I piedi dei poveri sono i piedi di Gesù di Don Tiziano Vimercati – Parroco

Migranti: Persone da sopportare o dono da accogliere? L’accoglienza come stile di vita.
Era questo il tema dell’incontro del mercoledì di quaresima con don Stefano Nastasi, già parroco di Lampedusa.
L’incontro con un uomo che si è trovato a vedere e a toccare con mano il dramma dei migranti.
Dove ci si sente impotenti, non si hanno soluzioni in tasca, e si può solo rimanere vicini e condividere, con cuore aperto e sincero .
Che comunque non è poco.
I profughi che lasciano il proprio paese e gli affetti familiari, sono uomini e donne come noi, con gli stessi desideri, gli stessi sogni, soffrono e gioiscono come noi.
Una madre che perde un figlio, una sposa il marito, la fidanzata  l’amato, provano lo stesso dolore che proviamo noi.
Ci fermiamo troppo ai numeri: quando avviene un naufragio non sono semplicemente 50, 100, 200 o più vittime, sono storie di vita, sogni infranti, parenti che piangono, vite distrutte anche per chi rimane.
Strage in Siria con le armi chimiche, è storia di questi giorni: non è solo un orrendo gesto di guerra, un atto criminale.
Prima di pensare così dovremmo cogliere, come un salutare pugno allo stomaco, la violenza fatta sulle vittime, la realtà del dolore inflitto ai parenti, dobbiamo sentirla come rivolta a noi quella sofferenza.
Non si tratta di “fatti” o di “numeri”: pensare così ci porterebbe, prima o poi, all’indifferenza e alla convinzione che il male sia inevitabile e quindi conviene rassegnarsi.
Il giorno in cui il dramma del fratello non mi interpellerà più, o si ridurrà ad un semplice fastidio, quel giorno sì che perderemo ogni speranza, e non si farà neanche quel poco o tanto che potremmo fare.
“I poveri li avete sempre con voi, ma non sempre avete me” ci dice Gesù nel Vangelo di oggi.
Questo Gesù che non disdegna le attenzioni di Maria è lo stesso Gesù che offrirà se stesso per i poveri.  Guardare Gesù è strettamente legato allo sguardo verso il povero.
Non c’è nessuna contrapposizione, anzi, pensando alla frase di Bonoheffer, Soltanto chi grida per gli ebrei può cantare anche il gregoriano,  direi di più: non puoi cospargere di profumo i piedi di Gesù, se allo stesso tempo non cospargi anche quelli dei poveri.
Ho ricordato la scorsa settimana la figura di don Sandro Artioli, un prete che per tutta la vita ha fatto la scelta degli ultimi, dei “massacrati”, come diceva lui, un prete che stava nella stiva dell’umanità e non sul ponte di comando.
Don Sandro ha versato il profumo sui piedi dei poveri , ma erano quelli di Gesù che ricevevano il profumo di puro nardo, assai prezioso. Gesù aveva ragione: i poveri li abbiamo sempre con noi.
Ma non crediamo di essere solo noi ad aiutare loro: se ci pensiamo bene siamo tutti poveri  e bisognosi l’uno dell’altro.
Il povero, il profugo, l’anziano, l’ammalato sono uomini e donne che hanno qualcosa da insegnarci e che nella situazione di fragilità ci ricordano ciò che siamo, la verità ultima della nostra vita, la fragilità che è anche nostra.
Riscopriamoci poveri e bisognosi dell’altro: questo ci permette di aiutare l’altro senza metterci al di sopra, senza giudicare, sentendoci onorati e pieni di gratitudine. Giuda, sempre il vangelo di oggi, sembra scandalizzato per lo spreco compiuto da Maria.
Il nardo puro costava davvero tantissimo.
Perché non si è venduto questo profumo per trecento denari e non si sono dati ai poveri?
Non so se questa frase Giuda l’abbia pronunciata davvero perché era un ladro, o se per qualche buon sentimento che anche lui aveva nel cuore. Penso che la possiamo pronunciare anche noi, se lo faremo perché i poveri ci stanno a cuore e se insieme al profumo ci mettiamo anche noi stessi come dono per i poveri.

EDITH_STEIN_UFFICIALE_1_m

Preghiera per la Comunità Pastorale

Signore, che vivi e abiti con noi
Ti preghiamo per la nostra comunità.
Aiutaci a conoscerei meglio, a comprenderci di più,
perché ciascuno si senta sicuro dell’affetto degli altri.
Rendici capaci di tacere e di parlare
al momento opportuno e con il tono giusto,
perché le discussioni non ci dividano.
Liberaci dalla pretesa di imporre
agli altri il nostro modo di pensare.
Perdonaci quando dimentichiamo
di essere figli e amici tuoi,
quando viviamo in casa Tua
come se Tu non fossi presente.
Distruggi l’egoismo
e ogni forma di divisione e di discordia.
La nostra comunità sia sempre disponibile, ospitale per tutti,
rispettosa di ogni persona.
Signore, tienici uniti nella tua chiesa in cammino
perché vediamo insieme il tuo volto
nella comunità vera e nella comunione perfetta.
Amen

COMUNITA’ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA della CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
S Giuseppe Artigiano – SS. Pietro e Paolo
LISSONE

I commenti sono chiusi.