ALCUNE COSETTE NON ….. DA POCO!

 

La lettera ‘Pietre vive’ del Cardinale  ai sacerdoti e a voi!

Mi riprendo in mano la lettera del Cardinale ‘Pietre vive’, perché  voglio capire ciò che va dicendo ai suoi preti, ma con il proposito di farlo comprendere anche ai laici delle nostre comunità, al popolo di Dio.

Con la prima li  esorta a riscoprire il valore della pastorale ordinaria ossia a fare bene ciò che è loro compito: celebrare l’eucaristia, la confessione, la predicazione, l’accoglienza, l’ascolto, il dialogo, la carità, la condivisione con chi ha bisogno. Questo significa fare bene ‘la pastorale ordinaria’! Ci lasciamo giudicare….sì, da voi tutti che al prete vi rivolgete mossi dalla fede nel Signore Gesù! Siamo così?…….
La seconda ‘cosetta’ non proprio facile (lui confessa che non è affatto semplice…!) è puntare sull’essenziale e quindi stare attenti alle priorità. E’ come dire  di avere il coraggio di non introdurre iniziative  nuove, di ridimensionarne altre, anche se sono tradizionali ,  perfino quelle reclamate dalla gente…
Che ne dite? Visto che recentemente abbiamo fatto alcune scelte non proprio indolore? Come quelle relative ai cortei funebri e
l’alternanza biennale della visita alle famiglie nel tempo di avvento?
La terza ‘cosetta’ riguarda il modo di ‘fare pastorale’ e cioè essere attenti prima di tutto alle persone. Il cardinale chiede ai suoi preti di puntare sulla qualità evangelica e culturale delle proposte, sul calore umano da diffondere nelle comunità.
Che ne pensate, visto che stiamo cercando di fare spazio all’intelligenza della gente cristiana con proposte culturali anche impegnative?
La quarta ‘cosetta’ tocca ancora più da vicino i vostri preti perche il cardinale chiede loro di saper ‘fare insieme’. Infatti dice ai suoi preti: “Siamo ancora affetti da un eccesso di individualismo…e facciamo fatica a collaborare con altri…
E’ necessario imparare a lavorare insieme: siamo purtroppo impreparati”. Sapete che la nostra Comunità pastorale ha il suo Direttivo composto dai vostri preti, diaconi e religiose: il loro incontro settimanale, la cordialità del loro pranzare ‘insieme’ sono motivati proprio da questa ‘educazione’ che vogliono  darsi, quella cioè di saper lavorare insieme, anche perché alcuni settori  della vita pastorale sono seguiti da più sacerdoti e da laici…..
Mi piace ricordare qui una parola del Cardinale rivolta in particolare a chi è chiamato a guidare una Comunità pastorale (e dunque è parola che mi riguarda:”..egli dovrebbe essere il primo a saper lavorare insieme agli altri e il suo servizio deve essere all’insegna di saper suscitare numerose collaborazioni indirizzandole al bene della comunità…’.
Che ne pensate?
Dateci un mano per essere preti in Cristo  Gesù, servi vostri

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