VIA CRUCIS per le vie della città – C’è una cosa che so: EGLI mi ama. Testo guida

VIA CRUCIS LISSONE  C’È UNA  COSA  CHE SO:  EGLI MI AMA! 
Morto e risorto in periferia

INTRODUZIONE
Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
T. Amen
C. L’amore del Padre, la grazia del Figlio Gesù e la comunione dello Spirito
Santo siano con tutti voi.
T. E con il tuo spirito
G1. Papa Francesco il 25 marzo a Monza ci ha detto che “L’annunciazione di Gesù è avvenuta  in un luogo sperduto della Galilea, in una città periferica e con una fama non particolarmente buona (cfr Gv 1,46), nell’anonimato della casa di una giovane chiamata Maria.
Un contrasto non di poco conto, che ci segnala che il nuovo Tempio di Dio, il nuovo incontro di Dio con il suo popolo avrà luogo in posti che normalmente non ci aspettiamo, ai margini, in periferia. Lì si daranno appuntamento, lì si incontreranno; lì Dio si farà carne per camminare insieme a noi fin dal seno di sua Madre.
Ormai non sarà più in un luogo riservato a pochi mentre la maggioranza rimane fuori in attesa. Niente e nessuno gli sarà indifferente, nessuna situazione sarà privata della sua presenza…
Dio è Colui che prende l’iniziativa e sceglie di inserirsi, come ha fatto con Maria, nelle nostre case, nelle nostre lotte quotidiane, colme di ansie e insieme di desideri”.
G2. Nelle nostre piccole  grandi croci  possiamo  scoprire che il nostro  Dio conosce bene la lotta e il dolore, il tradimento e la morte. Sotto la croce di Gesù può rinascere la speranza perchè non siamo soli mai,  e nasce una Chiesa diversa, povera, libera, capace di guardare in faccia i soprusi, le violenze, le stragi e gli olocausti.
E la Chiesa siamo noi, che da Gesù Crocifisso riceviamo senso per ogni nostra ferita, e siamo resi capaci anche di soffrire e morire per gli altri. Da Lui impariamo che il senso della vita è amare, e amare è offrire se stessi come dono,  imparare  a  piangere  per  gli  altri,  a  sporcarsi  le  mani,  a  lasciarsi scomodare, a mettersi insieme a lavorare perché la misericordia di Dio raggiunga tutto e tutti.
Percorriamo insieme, questa sera, come Suo Popolo, la via della croce e chiediamo a Gesù di attraversare con noi la nostra città, con le sue croci e le sue  periferie, e prima di tutto il nostro cuore, i nostri pensieri con quelle zone di periferia in cui non lo abbiamo ancora lasciato entrare. Il nostro camminare insieme dietro la croce sia denso di ascolto e di preghiera perché il giorno di Pasqua arrivi e ci trovi aperti alla gioia dello Spirito di Gesù Risorto, l’unico capace di ‘fare nuove tutte le cose’.

 1°  STAZIONE:  GESU’  CONDANNATO  E  CARICATO  DELLA CROCE
Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo
T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

Dal Vangelo di Giovanni
Pilato fece condurre fuori Gesù e sedette in tribunale, nel luogo chiamato Litòstroto, in ebraico  Gabbatà. Era  la    Parasceve  della  Pasqua, verso mezzogiorno. Pilato disse ai Giudei: “Ecco il vostro re!”. Ma quelli gridarono: “Via! Via! Crocifiggilo!”. Disse loro Pilato: “Metterò in croce il vostro re?”. Risposero i capi dei sacerdoti: “Non abbiamo altro re che  Cesare”. Allora lo consegnò  loro perché fosse crocifisso. Essi presero Gesù ed egli, portando la croce, si avviò verso il luogo detto del Cranio, in ebraico Gòlgota.
1L. La croce del Signore è una risposta a tutto il dolore dell’uomo. Il cristiano, allora,  non dice: abbiamo  il dolore, e anche Gesù ha patito. Ha imparato piuttosto a compiere una diversa operazione … Ha imparato che è la croce di Gesù, è quel suo dolore, il nome che si deve dare anche al dolore dell’uomo … Se riducessimo la croce di Gesù a un caso particolare di dolore del mondo, non cambierebbe nulla. Ma se impariamo a vederla come una parola che interpreta il dolore dell’uomo, allora impariamo a dare un nome a questa realtà che sembra impossibile interpretare e compiamo così un’operazione tipicamente cristiana. (Da “La Parola della Croce” di don Giovanni Moioli)

Canto: TI SEGUIRO’

Ti seguirò, ti seguirò o Signore e nella tua strada camminerò.
Ti seguirò nella via del dolore e la tua Croce ci salverà.
Ti seguirò, ti seguirò o Signore e nella tua strada camminerò
Ti seguirò nella via dell’amore e donerò al mondo la vita.
Ti seguirò, ti seguirò o Signore e nella tua strada camminerò
Ti seguirò nella via della gioia e la tua luce ci guiderà.
Ti seguirò, ti seguirò o Signore e nella tua strada camminerò

3L. Preghiamo insieme e diciamo:
Gesù, fa’ che vediamo la tua Croce
1. Di fronte a chi vive la propria sofferenza nel più totale abbandono. Rit.
2. Di fronte al dolore innocente dei bimbi Rit.
3. Di fronte a tutti coloro che sono lontani dalla propria patria e dalla propria famiglia Ri
4. Di fronte a chi non si rassegna alla propria malattia. Ri
5. Di fronte a chi non accetta che il dolore tocchi la propria famiglia o i propri ca Rit.
6. Di fronte a chi soffre fame, violenza, indigenza Rit.
7. Di fronte a chi è stato travolto dal terremoto o da calamità naturali R
8. Di fronte a chi è stato vittima di atti terroristici Ri
9. Di fronte a chi ha il cuore pieno di odio e di volontà di distruzione Ri
10. Di fronte a chi ha subito abuso e sopraffazioni
R11. Di fronte a chi non riesce a trovare lavoro e non riesce a vedere un futuro R
12. Di fronte alla Tua passione, morte e risurrezione. Rit

Ti seguirò, ti seguirò o Signore e nella tua strada camminerò
L’ incontro di Dio con il suo popolo ha luogo in posti che normalmente non ci aspettiamo, ai margini, in periferia. Ormai non sarà più in un luogo riservato a pochi mentre la maggioranza rimane fuori in attesa. Niente e nessuno gli sarà indifferente, nessuna situazione sarà privata della sua presenza.
Ti seguirò, ti seguirò o Signore e nella tua strada camminerò
Dio è Colui che prende l’iniziativa e sceglie di inserirsi, come ha fatto con Maria, nelle nostre case, nelle nostre lotte quotidiane, colme di ansie e insieme di desideri”.
Nelle nostre piccole grandi croci possiamo scoprire che il nostro Dio conosce bene la lotta e il dolore, il tradimento e la morte.
Sotto la croce di Gesù può rinascere la speranza perchè non siamo soli mai.
Ti seguirò, ti seguirò o Signore e nella tua strada camminerò

 2° STAZIONE:  GESU’  INCONTRA  LE  DONNE

  1. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo
  2. T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

Dal Vangelo di Luca
“Lo seguiva una gran folla di popolo e di donne che si battevano il petto e facevano lamenti su di lui. Ma Gesù, voltandosi verso le donne, disse: “Figlie di Gerusalemme, non piangete su di me, ma piangete su voi stesse e sui vostri figli. Perché se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?”
1L. Tra la folla che Lo segue c’è un gruppo di donne di Gerusalemme: Lo conoscono.  Vedendolo  in  quelle  condizioni,  si  confondono  tra  la  folla  e salgono verso il Calvario. Piangono.
Forse quelle donne provenivano dalla periferia di Gerusalemme e avevano deciso di prendere posizione uscendo dalle loro case ed esprimendo con le lacrime il loro disappunto. Avevano deciso di oltrepassare la cortina di ferro della  rigida  legge  ebraica,  osando  rompere  gli  schemi  per  immergersi  in questo strano dramma.
Eppure Gesù invita proprio loro a rigettare la strategia delle lacrimazioni e a uscire per recarsi altrove a portare un messaggio completamente diverso da quello della semplice pietà.
Gesù vuole richiamarle ad essere una chiesa di periferia e a percorrere nuovi itinerari di annunzio della fede.
2L. Gesù, quante volte per stanchezza o per incoscienza, per egoismo o per timore chiudiamo gli occhi e non vogliamo affrontare la realtà! Soprattutto non coinvolgiamo noi stessi, non ci impegniamo nella partecipazione profonda e attiva alla vita e ai bisogni dei nostri fratelli, vicini e lontani.
3L. Continuiamo a vivere comodamente, deprechiamo il male e chi lo fa, ma non cambiamo la nostra vita e non paghiamo di persona affinché le cose cambino e il male sia debellato e giustizia sia fatta.
2L. Spesso le situazioni non migliorano perché noi non ci siamo impegnati a farle cambiare. Ci siamo ritirati senza fare del male a nessuno, ma anche senza fare quel bene che avremmo potuto e dovuto fare. E qualcuno, forse, paga anche per noi, per la nostra latitanza.
3L. Gesù, che queste Tue parole ci risveglino, ci diano un po’ di quella forza che muove i testimoni del Vangelo, spesso anche martiri, padri o madri o figli, che col loro sangue unito a quello Tuo, hanno aperto e aprono anche oggi la strada al bene nel mondo.

1L. Da un discorso di Papa Francesco
Preghiamo perché, con l’aiuto del Signore e la collaborazione di tutti gli uomini di buona volontà, si diffonda sempre più una cultura dell’incontro, capace di far cadere tutti i muri che ancora dividono il mondo, e non accada più che persone innocenti siano perseguitate e perfino uccise a causa del loro credo e della loro religione. Dove c’è un muro, c’è chiusura di cuore. Servono ponti, non muri!”

canto : RESTA QUI CON NOI
Le ombre si distendono, scende ormai la sera e s’allontanano dietro i monti i riflessi di un giorno che non finirà, di un giorno che ora correrà sempre, perché sappiamo che vita nuova da qui è partita e mai più si fermerà.
Resta qui con noi, il sole scende già. Resta qui con noi, Signore, è sera ormai. Resta qui con noi, il sole scende già Se tu sei con noi la notte non verrà.
S’allarga verso il mare il tuo cerchio d’onda che il vento spingerà fino a quando giungerà ai confini di ogni cuore, alle porte dell’amore vero, come fiamma che dove passa brucia, così il Tuo Amore tutto il mondo invaderà. Davanti a noi l’umanità lotta, soffre e spera come una terra che nell’arsura chiede acqua da un cielo senza nuvole, ma che sempre le può dare vita. Con te saremo sorgente d’acqua pura, con te fra noi il deserto fiorirà.

3° STAZIONE: IL CIRENEO AIUTA  GESU’ A PORTARE LA CROCE

  1. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo
  2. T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

Dal Vangelo secondo Luca
Mentre i soldati lo conducevano via, fermarono un certo Simone di Cirene, che tornava dai campi, e gli misero addosso la croce, da portare dietro a Gesù. 

1L. Che cosa ci faceva quello straniero a Gerusalemme durante la Pasqua? Perché hanno costretto proprio quell’uomo, venuto da lontano e con i suoi abiti  sporchi  di  terra,  ad  aiutare  il  condannato  e  a  farlo deviare  verso  la periferia? Perché? E’ la domanda di tanti: perché proprio io? Perché il Signore ha bisogno di te, della tua forza, della tua voce, del tuo coraggio, del tuo contributo, della tua vita. Le periferie hanno bisogno di cirenei infaticabili che, sebbene apparentemente costretti, successivamente si lasciano coinvolgere nel servizio gratuito e disinteressato.

Canto: TI PREGHIAMO UOMO DELLA CROCE
Nella memoria di questa passione, noi ti chiediamo perdono Signore, per ogni volta che abbiamo lasciato il tuo fratello morire da solo.
Noi ti preghiamo uomo della croce
Figlio e fratello, noi speriamo in Te (2v).
Nella memoria di questa Tua morte, noi Ti chiediamo coraggio, Signore per ogni volta che il dono d’amore ci chiederà di soffrire da soli.
2L. Preghiamo insieme e diciamo: Gesù, fa’ che ora siano con te, nella gioia
– Signore Gesù, quanti conflitti hanno prodotto fosse comuni dove sono stati buttati corpi senza recitare una preghiera o versare una lacrima. Per loro ti invochiamo
– Signore Gesù, quante camere a gas e forni crematori hanno profanato la sacralità del corpo di milioni di donne, uomini, vecchi e bambini. Per loro ti invochiamo
– Signore Gesù, quanti genocidi hanno annientato generazioni intere, facendo scomparire ogni traccia della loro presenza. Per loro ti invochiamo
– Signore Gesù, quante dittature hanno portato avanti l’aberrante pratica di arrestare, torturare, uccidere e far sparire nel nulla i cadaveri delle vittime. Per loro ti invochiamo
– Signore Gesù, quanti mari sono diventati tombe anonime dove bimbi, adolescenti, giovani e adulti sono annegati, buttati in acqua da scafisti privi di ogni minimo senso di pietà o vittime di intemperie, senza essere raccolti da mani pietose che potessero dare loro degna sepoltura. Per loro ti invochiamo
– Signore Gesù, quante guerre hanno visto morire e scomparire tanti giovani, rimasti militi ignoti, resi “scarti” insignificanti per la grande storia scritta dai potenti. Per loro ti invochiamo
– Signore Gesù, infine non possiamo dimenticare la tragedia dei bambini uccisi prima di nascere, su cui nessuno ha pronunciato una preghiera, versato una lacrima o predisposto una adeguata sepoltura. Per loro ti invochiamo

Canto: MADRE IO VORREI
Io vorrei tanto parlare con te di quel Figlio che amavi: io vorrei tanto ascoltare da te quello che pensavi: quando hai udito che tu non saresti più stata tua e questo Figlio che non aspettavi non era per te…
Ave Maria…
Io vorrei tanto sapere da te se quand’era bambino  tu gli hai spiegato che cosa sarebbe successo di Lui e quante volte anche tu, di nascosto, piangevi, Madre, quando sentivi che presto l’avrebbero ucciso, per noi.
Ave Maria…
Io ti ringrazio per questo silenzio che resta tra noi io benedico il coraggio di vivere sola con Lui ora capisco che fin da quei giorni pensavi a noi per ogni Figlio dell’uomo che muore ti prego così… Ave Maria…

CANONE
Ubi caritas et amor ubi caritas Deus ibi est

 4°  STAZIONE:  GESU’  E’  SPOGLIATO  DELLE  VESTI  E  FLAGELLATO

  1. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo
  2. T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

Dal Vangelo di Giovanni
I soldati poi, quando ebbero crocifisso Gesù, presero  le sue vesti, ne  fecero quattro parti – una per ciascun soldato -, e la tunica. Ma quella tunica era senza cuciture, tessuta tutta d’un pezzo da cima a fondo. Perciò dissero tra loro: “Non stracciamola, ma tiriamo a sorte a chi tocca”. Così si compiva la Scrittura, che dice: Si sono divisi tra loro le mie vesti e sulla mia tunica hanno gettato la sorte .

3L. Dal libro dei Salmi
Pietà di me, Signore, sono sfinito; guariscimi, Signore: tremano le mie ossa.
Trema tutta l’anima mia.
Ma tu, Signore, fino a quando?
Ritorna, Signore, libera la mia vita, salvami per la tua misericordia.
Nessuno tra i morti ti ricorda.
Chi negli inferi canta le tue lodi? Sono stremato dai miei lamenti,
ogni notte inondo di pianto il mio giaciglio, bagno di lacrime il mio letto.
I miei occhi nel dolore si consumano, invecchiano fra tante afflizioni.
Il Signore ascolta la mia supplica,  il Signore accoglie la mia preghiera.

1L. Gesù appare, agli occhi degli uomini, privo della sua dignità. Spogliato della sua tunica, Gesù resta nudo davanti al mondo. Lui da ricco che era si è fatto povero per arricchirci con la sua salvezza. Il bullismo, il mobbing, la compulsività da gioco o da shopping sono il reale segno delle nuove povertà che finiscono per spogliare l’uomo di oggi. La chiesa è chiamata a percorrere la strada che non si arresta di fronte a queste nuove sfide di periferia, ma si impegna a rivestire di dignità ogni persona…
“Chi   sta   alla tavola   dell’eucaristia deve  “deporre   le  vesti”.  Le  vesti   del tornaconto, del calcolo, dell’interesse personale, per assumere la nudità della comunione. Deporre le vesti della ricchezza, del lusso, dello spreco, della mentalità   borghese,   per   indossare le   trasparenze   della   modestia,   della semplicità, della leggerezza. Dobbiamo abbandonare i segni del potere, per conservare il potere dei segni.

Canto: TI SALUTO CROCE SANTA
Ti saluto, o croce santa,che portasti il Redentor: gloria, lode, onor ti canta, ogni lingua ed ogni cuor.
Sei vessillo glorioso di Cristo sei salvezza del popol fedel.
Grondi sangue innocente sul tristo che ti volle martirio crudel.
O Agnello divino immolato sull’altar della croce, pietà!
Tu, che togli del mondo il peccato salva  l’uomo che pace non ha.

 5° STAZIONE:  GESU ’  VIENE  INCHIODATO  ALLA  CROCE

  1. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo
  2. T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

Dal Vangelo secondo Giovanni
Giunti al Gòlgota, lo crocifissero e con lui altri due, uno da una parte e uno dall’altra, e Gesù in mezzo. Pilato compose anche l’iscrizione e la fece porre sulla croce; vi era scritto: «Gesù il Nazareno, il re dei Giudei».

2L. Noi ti lodiamo Signore Gesù; perché hai ridotto la tua potenza, hai fermato la tua corsa, hai prolungato il silenzio: ci hai aspettati!
La tua grandezza e la tua santità ci potevano scoraggiare, ma tu ci sei venuto incontro e aspetti che ci avviciniamo, che ritorniamo, che ci convertiamo a te.
Per il mistero del tuo restare inchiodato sulla croce, salvaci Signore dalle nostre fughe.
Scappiamo dai nostri doveri; scappiamo dai fratelli che hanno bisogno di noi; scappiamo dalle domande profonde della vita; scappiamo dai poveri che gridano a noi da tutta la terra; scappiamo dal dolore e dalla morte; scappiamo dalla tua voce che ci cerca.
Cerchiamo rifugio nei divertimenti, nelle banalità, nell’attivismo e nell’isolamento.
Quando fuggiamo, aspettaci Signore e attiraci a Te.

canto: SYMBOLUM 77
Tu sei la mia vita, altro io non ho. Tu sei la mia strada, la mia verità. Nella tua parola io camminerò finché avrò respiro, fino a quando tu vorrai. Non avrò paura, sai, se tu sei con me: io ti prego, resta con me. Tu sei la mia forza: altro io non ho. Tu sei la mia pace, la mia libertà. Niente nella vita ci separerà: so che la tua mano forte non mi lascerà. so che da ogni male tu mi libererai e nel tuo perdono vivrò.

 6° STAZIONE:  GESU’ MUORE  IN  CROCE

  1. Ti adoriamo, Cristo, e ti benediciamo
  2. T. Perché con la tua santa croce hai redento il mondo

Dal vangelo di Giovanni

Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco tuo figlio!”.Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!”. E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: “Ho sete”. Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna,  imbevuta  di  aceto,  in  cima  a  una  canna e  gliela  accostarono  alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: “È compiuto!”. E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

Canone:
Jesus blood never failed me yet.
There’s one thing I Know, cause he loves me so.
(Il sangue di Gesù non mi ha mai tradito finora.
C’è una cosa che so: Egli mi ama)

Dal Vangelo di Luca
“Chi  cercherà  di  salvare  la  propria  vita,  la  perderà;  ma  chi  la  perderà,  la manterrà viva” (Lc 17,33). 

1L. L’esistenza non si riduce alla spazio di tempo che precede la morte fisica, essa ha la sua sorgente altrove e trova il suo termine e il suo significato altrove. Certo essa può essere considerata come “mia” e mi ci posso attaccare, amarla intensamente, tenerla stretta, conservarla, come se di per sé fosse tutto, il bene unico che devo difendere a ogni costo, una proprietà che dipende solo da me. In  questo  modo  però  essa  mi  sfugge, come  l’acqua  che  vorrei  trattenere avidamente nelle mani, mentre non ne posso possedere la sorgente, ed essa continuamente mi scivola via. Se invece non mi aggrappo a questa esistenza, se accetto di perderla, se accolgo la legge della morte che altro non è se non l’estasi”, l’uscita” da me stesso, allora la mia esistenza si salva sul serio, si trasfigura, acquista un’altra qualità e simboleggia la vita eterna che di fatto inaugura. Allora, secondo la parola di Gesù, il chicco di grano che muore sulla terra produrrà frutto. In definitiva, la mia esistenza non è mia, ma di un Altro.
Essa è cominciata molto prima che io ne fossi consapevole, e continua dopo la mia  corsa  su  questa  terra,  poiché  Colui  dal  quale  la  ricevo  è  il  Signore. (Leon-Dufour Xavier, Gesù dinanzi alla morte)

ADORAZIONE DEL CROCIFISSO
Canto corale: SIGNORE DOLCE VOLTO
Signore dolce volto di pena e di dolor o volto pien di luce colpito per amor avvolto nella morte perduto sei per noi accogli il nostro pianto o nostro Salvator.
Nell’ombra della morte resistere non puoi, o Verbo nostro Dio in croce sei per noi nell’ora del dolore ci rivolgiamo a Te accogli il nostro pianto o nostro Salvator.
Breve commento

PREGHIAMO INSIEME
Santa Maria, Vergine della notte noi ti imploriamo di starci vicino quando incombe il dolore, e irrompe la prova, e sibila il vento della disperazione, e sovrastano sulla nos
tra esistenza il cielo nero degli affanni o il freddo delle delusioni, o l’ala severa della morte.
Liberaci dai brividi delle tenebre nell’ora del nostro Calvario. Tu, che hai sperimentato l’eclisse del sole, stendi il tuo manto su di noi, sicché, fasciati dal tuo respiro, ci sia più sopportabile la lunga attesa della libertà.
Alleggerisci con carezza di madre la sofferenza dei malati.
Riempi di presenze amiche e discrete il tempo amaro di chi è solo e conforta, col baleno struggente degli occhi, chi ha perso la fiducia nella vita.
Non ci lasciare soli nella notte a salmodiare le nostre paure.
Anzi, se nei momenti dell’oscurità ti metterai vicino a noi e ci sussurrerai che anche tu, Vergine dell’avvento, stai aspettando la luce, le sorgenti del pianto si disseccheranno sul nostro volto.
E sveglieremo insieme l’aurora.
Amen
(preghiera tratta da: Tonino Bello, Maria – Donna dei nostri giorni)

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