L’Uomo, il Prete, il Missionario


        Alessio Crippa

                                                                                                                                            

Come ormai ben sappiamo, Alessio Crippa, giovane lissonese, sarà ordinato sacerdote il prossimo 12 settembre nella parrocchia di S. Maria Assunta in S. Margherita, la parrocchia dove è cresciuto ed è sbocciata la vocazione.
Missionario saveriano, partirà il mese successivo per la Thailandia. 
Pubblichiamo volentieri alcune sue riflessioni: ci aiutano a conoscerlo meglio, e anche a pregare per lui.                                                                                                         
          Ciao a tutti,     
sono Alessio Crippa, missionario saveriano originario di Lissone, prossimo all’ordinazione presbiterale e alla partenza per la missione.    

           
          Come potete immaginare, vivo questo tempo in modo molto intenso, anche se a volte un po’ “squilibrato”. 
Infatti, mentre vivo immerso nella vita missionaria a Salerno (nelle arricchenti esperienze che la nostra comunit
à propone ai ragazzi e alla città) e in queste settimane tra i ragazzi dell’oratorio della parrocchia Santa Maria Assunta (comunità che mi ha cresciuto nella fede fin da bambino, in cui ho vissuto l’avventura dell’amicizia, in cui ho sognato un mondo diverso, in cui ho potuto sentirmi in famiglia e osservare tanti compagni compiere delle scelte radicali “per sempre”, sia nella vita matrimoniale sia nella vita religiosa e presbiterale, in cui ho incontrato p. Sante Gatto, saveriano come me) …  non posso nascondervi che mi rimbalzano in testa e nel cuore domande forti su cui sento la necessità di soffermarmi a pregare e a riflettere.
          Ve ne riporto una tra le tante: “chi è il prete? E chi è il prete missionario saveriano?”                                       
          Di fronte a questa domanda mi vengono in mente i tanti esempi di prete che ho avuto davanti agli occhi fin dagli anni dell’infanzia
e in questi ultimi nove anni di vita saveriana.
         Penso così al sorriso di uno, alla parola forte dell’altro, ai gesti concreti dell’altro ancora, alla creatività di quel missionario…                                      
         Penso poi agli amici fraterni che sono divenuti preti in questi anni: in modo particolare don Alessandro, don Giovanni e don Marco, compagni di cammino da sempre, fin dagli anni dell’infanzia a Santa Margherita.
         Ringrazio cos
ì Dio per aver messo sulla mia strada tanti esempi, tanti amici che hanno saputo rischiare e andar dietro a Gesù…                                                                                                   
         Penso al prete missionario come a un discepolo di Cristo, servo del popolo, della Parola e del Pane. Innanzitutto dunque discepolo: certo cioè che il vero pastore e sacerdote rimane uno solo, Gesù. 
         Un discepolo che è continuamente sospinto da una comunità di fratelli a non smarrire il Signore, ma a ricercarlo sempre: ecco l’immagine della comunità saveriana, una “casa” accogliente per ogni cercatore di Dio, dove incontrare compagni di cammino sinceri e schietti.
         Dove condividere con semplicità la vita, incoraggiandosi gli uni gli altri!
Inoltre un servo del popolo, della Parola e del Pane: uno che serve e si inginocchia davanti ai poveri, senza servirsi di loro, evitando il rischio di piegare la Parola al proprio interesse.
          Una persona che spezza il pane e si fa pane spezzato: uno che si ciba di Cristo per vivere come Lui e donarlo a chi ancora non l’ha conosciuto, con il desiderio di andare sempre più verso gli ultimi e le periferie, denunciando tutto ciò che si oppone al Regno di Amore che Dio vuole: ecco qui il prete saveriano!                                                                                    
          Ripensandoci, non posso che esclamare: “questa
è la vita più bella e appassionata che si possa pensare!” Davvero Gesù mi ha amato tanto per donarmi una vita così ricolma di bene, dove tutto è importante e non ci si può concedere il diritto di escludere nessuno, ma proprio nessuno.                                   
          Mi sento tanto piccolo di fronte a tutto questo… Tuttavia mi sento accompagnato da tanto bene: il bene di mio pap
à, di mia mamma e dei miei fratelli; il bene della gente e in modo particolare il bene dell’unità pastorale di Lissone, a cominciare dai suoi preti che sono prima di tutto degli amici e che ringrazio per tutto l’affetto e l’attenzione dimostratemi in questi giorni.               
         E qui non faccio nomi perché l’elenco dei preti, delle famiglie e delle persone da ringraziare sarebbe davvero lungo!                                                                                
         Grazie a tutti voi.                                                                                                                   
         Vi chiedo di accompagnarmi nella preghiera… a prestissimo!!!    

 

Clicca qui per leggere un altro articolo su Alessio Crippa:http://www.comunitapastoralelissone.org/cms/santa-maria-assunta/professione-religiosa-e-ordinazione-diaconale-di-alessio-crippa.html

EDITH_STEIN_UFFICIALE_1_m

 Per poterci donare a Dio con amore
dobbiamo riconoscerlo
come Colui che ama. 
( S. Teresa Benedetta della Croce)

COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes 
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano

 

 

 

I commenti sono chiusi.