MESSAGGIO DELL´ARCIVESCOVO AI FEDELI……

della Diocesi di Milano, 14 settembre 2003 Festa dell’Esaltazione della Santa Croce
“Mi sarete testimoni!”

della Diocesi di Milano, 14 settembre 2003 Festa dell’Esaltazione della Santa Croce
“Mi sarete testimoni!”

Carissimo/a,

ti saluto nel nome del Signore, con l’augurio di Paolo al discepolo Tito: «Grazia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù, nostro salvatore» (Tito 1,4).
Desidero condividere con te il primo passo di un cammino che la nostra Chiesa di Milano vuole compiere nei prossimi tre anni.
È un cammino incominciato tanti anni fa e che continua ancora oggi.

Andate in tutto il mondo

Come sai, la vita di Gesù sulla terra si è conclusa con una grande consegna missionaria. Il Signore risorto dice ai suoi apostoli: «Andate in tutto il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura» (Marco 16, 15). E san Luca riporta queste altre parole di Gesù: «Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni…» (Atti 1, 8).
Questo “mandato”, Gesù lo affida oggi anche a noi: «Mi sarete testimoni».
Gesù ci manda a testimoniare e annunciare il Vangelo. Non ci manda semplicemente a comunicare una parola, ma a “fare vedere” una persona viva, che ci ha incontrato e ci ha cambiato la vita, facendo nascere in noi una “esperienza” nuova, capace di contagiare e attrarre gli altri. È lui stesso! “Sarete testimoni di me!”.
Gesù manda tutti, nessuno escluso. Manda me. Manda te.
Anche per te, per te personalmente sono le sue parole! Ti dice: “Tu, proprio tu, mi sarai testimone!”.

Una Diocesi in cammino

È questo stesso appello che oggi ti rivolgo, a nome di Gesù. È l’appello che l’8 settembre, nella festa della Natività di Maria vergine, ho fatto risuonare in Duomo presentando ufficialmente il “Percorso pastorale diocesano per il triennio 2003-2006”. Si tratta di un testo dal titolo “Mi sarete testimoni“. Il volto missionario della Chiesa di Milano, che – se vuoi – puoi procurarti, anche chiedendolo al tuo Parroco, e leggere con calma nei prossimi mesi.
Durante l’omelia in Duomo, mentre ero spiritualmente unito a tutte le comunità parrocchiali della Diocesi, sentivo vivo dentro di me il desiderio di arrivare al cuore di tutti: bambini, ragazzi, adolescenti, giovani, adulti e anziani. Desideravo arrivare anche al tuo cuore.
E ora il mio desiderio – con questo breve “Messaggio” – si fa realtà.
Il cammino che ci attende e che voglio compiere con te è sì un’avventura impegnativa e faticosa, ma bella ed entusiasmante.
Lo inizio con te, che sei venuto in chiesa per partecipare all’Eucaristia domenicale, nella festa dell’Esaltazione della Santa Croce.

Con gli occhi fissi sul volto di Gesù

C
on me, anche tu fissa gli occhi sul volto di Gesù Cristo! È lo stesso Signore che, durante la Messa, hai ascoltato nella sua parola, hai incontrato nella preghiera di lode e ringraziamento, hai forse ricevuto nel suo Corpo e nel suo Sangue.
Lo sguardo rivolto al Signore Gesù è un bene preziosissimo della nostra vita. Già lo sguardo dell’antico popolo di Dio puntato sul serpente di bronzo, che Mosè aveva messo sull’asta nel deserto, era un bene, perché fonte di guarigione e di vita. Ma quello sguardo era solo un simbolo. Oggi, il simbolo si fa realtà, perché a noi è dato di fissare gli occhi del cuore su Gesù innalzato sul legno della croce. Dall’amore che si sprigiona dalla sua morte scaturiscono la liberazione dal peccato e il dono di una vita nuova, della vita stessa di Dio.
Questo è lo sguardo della fede! È uno “sguardo” profondo, concreto, potente e vivo, che ci trasforma e rinnova nel riconoscimento dell’amore che, in Gesù crocifisso, Dio ha per ciascuno di noi. Sì, fissando il volto di Cristo, “confessiamo” che «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna» (Giovanni 3, 16).
È questo il Vangelo, la “buona notizia” che accogliamo nella fede e che ha in sé la forza di cambiare la vita. Nelle situazioni più dolorose, quando la croce pesa nel cuore o sembra “insopportabile”, la fede ci dà coraggio e serenità. Ci assicura: Dio ci ama! Dio ama me, ama te!

Il Signore ha bisogno anche di te

Ringrazia con me il Signore per il grande dono della fede, che abbiamo ricevuto nel Battesimo.
Ma questo dono, Dio lo vuole offrire proprio a tutti, nessuno escluso. Lo offre lui stesso, per vie che lui solo conosce, al cuore di ogni persona. Ma anche chiedendo a te di dare il tuo contributo per annunciare il Vangelo e trasmettere la fede oggi.
Certo, ci sono i sacerdoti, i missionari, le persone consacrate, i catechisti, gli operatori pastorali, i fedeli laici, uomini e donne impegnati in parrocchia. Ma ci sei anche tu! Il Signore ha bisogno anche di te! Non sottrarti al suo appello: “Mi sarai testimone!”.
È questa la “missione”. Nasce dal di dentro della fede: se credi davvero, non puoi non testimoniarla agli altri. Si sprigiona con forza dalla Messa alla quale partecipi: essa “costringe” la Chiesa – e te con lei – a rivivere, animata dal fuoco dello Spirito, l’amore di Gesù che vuole attrarre a sé e salvare ogni persona.
Senti sì tutto il peso della responsabilità che ti viene affidata, ma ancor più senti tutta la bellezza, l’onore e la gioia di servire il Signore e la causa del suo Vangelo in un mondo che ne ha immenso bisogno.
Tu sei importante agli occhi di Dio!
Anche da te dipende il presente e il futuro della comunità cristiana, chiamata a vivere il Vangelo, a celebrarlo nella preghiera e a testimoniarlo nella carità vissuta ogni giorno in famiglia, sul lavoro, a scuola, nei luoghi della gioia e della sofferenza, nell’ambito dell’economia e della politica.
Anche da te dipende il presente e il futuro della società civile, chiamata a rinnovarsi venerando la dignità inviolabile di ogni persona e la sua libertà e promuovendo il bene di tutti, a cominciare dai più deboli, bisognosi ed emarginati.

Partecipa anche tu

N
on sei solo. Non sei isolato. Sei mandato “insieme” con tutta la Chiesa, “a nome” di tutta la Chiesa.
Il “Mi sarai testimone!”, che oggi il Signore ti rivolge, entra in un grande “coro”, entra in quel «Mi sarete testimoni» e in quell’«Andate in tutto il mondo…» che egli continua a far risuonare nel cuore di tutta la Chiesa, anche della nostra Chiesa di Milano.
Ti devi sentire “parte di un tutto”.
Partecipa anche tu al “percorso pastorale diocesano”, nel segno della comunione, incominciando dalla tua comunità parrocchiale e dal tuo ambiente di vita.
Camminiamo confidando nel Signore, certi della sua dolcissima “compagnia”: «Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo» (Matteo 28, 20).
Cristo Signore ci doni la forza e la gioia di confessarlo “vero Dio e vero uomo”, “unico, universale e necessario Salvatore dell’uomo e del mondo” e di annunciarlo a tutti con parola persuasiva e vita coerente!

Maria, che è beata perché ha creduto, ci doni il suo amore materno e sia per tutti noi la Stella dell’evangelizzazione, che illumina e guida il nostro cammino di “testimoni del Signore risorto e vivo”, in un mondo che, non poche volte, ignora Cristo e rifiuta il suo Vangelo, ma che ha dentro di sé un insopprimibile bisogno di Dio e della sua salvezza. 



                                                                                            + Dionigi card. Tettamanzi
                                                                                                Arcivescovo di Milano

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