La forza del Vangelo di Don Tiziano Vimercati – Parroco

Oggi, nel Vangelo, incontriamo Giovanni Battista.
Può sembrare strano: la sua figura l’associamo di solito al tempo dell’avvento, o al massimo ai temi della conversione e della penitenza. In realtà non si parla molto di Giovanni Battista e quel che il vangelo dice è per presentare il vero protagonista che è Gesù.
“Ecco l’Agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo”: questa frase Giovanni Battista l’ha pronunciata mentre Gesù si avviava, mischiato con i peccatori, verso il fiume Giordano per ricevere il battesimo. Fin dall’inizio Gesù ha fatto la scelta fondamentale e limpida di immergersi nella nostra umanità, il Figlio di Dio che si fa fratello di ogni uomo perché non disdegna nulla di ciò che è umano.
Non ci ha salvati stando al di sopra di noi, elargendo , bontà sua, la salvezza.
Non è il Dio lontano e potente, che non si mischia con la nostra vita. Che volto ha questo Dio che compie il contrario di ciò che noi ci aspetteremmo da lui?
E’ solidale anche con i peccatori, si mette in fila con loro, sa amare gli uomini come gli uomini non sanno amarsi.
Un Dio, che in Gesù si fa così vicino agli uomini, ci sta dicendo che abbiamo bisogno di conversione quando pensiamo a Lui. Non è lontano, astratto, ma vicino e si è fatto carne.
Non è il Dio impassibile e senza sentimenti: ha conosciuto la sofferenza, ha saputo piangere, si turbò profondamente, più volte.
La  “Non indifferenza di Dio”: è spesso accusato di essere indifferente, Dio.
Padre David Maria Turoldo diceva che solo un abbaglio, una distrazione, un equivoco, o peggio ancora la stupidità, mi possono accecare così tanto da affermare che Lui è la “Divina indifferenza”.
Così disse una volta PAPA FRANCESCO: Lui non è indifferente a noi. Ognuno di noi gli sta a cuore, ci conosce per nome, ci cura e ci cerca quando lo lasciamo. Ciascuno di noi gli interessa; il suo amore gli impedisce di essere indifferente a quello che ci accade.
Questo penso sia il senso della Pasqua che da poco abbiamo celebrato: un Dio che, proprio perché non è indifferente, ha scelto la via della croce per portarci la salvezza.
Se ci pensiamo, anche questa scelta di Gesù è per noi motivo di scandalo: avremmo scelto ben altro.
Ma se la condizione dell’uomo, fatta di miseria e morte, è diventata la condizione di Gesù, la Pasqua di Gesù diventa la Pasqua dell’uomo, le sue scelte le nostre, la sua morte la nostra morte, e come Lui risorgeremo. Non abbiamo altro, come cristiani, da dire al mondo.
Ma questo, e solo questo, lo dobbiamo dire. Non serve a nessuno che i cristiani dicano e facciano ciò che tutti dicono e fanno.
Fosse anche pieno di buon senso.
Il cristiano deve essere come il lievito che fermenta la pasta: indica all’uomo la possibilità di una via nuova da percorrere, un orizzonte diverso, la riscoperta continua e straordinaria, che ci cambia la vita, che siamo tutti figli dello stesso Padre, e che questo Padre ci vuole tutti fratelli.
PAPA FRANCESCO lo ricorda in continuazione, anche durante il viaggio in Egitto, che, mentre sto scrivendo, è ancora in corso. Al popolo egiziano, scosso da atti di terrorismo e violenza,  il viaggio del PAPA credo farà molto bene.
Il PAPA sta parlando di pace, di amore, di fratellanza, valori sempre possibili, pur nelle diversità di razza e di religione. Una donna egiziana, intervistata, con il sorriso sulle labbra ha detto: “ringrazio il Papa per non aver rinunciato, dopo gli attentati contro le chiese  e l’uccisione di tanti  cristiani, a venire da noi, ci dona tanta speranza e fiducia per il futuro, ci libera un po’ dalla paura”.           
La forza del Vangelo.

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Cristo visse ogni istante della Sua esistenza
in abbandono senza riserve all’amore divino.
Facendosi uomo, Egli però ha preso su di sé
tutto il fardello del peccato umano,
abbracciandolo con il Suo amore misericordioso
e nascondendolo nella sua anima.
In questo modo si è potuta compiere la Redenzione

Santa Teresa Benedetta della Croce

COMUNITA’ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA della CROCE
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S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
S Giuseppe Artigiano – SS. Pietro e Paolo
LISSONE

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