MADONNA AL BORGO

            

E’ IL CUORE DELLA TIPICA DEVOZIONE MARIANA LISSONESE           

Oggi Lissone è una grossa città, ma il termine “borgo” che l’ha contraddistinta a partire dai primi decenni del ‘200, non è scomparso del tutto: è rimasto ad indicare uno dei rioni più antichi, forse il più importante, perché – è solo un’ ipotesi – lì poteva risiedere il podestà, si poteva amministrare la giustizia, poteva essere, insomma, il centro civile, posto accanto a quello religioso.

In questa contrada la veneranda immagine della Madonna dipinta da tempo immemorabile su di un muro (o su uno slargo delle mura che cingevano il borgo stesso), sollievo per i pellegrini e conforto per chi usciva a lavorare nei campi, è diventata col tempo una piccola chiesa, il santuario tipico della fede e della pietà dei fedeli che l’hanno chiamato e lo chiamano tuttora col nome stesso del quartiere: la Madonna del Borgo. In realtà la chiesina è dedicata alla Vergine Assunta in cielo, ed il titolo della via che la collega alla piazza centrale lo testimonia.

Quando San Carlo venne a Lissone in visita pastorale (1567) la chiesina esisteva già, era il centro di una grande devozione (… cum esset magnae devotionis…) ed aveva la forma attuale con una posta sola, però, quella che oggi si apre su Via Gramsci, col suo bel dipinto posto in una nicchia esterna del muro.  

Dipinto che, molto probabilmente, è l’immagine originaria della devozione alla Madonna, il dipinto sacro più antico di tutta Lissone. Al posto della porta principale, che oggi si apre su Via Manzoni, vi era una finestra riparata da una grata di legno, in modo che si potesse pregare restandone al di fuori.
La Chiesina, per ordine dello stesso San Carlo, fu restaurata, abbellita, arricchita, dipinta e, sopra l’altare, venne posta la statua della Vergine, probabile dono di tale Bernardino Arosio, detto Binoto.                  

Quando, ai primi del ‘600, il cardinal Federico Borromeo la visitò, trovandola così ben messa e avvolta da una fede viva e fervida, ebbe a scrivere: “…affinché il popolo si infiammi ancora maggiormente nella venerazione della Beata Vergine e aumenti il concorso dei fedeli a questo Oratorio, raccomandiamo che tutti i fedeli di questo luogo ogni giorno dedicato alla Beata Vergine e inoltre ogni sabato, si raccolgano verso sera in questo Oratorio per farvi la solita devozione, e ivi cantino le litanie e l’antifona della Beata Vergine per poterla sempre avere loro avvocata e patrona…”

La chiesina dell’Assunta, vanto ed orgoglio non solo del rione del borgo, ma di tutta la città, non ha mai subito decadimenti nel lungo passar del tempo, costantemente restaurata e tenuta a nuovo (recentemente è stata rinnovata tutta la struttura esterna), così come l’immagine della sua Madonna, alta, slanciata, solenne, regale, incoronata, quasi distaccata, col Bambino Gesù in braccio, sempre disposta a raccogliere ogni preghiera ed ogni supplica, prezioso punto di riferimento della fede e delle anime in pena.  

 

 

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