Festa di San Giuseppe nel 50° di fondazione della Parrocchia San Giuseppe Artigiano.

Oggi, come allora, parlare della Parrocchia di San Giuseppe Artigiano, significa parlare, con grande amore e grande orgoglio (ma nulla di patetico in tutto ciò, solo una ridente felicità!) dei fedeli che con la loro abnegazione e il loro impegno, dentro e fuori  la Chiesa in Lissone hanno edificato questa realtà; della grande storia e delle piccole vicende quotidiane che si sono intrecciate, e si sono influenzate, nel corso di questo mezzo secolo; del rapporto stretto esistente  le persone di ogni ceto e cultura: gli uni, che comunicano feste e lutti, ore civili e liturgiche, notizie e pericoli; le altre che, pur avendo oggi perso molto dell’antica saggezza nel riconoscere i segni, ascoltano e, più o meno, comprendono.
Oggi, come allora, parlare del nostro mezzo secolo significa parlare di tutti coloro che, dal più lontano passato fino al più recente presente, cercano di salvaguardare il prezioso tesoro che la sorte ha messo loro tra le  mani, in nome della comunità, della fede, delle tradizioni.
La festa di San Giuseppe  Lavoratore, 1 maggio, nel 50° di fondazione della Parrocchia , è stata particolarmente sentita richiamando un buon numero di fedeli per le queste sue peculiari caratteristiche che, fin dal principio, l’hanno differenziata dalle feste tradizionali. 

 

Ecco allora che la S. Messa solenne celebrata nella festa di San Giuseppe dal nostro Prevosto Don Tiziano e concelebrata da Don Antonio Pogliani, Don Renzo, Padre Giacomo e dal Diacono P. Meroni,  è stata intesa come momento di preghiera per chiedere al Patrono aiuto, protezione, grazie, ma anche come momento aggregante di una comunità intesa come comunità spirituale.

 

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In questo senso la festa del Patrono assunse fin dall’inizio una fisionomia che si può spiritualmente ricollegare a quanto descritto negli Atti degli Apostoli sulle prime comunità cristiane.
La parrocchia di San Giuseppe Artigiano, con l’oratorio e le strutture ad esso annesse, non costituiscono parte a se stante di un territorio, ma una componente attiva e propositiva nel lungo cammino identitario di un paese in cerca di nuove prospettive di vita sociale.
Una realtà indubbiamente complessa che agisce e prospera in un contesto socio-economico ben definito con il quale instaura un rapporto dialettico, e si pone in relazione con le altre realtà della Comunità Pastorale  e ovviamente con la stessa area sociale della nostra città  da cui trae suggestioni, indicazioni e la linfa necessaria per alimentare la fede.
Difatti, la parrocchia rappresenta la cellula base della chiesa particolare, ne rappresenta l’articolazione fondamentale.
E’ una presenza fisica, reale, radicata nel territorio, dai tratti caratteristici, alcuni dei quali si possono individuare nel rapporto tra la struttura ecclesiale e il territorio, e nella “località”, in cui divino e umano s’incontrano nella relazionalità concreta e nell’interazione viva di uomini che condividono usi, costumi, abitudini, modi di vivere, valori, bisogni.
Tratti che hanno concorso ad allargare i compiti della parrocchia, attenta alle continue e profonde trasformazioni sociali e alle richieste provenienti dalla comunità, ad ampliare i propri orizzonti, non perdendo mai così la vocazione profetica  originaria per la quale essa è sorta. 
In tal senso, la parrocchia di San Giuseppe Artigiano così come le altre parrocchie del paese è chiamata all’evangelizzazione, alla missionarietà, al servizio della carità e alla realizzazione di modellarsi sull’annuncio di Gesù nella sinagoga di Nazareth.
Una pastorale di missione permanente tesa a rispondere alle istanze della nostra società attraverso le opere sociali, la cultura e l’ascolto dell’altro, per raggiungere uno scopo ben determinato: evangelizzare, costruire una società più giusta e solidale, e divenire a Cristo.
La nostra riflessione sulla parrocchia in chiave storica si dipana su un duplice binario:
la chiesa-comunità organizzata sostanzialmente dalla vita quotidiana dei fedeli che frequentano la parrocchia e dalle realtà esistenti al suo interno in cui uomini e donne sono accomunati dall’amore e dal desiderio di fare comunità.
L’altro corre in parallelo e s’interseca con il primo, poiché la chiesa di mattoni, materializzazione della prima, è frutto dell’amore degli uomini riversato su un luogo, la casa di Dio, condiviso e reso particolarmente accogliente.
Si tratta, dunque, di un itinerario di fede sgranato dalla comunità con dedizione nella pienezza e certezza di partecipare alla dimensione parrocchiale con i propri limiti, ma anche con una certa tensione e una carica emotiva ed energetica straordinarie.
Come sempre  S. Giuseppe rivela essere una bella festa che unisce giovani e meno giovani, regalando alla parrocchia  sorprese accattivanti, all’insegna del divertimento, dei valori e delle tradizioni che, da sempre, sono molto sentite da questi nostri concittadini e che costituiscono un valore aggiunto per  la Comunità di Lissone, da promuovere e tutelare in modo serio e attento.
Ci sentiamo di ringraziare il Prevosto don Tiziano, Don Antonio Pogliani e i Presbiteri della Comunità per l’impegno con cui si dedicano alla Parrocchia e alle altre realtà Parrocchiali, e i tanti concittadini che, in sinergia con la Consulta Parrocchiale, si sono dati da fare nell’organizzare la manifestazione e tutte le famiglie che, partecipando, hanno reso queste giornate  molto interessanti per tutti.

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Dopo la notte buia,
splende davanti a noi
la fiamma viva dell’Amore.
S. Teresa Benedetta della Croce

COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes 
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
LISSONE

 

 

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