CERCARE DIO

Di fronte a certe notizie non si riesce a trattenere un sorriso. Eppure potrebbero farci pensare prima di andare a finire in un cestino (virtuale o della carta straccia).

Leggo su una della tante newsletter che arrivano nel

Di fronte a certe notizie non si riesce a trattenere un sorriso. Eppure potrebbero farci pensare prima di andare a finire in un cestino (virtuale o della carta straccia).

Leggo su una della tante newsletter che arrivano nella casella delle mail:
Il God Detector
Quanti filosofi si sono accaniti intorno alle prove
dell’esistenza di Dio? Tanti, forse troppi considerando
che bastava una bussola per risolvere il loro problema.
Esattamente: una bussola in grado di rilevare la presenza
di Dio, il luogo – della nostra casa, dell’ufficio… – dove
Lui ha deciso di manifestarsi

Visitando il sito si apprende che è stato messo a punto un metodo efficace per riconoscere la presenza di Dio accanto a noi e finalmente ottenere una risposta all’invocazione: “Dio, dammi un segno!”. Non sarà più necessario attendere risposte vaghe e ambigue come uno squillo del telefono o una piuma che cade dal cielo per sapere che Dio esiste. Basterà orientare questo aggeggio, che assomiglia proprio ad una bussola, e aspettare che la freccia cominci a vibrare.

Nel sito, si possono trovare anche le fotografie: il God detector è decorato con rappresentazioni di Dio tratte dagli affreschi della Cappella Sistina. Naturalmente è possibile acquistarlo in diversi formati e a prezzi.

Una bussola per scoprire l’esistenza di Dio è da considerare come l’ultima trovata americana nata sull’onda del successo emotivo di The Passion? Oppure potrebbe essere il modo più attuale per esprimere il più antico desiderio dell’uomo: avere una prova certa dell’esistenza di Dio?
Mi vengono alla mente i Patriarchi dell’Antico Testamento: Noè, Abramo, Mosè, che avevano a che fare con un Dio che si manifestava concretamente in un roveto ardente, in una colonna di nubi, nella potenza che spartiva il mar Rosso o prometteva discendenza numerosa come le stelle del cielo. Un Dio che spiegava a Noè come costruire l’arca, tanti cubiti di larghezza, tanti di altezza…e come riempirla con precisione meticolosa ed efficiente. Un Dio che parlava chiaramente agli uomini. O forse erano loro che sapevano comprenderlo e gli si affidavano.

Quanto lontano da alcuni discorsi di Gesù nel Nuovo Testamento. Discorsi oscuri come la notte nella quale Nicodemo, l’ebreo giusto, il maestro della legge, si reca da questo giovane Rabbi così provocatorio e così ascoltato. Come poteva Nicodemo comprendere chi gli parlava di “rinascere dall’alto” di “nascere di nuovo in acqua e Spirito”. Come poteva credere e quindi fidarsi?
T
roppo difficile per lui, ancora più difficile per noi, oggi. La logica evangelica è sempre stata diversa dalla logica del mondo, è vero. Ma forse oggi siamo arrivati al culmine della prevalenza di altri modi di pensare e di agire che poco rispetto hanno della dignità umana.

Cosa fare, allora? Dove cercare Dio? E come? Con una bussola o negli occhi dei fratelli?

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