RISCHIARE LA GIUSTIZIA IN UN MONDO CHE CAMBIA.

Il percorso proposto dalla Comunità Pastorale “Santa Teresa Benedetta della Croce” in Lissone  per l’approfondimento dei temi d’attualità  in ascolto del Magistero della Chiesa.
Si è svolto venerdì 15 gennaio 2010 nella Sala maggiore di Casa Canonica a Lissone il primo di una serie di incontri aperti a tutti e dedicati al tema d’attualità, in ascolto del Magistero della Chiesa, secondo il seguente percorso:1.   
 

La relazione tra le persone implica sempre il riferimento alle cose: nell’attuale fase culturale e sociale l’economia sembra però attribuire un evidente privilegio alle cose, ai prodotti da comprare e a quelli da vendere, rispetto alle persone, a cui pure le cose sono destinate come beni. Sotto la pressione degli affari, la giustizia spesso fugge o, forse, rimane il grande desiderio nascosto nella coscienza di ciascuno.
Nel primo incontro, dunque, si è analizzata l’Enciclica del Pontefice Benedetto XVI Caritas in Veritate, affrontando il tema della carità nella verità di cui Cristo si è fatto testimone con la sua vita terrena e, soprattutto, con la sua morte e risurrezione: ciò costituisce la principale forza propulsiva per il vero sviluppo di ogni persona e dell’intera umanità.
L’amore, “caritas”, è una forza straordinaria, che spinge le persone a impegnarsi con coraggio e generosità nel campo della giustizia e della pace. È una forza che ha la sua origine in Dio, Amore eterno e Verità assoluta.
La carità è la via maestra della dottrina sociale della Chiesa. Ogni responsabilità e impegno delineati dal Magistero ecclesiale sono in riferimento alla carità che, secondo l’insegnamento di Cristo, costituisce la sintesi di tutta la Legge.Essa dà vera sostanza alla relazione personale con Dio e con il prossimo; è il principio non solo delle micro-relazioni, rappresentate dai rapporti amicali, familiari, di piccolo gruppo, ma anche delle macro-relazioni, ossia dei rapporti sociali, economici, politici.Durante l’incontro, il Prof. Don Sergio Ubbiali ha esposto il principio della Caritas in Veritate evidenziando che esso prende forma operativa nei due seguenti criteri orientativi dell’azione morale:
·         la giustizia;
·         il bene comune.
L’amore nella verità è una grande sfida per la Chiesa in un mondo in progressiva e pervasiva globalizzazione.
Il rischio, infatti, del nostro tempo è che alla crescente interdipendenza tra gli uomini e i popoli non corrisponda l’interazione etica delle coscienze e delle intelligenze, dalla quale possa emergere come risultato uno sviluppo veramente umano.
Solo con la carità, illuminata dalla luce della ragione e della fede, è possibile conseguire obiettivi di sviluppo dotati di una valenza più umana e umanizzante.
La condivisione dei beni e delle risorse, da cui proviene l’autentico sviluppo, non è assicurata dal solo progresso tecnico e da mere relazioni di convenienza, ma dal potenziale di amore che vince il male con il bene e apre alla reciprocità delle coscienze e delle libertà.
Uno degli stimoli più significativi all’attuale cambiamento dell’organizzazione del lavoro è dato dal fenomeno della globalizzazione, che permette di sperimentare nuove forme di produzione, con la dislocazione degli impianti in aree diverse da quelle in cui vengono assunte le decisioni strategiche e lontane dai mercati di consumo.
Tale scenario richiede una nuova e approfondita riflessione sul senso dell’economia e dei suoi fini, unitamente ad una revisione profonda e lungimirante del modello di sviluppo, per correggerne le distorsioni.
La Chiesa, in realtà, non ha soluzioni tecniche da offrire e non pretende di intromettersi nella politica degli Stati. Ha però una missione di verità da compiere, in ogni tempo ed evenienza, indicando che la fedeltà all’uomo esige la fedeltà alla verità che, sola, è garanzia della libertà autentica e della possibilità di uno sviluppo umano integrale.
Durante l’incontro e il dibattito si è cercato, quindi, di dare pieno ascolto al problema, illuminarne fino in fondo i risvolti, così da rendersi alla fine capaci di dare una valida risposta ad una delle più pressanti domande dell’uomo contemporaneo.

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