EUROPA

Scriveva Beppe Severgnini nel suo noto libro MANUALE DELL’IMPERFETTO VIAGGIATORE: “…pensate all’accordo di Schengen, all’euro, ai cellulari: un turista che non trova frontiere, non deve cambiare i soldi ed è sempre reperibile, smetterà di essere un t

Scriveva Beppe Severgnini nel suo noto libro MANUALE DELL’IMPERFETTO VIAGGIATORE: “…pensate all’accordo di Schengen, all’euro, ai cellulari: un turista che non trova frontiere, non deve cambiare i soldi ed è sempre reperibile, smetterà di essere un turista…”

Sarà semplicemente un cittadino europeo, con la possibilità di spostarsi, di vivere e lavorare in diversi Paesi dell’Unione. Saprà parlare la stessa lingua dalla Finlandia a Reggio Calabria o Corfù. Non farà più riferimento a stereotipi antipatici per cui gli Italiani sono “spaghetti, mandolino e calcio”, i Tedeschi “deutsche quadraten”, i Russi “bevono troppa Vodka”, gli Inglesi “… va be’ che sono stati i padroni del mondo…”

Sogni? No, un futuro possibile se, come è scritto nell’Esortazione Apostolica di Giovanni Paolo II, si guarda all’Europa come una comunità civile dove non mancano segnali che aprono alla speranza.

Constatiamo con gioia – dicono il Papa e i Vescovi – la crescente apertura dei popoli, gli uni verso gli altri, la riconciliazione tra nazioni per lungo tempo ostili, l’allargamento progressivo del processo unitario ai Paesi dell’Est Europeo. Riconoscimenti, collaborazioni e scambi di ogni ordine sono in sviluppo, così che, a poco a poco si crea una cultura, anzi una coscienza europea, che speriamo possa far crescere, specialmente presso i giovani, il sentimento della fraternità e la volontà della condivisione.”

Il documento Ecclesia in Europa sostiene la necessità che gli Europei, nei loro tentativi di dare un volto al proprio Continente non possano escludere l’eredità religiosa e, in particolare, la profonda anima cristiana.

“La fede cristiana ha plasmato la cultura europea e si è intrecciata in modo inestricabile con la sua storia, al punto che questa non sarebbe comprensibile se non si facesse riferimento alle vicende che hanno caratterizzato prima il grande periodo dell’evangelizzazione, e poi i lunghi secoli in cui il cristianesimo, pur nella dolorosa divisione tra Oriente e Occidente, si è affermato come la religione degli Europei stessi”.

Anche nel periodo moderno e contemporaneo, quando l’unità religiosa è andata progressivamente frantumandosi sia per le ulteriori divisioni intercorse tra cristiani, sia per i processi di distacco della cultura dall’orizzonte della fede, il ruolo di quest’ultima ha continuato ad essere di non scarso rilievo.”

E’ vero, dicono ancora i Vescovi, che “Molti non riescono più ad integrare il messaggio evangelico nell’esperienza quotidiana; cresce la difficoltà di vivere la propria fede in Gesù in un contesto sociale e culturale in cui il progetto di vita cristiano viene continuamente sfidato e minacciato…”. Ed è ancora più vero che “l’Europa si colloca tra quei luoghi tradizionalmente cristiani nei quali, oltre a una nuova evangelizzazione, in certi casi si impone una prima evangelizzazione.”

Nel documento si possono trovare chiare e sintetiche indicazioni per la vita di ogni chiesa locale, dei presbiteri, dei consacrati, dei laici, delle comunità. In sostanza “la Chiesa di oggi avverte con rinnovata responsabilità, l’urgenza di non disperdere il prezioso patrimonio religioso e di aiutare l’Europa a costruire se stessa rivitalizzando le radici cristiane che l’hanno originata.”

Su questo cammino né facile, né veloce è opportuno invocare lo sguardo di un Santo Patrono, quel Benedetto da Norcia che, nel 500 d.C., si alzò come un gigante in mezzo ai rumori di guerra, non si fermò alle lamentele sul presente difficile e sulla fine prossima di un modo di vivere.

Fece della propria fede una luce per l’intelligenza, una forza per la volontà, un coraggio per l’azione e seppe sprigionare e organizzare energie nascoste che guidarono l’Europa verso un’epoca nuova.


Il testo integrale del documento Ecclesia in Europa è stato pubblicato da Avvenire ed è scaricabile dal sito della Santa Sede www.vatican.va
L’elogio di San Benedetto si trova nel libro Io con Te per 365+1 di Tonino Lasconi ed. Paoline

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