Il Migrante e la Sacra Scrittura con Don A. Vitali

 

Il vostro ornamento non sia quello esteriore – capelli intrecciati, collane d’oro, sfoggio di vestiti – ma piuttosto, l’umano nascosto nel cuore, un’anima incorruttibile, piena di mitezza e di pace: ecco ciò che è prezioso davanti a Dio”.  ( cfr 1Pt 3,3-4).
Così scriveva Pietro nella sua prima lettera, rivolgendosi alle donne.
Riteniamo che l’esortazione dell’apostolo sia invito a riflettere non solo alle donne ma anche agli uomini, di tutti i tempi, perché c’è un “umano”, cioè, un desiderio di accoglienza, di tenerezza, di mitezza e di pace, presente nell’intimo di ogni persona che spesso viene soffocato dalla corazza che ognuno si ritaglia.

Consentire a questo “umano” di determinare le nostre scelte e di affiorare nei nostri volti e nei nostri gesti è urgente, anche oggi, se vogliamo che la nostra storia abbia una svolta, un futuro.
L’esperienza quotidiana, infatti, ci mette davanti il dramma dell’uomo che, nonostante le grandi conquiste, resta sull’orlo dell’abisso, della disperazione, e la tragedia di un’umanità divisa tra Nord e Sud, tra ricchi e poveri, tra efficienti e scarti.
Questa situazione del mondo, ovviamente, non è dovuta al caso, ma è frutto di scelte ben precise, del passato e di oggi, ed è alla base del fenomeno della trasmigrazione di popoli dai paesi più poveri verso i paesi dove c’è maggiore benessere.
Di fronte a questo fenomeno migratorio, sgretolato l’umano, si sta determinando “un naufragio delle coscienze” e, condizionati dalla paura, da una propaganda elettorale volgare, e dall’ignoranza, i verbi che spesso ritornano sulle labbra di molti sono: “bombardare”, “affondare”, “distruggere”, “respingere”.
E allora è urgente recuperare l’umano, lasciandosi interpellare dal volto di Gesù, che ha fatto suo il volto del forestiero dell’affamato, del nudo, e lasciarsi interpellare, modificare, arricchire, ridefinire dal volto dell’altro, un volto che non ha barriere confessionali, politiche, sociali, di razza.
Dall’esperienza umana di Gesù scaturisce un invito a saper guardare con lucidità i frammenti di storia, come spazio in cui Dio costruisce il Regno, a saper crescere nella consapevolezza che il Dio in cui crediamo è un Dio che non si è rifiutato di attraversare anche le tragiche esperienze di oscurità e di solitudine che segnano la vita di ogni uomo e che l’evento dell’Incarnazione e della Croce è in definitiva, lo spazio per il recupero della radicalità cristiana come annuncio di una forma storica di esistenza, caratterizzata dalla piena condivisione del destino umano per rendere trasparente l’amore gratuito e fedele di un Dio che, in Gesù uomo, ha dato totalmente se stesso per la vita degli uomini.

Appuntamento
Vi invitiamo ad una serata di riflessione a cura di Don  Alberto Vitali, Responsabile dell’Ufficio Migranti della Diocesi di Milano.
Tema :  Il migrante e la Sacra Scrittura 
Giovedì 1 ottobre alle ore 21 presso il teatro della parrocchia S. Maria Assunta nella Fraz. di Santa Margherita.
L’invito è aperto a tutti.    

 

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Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes 
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
LISSONE

                                                                                                                       

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