CENTENARIO DELLA DEDICAZIONE

’Insieme’ nella gratitudine e nella comunione fraterna!

Si avvicina il giorno della memoria della ’Dedicazione’ della chiesa prepositurale in Lissone, quando la comunità farà memoria dell’evento della posa della prima pietra per il ministero del Beato Card. Ferrari, avvenuta cento anni fa, il 15 ottobre 1903.

In quel giorno si chiuderà l’anno del ’Centenario’ durante il quale sono stati vissuti ’momenti’ particolarmente significativi, come il pellegrinaggio delle comunità parrocchiali della città durante i venerdì di quaresima, o il ’giubileo delle famiglie’ o l’esperienza spirituale dell’indulgenza plenaria nella solennità dei SS. Patroni della città, gli apostoli e martiri Pietro e Paolo.

La celebrazione – o memoria grata e gioiosa – del centenario ha ’soltanto’ e chiaramente un significato e un valore spirituale. Rinnovare la fede nella Chiesa, popolo di Dio in cammino, ma anche comunità che vive la comunione fraterna e dà testimonianza nel mondo al Vangelo del Signore.

’Questa’ comunità cristiana in Lissone si ritrova nel grande tempio voluto dai Padri e si appresta a celebrarne il centenario della posa della prima pietra. Celebra pertanto il suo mistero: fondati sull’unica pietra che è Cristo, i cristiani in Lissone, quali ’PIETRE VIVE’ sono costruiti come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio, mediante Gesù Cristo (1Pietro 2, 4 ss.)

In un angolo della Prepositurale dall’ottobre scorso 2002, ’sta’ un’ampia documentazione dell’evento antico: è l’angolo della ’memoria’.

Raccolta fotografica tratta da: “LISSONUM” – Notizie di Lissone – Raccolte per cura del Sac. ENNIO BERNASCONI – 16 Ottobre 1926

Il Prevosto Don Carlo Colnaghi                        Il Prevosto  Dott. Don Angelo Gaffuri

In apertura dell’anno centenario, nello scorso ottobre, lì è stata portata una lampada che arde notte e giorno. Una lampada che rende evidente la ’coscienza’ dei lissonesi del dono ricevuto dai loro padri cento anni or sono: una chiesa davvero bella dove poter ascoltare la Parola di Dio, accogliere la vita di Cristo Salvatore nei sacramenti, vivere nella lode l’amore fraterno….

Lo stato della Chiesa prima del ciclone

La Chiesa nel periodo dell´interruzione dei lavori 1910-1924              La costruzione della facciata

Inizio dei lavori al campanile

L´innalzamento delle colonne della Cappella Maggiore

L´Altare Maggiore ed il munifico donatore Comm.Carlo De Capitani

La pietra sulla quale è costruita la nostra Prepositurale dunque è Cristo. Fare memoria della posa della prima pietra della Chiesa dei ss. Pietro e Paolo in Lissone, nel lontano 1903 significa allora riconoscere che noi come ’tempio spirituale’ siamo costruiti su di Lui, ’pietra viva’, roccia, fondamento della nostra identità.
E la Chiesa-madre, la Prepositurale ne è il segno nella storia della nostra città.

SAN PIETRO AI CRISTIANI DELLA SUA COMUNITA’
“….Avvicinandovi al Signore Gesù, PIETRA VIVA, rifiutata dagli uomini ma scelta e preziosa davanti a Dio, quali ’PIETRE VIVE’ siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali, graditi a Dio, mediante Gesù Cristo. Si legge infatti nella Scrittura: ’Ecco, io pongo in Sion una pietra d’angolo, scelta, preziosa e chi crede in essa non resterà deluso.Onore dunque a voi che credete. Ma per quelli che non credono, la pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo, sasso di inciampo e pietra di scandalo….” (1Pietro 2, 4 ss.)

ANCORA SAN PIETRO NELLA SUA LETTERA
Voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere ammirevoli di Lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce meravigliosa. Un tempo voi eravate non-popolo, ora invece siete il popolo di Dio, un tempo eravate esclusi dalla misericordia, ora invece avete ottenuto misericordia” (1Pietro 2,9 ss.)
Domenica 20 ottobre 2002 si è aperto il giubileo della Prepositurale “insieme”.
Domenica 19 ottobre 2003 renderemo grazie celebrando con gioia la memoria della posa della prima pietra

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