Ad ALI’, un pensiero da parte della città di Lissone di Don Tiziano Vimercati – Parroco

” Ad Alì, un pensiero da parte della città di Lissone, luogo dei tuoi progetti e dei sogni della tua giovane famiglia.”
Queste bellissime parole, insieme a un mazzo di fiori, sono state poste sul luogo dove martedì sera un uomo è morto investito da un treno, presso la stazione della nostra città.
Un lissonese, di origini turche, di soli trentatré anni, sposato con una bambina di tre mesi.
Un pensiero che vorrebbe essere il pensiero di tutti; dei fiori per esprimere la compassione che ci scuote e ci fa soffrire; l’affetto verso un fratello , anche se non lo conoscevamo personalmente; il desiderio di poter in qualche modo essergli vicino, almeno ora, perché lui era vicino a noi, la sua casa è tra le nostre case, la sua bambina l’avremmo incontrata nelle nostre scuole; il desiderio ora di stringerci, come possiamo, attorno alla moglie per cercare di alleviare un dolore impossibile da alleviare e che non potrà mai essere cancellato.
La tua morte, Alì, ci ha scosso: la vita si può perdere in un attimo, anche in giovane età, e non sappiamo il perché, e guardiamoci dal dare facili spiegazioni.
La nostra vita, con i gesti e l’affetto che riesce ad esprimere, è il bene più prezioso che possediamo, va difesa evitando i rischi le cui conseguenze ricadono inevitabilmente sulle perso che amiamo e che si affidano a noi: Ali’, tu ce lo stai ricordando.
L’angoscia della morte, però, ci può anche aiutare a riscoprire nel profondo del nostro cuore, la nostalgia che ci sia qualcuno ad attenderci, la nostalgia di un “Altro” che ci possa accogliere e che ci possa amare. Ti affido a questo “Altro”, al tuo Dio e mio Dio, perché ti possa accogliere e amare per sempre, per l’eternità, che possa lenire la violenza che hai subìto e darti qualche spiegazione a ciò che ti è capitato.
E che Dio si prenda cura della tua famiglia, insieme a chi ti ha voluto bene, ai tuoi parenti, i tuoi amici, e a noi, cittadini lissonesi, troppo spesso distratti e incapaci di vedere il fratello che vive accanto a noi.
Alì, ti sento vicino, sei un fratello.
Non condividevamo la stessa fede, ma che importa. Avevi i desideri di ogni uomo, i sogni che sostengono e rendono migliore la vita,il coraggio di rischiare per il tuo futuro e per il futuro di Fatma, tua moglie, e di Melisa, la tua bambina.
Ti affido all’unico Dio, Padre di tutti,perché tu possa continuare in qualche modo ad essere marito e padre,che almeno per i tuoi cari i sogni si possano realizzare, e che il dolore di questo momento non li schiacci senza speranza.
E’ dal cuore di ogni cristiano, e di ogni uomo di buona volontà,che scaturiscono queste parole.

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Cristo visse ogni istante della Sua esistenza
in abbandono senza riserve all’amore divino.
Facendosi uomo, Egli però ha preso su di sé
tutto il fardello del peccato umano,
abbracciandolo con il Suo amore misericordioso
e nascondendolo nella sua anima.
In questo modo si è potuta compiere la Redenzione

Santa Teresa Benedetta della Croce

COMUNITA’ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA della CROCE
Parrocchie:
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S Giuseppe Artigiano – SS. Pietro e Paolo
LISSONE

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