E’ stata presentata ieri, martedì 9/11/2004/, in Vaticano la conferenza commemorativa per i 40 anni del decreto sull’ecumenismo del Concilio Vaticano II. Rappresentanti delle diverse confessioni cristiane, insieme a Rocca di Papa.
E’ stata presentata ieri, martedì 9/11/2004/, in Vaticano la conferenza commemorativa per i 40 anni del decreto sull’ecumenismo del Concilio Vaticano II. Rappresentanti delle diverse confessioni cristiane, insieme a Rocca di Papa.
Il 21 novembre del 1964, nell’ambito del Concilio Vaticano II, veniva promulgato il Decreto sull’Ecumenismo, con il voto positivo di 2137 e appena 11 voti contrari. Con tale atto, la Chiesa cattolica si impegnava una volta per tutte, dopo secoli di chiusure e contrapposizioni nella ricerca della piena unità di tutti i battezzati, rispondendo così ad un’esigenza diffusa di dialogo e riconciliazione.
A quarant’anni di distanza, il Pontificio Consiglio per l’Unità dei cristiani ha promosso un incontro per fare un bilancio e capire quali possono essere i nuovi passi da compiere in futuro. Da giovedì a sabato, a Rocca di Papa, vicino Roma, rappresentanti di diverse Chiese e comunità ecclesiali si troveranno insieme per discutere sul tema “Il Decreto sull’Ecumenismo del Concilio Vaticano II quarant’anni dopo: retrospettive e significato permanente – sviluppi e situazione attuale – prospettive future”.
Al raduno parteciperanno quasi 200 delegati, insieme a ospiti e rappresentanti delle diverse confessioni cristiane, a cominciare dal card. Walter Kasper, presidente del Pontificio consiglio per l’Unità dei cristiani. Al porporato toccherà la relazione iniziale sul “significato permanente ed urgente di Unitatis redintegratio”, a cui seguiranno i contributi del Metropolita ortodosso Johannis, del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli e del Prof. Geoffrey Wainwright, del Consiglio Metodista Mondiale. Parole e spunti di riflessione che guideranno il dibattito di giovedì pomeriggio sulle problematiche, le necessità e le acquisizioni dell’impegno ecumenico a vari livelli.
A riguardo, si annunciano importanti le testimonianze di persone come Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei Focolari, di Enzo Bianchi, priore di Bose, e di vescovi che vivono in contesti in cui il dialogo non è solo un dovere, ma anche una necessità: tra questi, il Card. Ivan Dias, arcivescovo di Bombay in India e il Card. Cormac Murphy-O’Connor, arcivescovo di Westminster, in Inghilterra.
Ai lavori della conferenza si unirà anche Giovanni Paolo II che presiederà nella Basilica Vaticana la celebrazione dei Vespri conclusiva, prevista per sabato 13 novembre.
Un segno forte che confermerà nel modo più solenne e significativo l’impegno della Chiesa cattolica “a percorrere la via della ricerca ecumenica”, partendo dalla consapevolezza che “è sulla preghiera di Gesù, e non sulle nostre capacità, che poggia la fiducia di poter raggiungere nella storia, la comunione piena e visibile di tutti i cristiani” .