L’EUCARESTIA della DOMENICA ACCENDE IN TE IL FUOCO DELLA MISSIONE!

Messaggio dell’Arcivescovo ai fedeli della Diocesi di Milano.

Carissimo/a, ti saluto con cuore sincero e fraterno: “Grazie a te e pace da Dio, Padre nostro, e dal Sig

Messaggio dell’Arcivescovo ai fedeli della Diocesi di Milano.

Carissimo/a, ti saluto con cuore sincero e fraterno: “Grazie a te e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo” (cfr.Romani 1,7)

TU; PROPRIO TU; MI SARAI TESTIMONE!

L’8 settembre dello scorso anno, in Duomo, come Chiesa di Milano abbiamo iniziato un “percorso” triennale, per risvegliare in tutti noi la “grazia” e la “responsabilità” di testimoniare Gesù e di annunciare il suo Vangelo.
Allora, avevo lanciato un “appello”: Mi sarete testimoni.
Io ero soltanto la eco della voce di Gesù risorto, che anche oggi dice a ogni credente: “Và in tutto il mondo e predica il vangelo a ogni creatura” (cfr. Marco 16,15) Si, anche per te, per te personalmente sono le sue parole! Ridice: Tu proprio tu, mi sarai testimone!”.
La fede è un grande dono del Signore, da accogliere e da inserire nella vita di ogni giorno. E’ l’energia straordinaria che ci cambia dal di dentro e fa nascere in noi un’”esperienza” nuova, capace di contagiare e attrarre gli altri.
La fede è – deve essere – missionaria! Se non contagia, non è vera fede. In essa risuona incessantemente l’appello del Signore: “Và…”.
Quest’anno, il cammino della nostra Chiesa – e dunque anche il tuo – continua con una nuova “tappa”. La “meta” è testimoniare Gesù, a partire dalla celebrazione dell’Eucaristia nel Giorno del Signore.

IL SEGNO MISSIONARIO DELL’ EUCARISTIA DOMENICALE

La Messa della Domenica è un “fatto” visibile a tutti. E’ un’”esperienza” viva di fede, fondamentale per la comunità cristiana e per il suo compito di comunicare il Vangelo ad ogni generazione.
“Ancora oggi, nonostante tutte le difficoltà e le non poche defezioni,…. – la vita delle nostre parrocchie è scandita anzitutto dal ritrovarsi, la Domenica, per celebrare la Santa Messa” (Mi sarete testimoni, n 39). Ringraziamo dunque il Signore, perché è pur sempre rilevante il numero di coloro che, ogni domenica, partecipano alla Messa.
La celebrazione dell’Eucaristia è e rimane il segno missionario più “popolare”, comune e diffuso, e più “originale”, perché più tipico e, insieme, più forte dell’essere e del vivere dei cristiani nella società. E’ la dimostrazione che, ancora oggi, c’è che crede in Gesù come signore e, per questo, lo ascolta e lo segue.

BEATI GLI INVITATI ALLA CENA DEL SIGNORE

Ci aiutano a partecipare all’Eucaristia domenicale, come piace al Signore, òe bellissime parole che il prete rivolge ai fedeli prima della Comunione: “ Beati gli invitati alla cena del Signore”.
Sie invitato, nella comunità della Chiesa, alla “cena del Signore”. E’ la stessa che Lui ha vissuto con gli Apostoli nel Cenacolo, quando – sorpresa inaudita e meravigliosa! – ha dato loro il suo Corpo e il suo Sangue, “anticipando” così il dono totale di sé sulla Croce, che ora viene “regalato” a tutti noi nella Messa.
Chi prende parte a “questo” convito è “beato”! Pur nei disagi e nelle prove e sofferenze della vita, può sperimentare una gioia interiore vera, profonda, piena.
Ma davvero mi sento “beato” quando prendo parte all’Eucaristia domenicale? Lo chiedo a me, Vescovo. E lo chiedo anche a te.
Questa è la sfida. Rinnovare e intensificare la nostra fede e la nostra vita, perché la Messa della Domenica diventi realmente, nella concretezza di ogni giorno, un’esperienza di “beatitudine”.
E’ l’esperienza di una gioia originale e insopprimibile, che nasce dall’accoglienza del dono di Cristo, la sua carne crocefissa e gloriosa. Di una gioia prorompente e incontenibile, da offrire agli altri, con una vita rinnovata, nel segno della testimonianza evangelica, della condivisione fraterna, della carità operosa.

FATE QUESTO IN MEMORIA DI ME

Ti propongo,allora, con fiducia, alcuni impegni missionari, perché tu possa obbedire, con gioia e generosità, al comando di Gesù: “Fate questo in memoria di me” (Luca 22,19).
1.         Prendi parte, ogni Domenica, all’Eucaristia. Supera eventuali difficoltà e stanchezze. Non privarti di questa “beatitudine”. La tua presenza alla Messa non sia solo l’esecuzione di un precetto. Sia l’accoglienza pronta e grata di un dono e il dare risposta al bisogno di un cuore che crede e ama il Signore.
2.         Partecipa alla Messa domenicale con una fede profonda. Solo la fede ti può fare discepolo attento della parola che Gesù, il Maestro, ti rivolge. Solo la fede ti conduce – come amico e commensale – all’incontro con la persona viva del Signore Gesù, tuo Dio e Salvatore.
Se non incontri Dio, se non ti lasci incontrare da Lui e dal suo amore, che Messa celebri?
3.         Vivi il rito liturgico nella sua verità profonda. Esso è il segno visibile e il luogo misterioso che ti rivela e ti comunica la vita nuova della grazia.
L’Eucaristia ti fa partecipe dell’amore stesso di Gesù verso il Padre e per ogni uomo. Tornando a casa, lascia che la Messa ti spinga a operare ogni giorno nella giustizia e nella carità, ritrovando lo stesso Signore Gesù nei fratelli, in particolare nei più piccoli, poveri e bisognosi.
Come Gesù, anche tu “lava i piedi” di ogni persona, donando te stesso agli altri.
4.         Lasciati “bruciare” dal fuoco della missione. E’ lo stesso fuoco che lo Spirito Santo ha acceso nel cuore di Gesù e che, mediante l’Eucaristia, suscita nel cuore di ogni credente.
Anche lo Spirito dona e chiede di condividere la passione missionaria di Gesù. Di annunciare la “lieta notizia” che la vita di ciascuno è sempre il termine dell’amore paterno, tenero, forte e misericordioso di Dio, che dona a tutti salvezza e gioia.
Non c’è Messa senza missione! Il saluto del prete te lo ricorda: “Andiamo in pace. Nel nome di Cristo”.
5.         “Abbi cura” di quanti non vanno a Messa la Domenica. Forse li trovi anche in casa tua. Si privano di una “beatitudine” che il signore vuole anche per loro. Non puoi dire una parola, offrire un esempio più convinto e credibile, pregare per loro?
6.         Assicura alla Domenica il suo vero volto cristiano. Oggi è forte la tendenza a considerarla una logica del “fine settimana”, come spazio di semplice tempo libero.
Non arrendiamoci. Partecipando in modo convinto e generoso alla messa, è ancora possibile che la Domenica diventi un giorno nel quale coltivare i valori dell’incontro con Dio, della comunione e della carità fraterna, del riposo, della festa e della gioia.

CON MARIA, DONNA “EUCARISTICA”

Nella sua enciclica sull’Eucaristia, Giovanni Paolo II ci parla di Maria come “donna eucaristica”. Ci dice che “c’è un’analogia profonda tra il fiat pronunciato da Maria alle parole dell’Angelo, e l’amen che ogni fedele pronuncia quando riceve il Corpo del signore” (Ecclesia de Eucharisistia, n. 55). Ci invita a fare nostra la fede di Maria.
Insieme – io per te e tu per me – preghiamo la Madonna, che ci è vicina ogni volta che partecipiamo alla Messa. Con tutto il suo affetto materno, ci doni la “beatitudine” della sua immensa fede.
Potremo incontrarci con il signore Gesù: ascoltare la sua Parola che illumina e guida: mangiare il suo Pane che dà la vita eterna; crescere nell’amore e nella comunione con lui e con la Chiesa; metterci al servizio dei piccoli e dei poveri; lavorare per la giustizia e la pace nel mondo; testimoniare – umili e gioiosi – il Vangelo che libera e salva.

L’Eucaristia della Domenica accenda in te il fuoco della missione!

E’ il mio augurio, con la benedizione del Signore.

Il tuo Arcivescovo
Dionigi card. Tettamanzi

Milano, 12 settembre 2004.

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