantiere, anch’esse in marmo di Chiampo, su cui sono posti due angeli che pregano a mani giunte, eseguiti dallo scultore lissonese Felice Ghidotti.                           

 L´acquasantiera in marmo di Chiampo

Dello stesso artista è la lapide commemorativa di don Raffaele Crippa – eroico concittadino apostolo dei lebbrosi – posta all’inizio della navata laterale sinistra. Prima di proseguire, è bene soffermarsi su un antico dipinto che è posto sotto il rosone della facciata: è una pala d’altare, opera del pittore milanese Federico Panza, e rappresenta la Vergine Immacolata che schiaccia il capo al serpente con S. Antonio da Padova che la venera. Il dipinto è datato 1702 e proviene da una piccola chiesa – ora chiusa al culto – che era dedicata all’Immacolata Concezione.

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