15 agosto – Festa di S. Maria Assunta in Cielo: una Mamma che ci attende

 

 

 

Se passi per via Origo o per via Assunta – in questo periodo ci sono i lavori per la riqualifica del rione – sull’angolo delle due vie c’è un piccolo Santuario… prima del Grande Palazzo di vetro del Comune, là dove si decide la qualità della vita nella città dove ti trovi… e senti che Qualcuno ti chiama, entra…e prega.
La vera consolazione spirituale che la Madonna ci offre e che dobbiamo chiedere nella preghiera non è la fuga dai problemi della vita che tutti abbiamo e verso i quali dobbiamo saperci assumere le nostre responsabilità, ma il prenderci per mano e ricondurci a riscoprire la dimensione spirituale della nostra vita. 

L’Assunzione è la grande festa, che dà un senso, anche se non lo vogliamo, al momento di festa, di riposo e di quanto altro chiamiamo ferragosto “.
Il ferragosto raggiunge tutti e sa come cambiare il volto delle nostre città e, se vogliamo della nostra vita feriale, cercando di darle un volto diverso, di gioia, purtroppo a volte smodata, che va oltre i confini del lecito e della dignità. Non è così che si fa festa.
La vera gioia non può essere delegata al chiasso senz’anima, alle manifestazioni, che a volte bandiscono ogni moralità, quasi esaltando la trasgressione, che è stravolgimento dei valori dell’uomo e dell’umanità.
All’interno di questo momento di riposo e di festa, che rompe con la monotonia della vita, diventata ancora più triste, quest’anno, per la crisi economica che genera insicurezza in tanti, la Chiesa  pone una grande solennità che è l’annuncio di cosa ci aspetta dopo il nostro cammino di vita: una vita, che non dovrebbe essere una costruzione della casa sulla sabbia, come direbbe Gesù, ma sulla roccia; una vita protesa oltre i confini di ‘questo breve momento’, per sconfinare nell’eternità, da cui siamo venuti ed a cui dobbiamo tornare con le carte in regola, davanti a Chi ci ha fatto dono della vita stessa, Dio.
Ora ci affidiamo ad una riflessione di PAPA PAOLOVI°  su Maria SS.ma Assunta:
Noi viviamo in un periodo in cui l’attrattiva delle cose naturali si fa assai suggestiva: natura, scienza, tecnica, economia e godimento impegnano potentemente la nostra attenzione, il nostro lavoro, la nostra  speranza, e la fecondità meravigliosa che l’ingegno e la mano dell’uomo hanno saputo trarre dal seno della terra; ci ha procurato beni, ricchezze, cultura, piaceri, che sembrano saziare ogni nostra aspirazione, e che sembrano corrispondere perfettamente alle nostre facoltà di ricerca e di possesso. Le parole del Vangelo dicono il rimprovero di Gesù a Marta, troppo sollecita delle cose materiali.
Qui è la vita, dice la nostra faticosa speranza, e qui si ferma il nostro amore.
E quando è così —
come spesso lo è — non siamo più capaci di pregare, di aspirare alle cose trascendenti e supreme, di porre la nostra speranza al di là del quadro della nostra immediata esperienza. Il mondo della religione ci sembra vano: quello soprannaturale poi, al quale noi siamo effettivamente destinati, inconcepibile.

L’idea della Madonna Assunta che di là ci osserva e ci attende, ci sembra strana e forse importuna.
E invece certamente quella Beatissima, se ancora fosse capace di trepidazione e di lacrime, soffrirebbe per noi, vedendoci intenti ad altri fini che non sono quello che a Lei ci conduce. Soffrirebbe dolorosamente vedendoci fermi e distratti sul sentiero, che invece dovrebbe stimolare i nostri passi verso la mèta, dove Lei ci aspetta.
In altri termini siamo gente tutta occupata dai desideri e dagli affari di questo mondo, come se altro noi non dovessimo cercare e amare.
Così noi non siamo più spiriti veramente religiosi, che concepiscono la contingenza radicale delle cose presenti e non siamo più allenati ad estrarre i valori superiori, che sono quelli connessi con il nostro eterno destino, nel rapporto, che pur dobbiamo cercare, per perfezionare le cose presenti, le quali sono solo prodighe a noi di valori, magari utili, ma non definitivi.
Ecco allora il ricordo dell’Assunzione di Maria fa risuonare nelle nostre anime quasi uno squillo di trombe celesti, una chiamata che parte di là, dall’altra riva della vita, quella oltre il tempo e oltre il quadro del nostro mondo naturale: quella dell’eternità e della vita soprannaturale nella sua dispiegata pienezza.
Così l’Assunzione ci obbliga con suadente invito a verificare se la via che ciascuno di noi percorre, è rivolta verso il sommo traguardo e a rettificarla decisamente verso di esso. Maria allora ci chiami. Maria ci dia la fede nel Paradiso e la speranza di raggiungerlo.
Maria ci aiuti a camminare per la via di quell’amore che a quel beato termine conduce. Maria ci insegni ad operare con bravura e con dedizione, sì, nella cura delle cose di questo mondo, che ci danno il programma dei nostri immediati doveri, ma Maria ci dia insieme la sapienza e la p
overtà di spirito, che tengano liberi i nostri cuori e agili i nostri animi per la ricerca dei beni eterni.” (15 agosto 1961)
Si respira davvero in ogni parola quella nostalgia che l’uomo, che “ conserva gelosamente la sua natura di figlio di Dio”, sente per la “Casa “, quella vera, dove la vita è piena e noi ci sentiamo realizzati.
D’altra parte, ci chiediamo sovente: “Che senso avrebbe essere nato, se non si sapesse perché si è nati?”.
Se è il Padre a donarci la vita, sicuramente ha una via che devo percorrere e su cui realizzo la Sua volontà, per raggiungerlo ed essere con Lui in Cielo.
Ma oggi siamo spesso come travolti dai tanti “ ingannevoli paradisi del mondo “, che non hanno futuro, per cui rischiamo di affidarci a loro, perdendoci.

Programma per la festa dell’ Assunzione al Santuario del Borgo:
Mercoledì 12 agosto, Giovedì 13 agosto  e Venerdì 14 agosto, alle ore 20,45: preghiera presso il Santuario.  
Sabato, alle ore 9,30: Santa Messa solenne (sospesa quella delle 9,30 alla chiesa della Beata Vergine Addolorata).                                                                                    
Durante il giorno: Visita e preghiera personale al santuario                                         
Alle ore 17.00: Vespri dell’Assunta.                                                                                                                                                                              
Alle ore 20,45: Recita del Santo rosario e benedizione con la reliquia.                                                                                          

Preghiera:
Santa Maria, donna dell’ultima ora, disponici al grande viaggio.
Aiutaci ad allentare gli ormeggi senza paura.
Sbriga tu stessa le pratiche del nostro passaporto.
Se ci sarà il tuo visto, avremo più nulla da temere alla frontiera.
Aiutaci a saldare con i segni del pentimento e con la richiesta del perdono le ultime pendenze nei confronti della giustizia di Dio.
Procuraci tu stessa i benefici dell’amnistia, di cui Egli largheggia con regale Misericordia.
Mettici in regola le carte, insomma, perché, giunti alla porta del Paradiso, essa si spalanchi al nostro bussare. 
Ed entreremo finalmente nel Regno”.
( Mons. T. Bello)

 

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Il nostro amore
verso il prossimo
è la misura
del nostro amore a Dio.
S. Teresa Benedetta della Croce

COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes 
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
LISSONE

 

 

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