LUTTO – E’ morto il Card. DIONIGI TETTAMANZI

La Diocesi di Milano, la Comunità Pastorale S. Teresa Benedetta della Croce, la Chiesa piange per la morte di S. Em. Rev. Card. DIONIGI TETTAMANZI, già Arcivescovo con il cuore da parroco che aveva conquistato la sua Diocesi con le sue azioni, con i suoi gesti a favore dei più deboli e i più bisognosi , spesso criticati dai palazzi della politica nostrana.
Sua Em Rev. il Card. DIONIGI è spirato alle 11 di questa mattina – sabato 5 agosto 2017, dopo tre giorni di agonia, ormai privo di coscienza e attaccato alle macchine che lo tenevano in vita artificialmente.
Era malato da diverso tempo, era stato operato varie volte dopo un periodo di convalescenza presso l’Istituto Nostra Famiglia di Bosisio Parini, era tornato a Triuggio.
Nelle scorse settimane un nuovo peggioramento, con le condizioni di salute che si sono progressivamente aggravate fino al decesso di questa mattina.
Appena appresa la notizia della morte del suo predecessore, il cardinale Angelo Scola, Amministratore apostolico della Diocesi, e mons. Mario Delpini, Arcivescovo eletto, si sono raccolti in preghiera e hanno manifestato il loro cordoglio personale e quello dell’intera comunità ambrosiana.
Proprio ieri il cardinale Angelo Scola e il nuovo arcivescovo di Milano Monsignor Mario Delpini  ci avevano invitato pregare per lui.

TETTAMANZI, da giovane prete di provincia a principe della Chiesa

Il Card. Dionigi Tettamanzi, 83 anni, arcivescovo emerito di Milano, Diocesi che ha guidato dal 2002 al 2011. Nato a Renate nel 1934, entra in seminario all’età di 11 anni. Don Pasquale Zanzi, per 45 anni parroco di Renate, il sacerdote che per primo intuì la vocazione di Dionigi, spesso gli ripeteva “Te sé piscinin, ma te ghé un bel crapin” (Sei piccolino di statura, ma sei intelligente). Viene ordinato sacerdote,  assieme al suo compagno di seminario  il ” nostro” Don Giuseppe Moscotti,  dall’Arcivescovo Giovanni Battista Montini nel 1957, divenuto poi PAPA PAOLO VI°
Completa gli studi a Roma per un biennio, presso il Pontificio Seminario Lombardo e frequenta la Gregoriana, conseguendo il dottorato in teologia con una testi su ” Il dovere dell’apostolato dei laici”. Per oltre vent’anni insegna morale fondamentale al Seminario maggiore di Venegono. Tra i temi maggiormente trattati nella sua vastissima produzione ci sono questioni di morale fondamentale accanto a quelle di morale speciale, con una preferenza per l’ambito del matrimonio, della famiglia, della sessualità e della bioetica.
Sono gli anni in cui diventa uno stimato collaboratore di Papa Wojtyla – Karol il Grande, spesso consultato per la stesura di documenti ed encicliche. Nel 1989 viene nominato Arcivescovo della Diocesi di Ancona-Osimo ma il suo episcopato nella diocesi marchigiana è un passaggio destinato a durare pochissimo: nell’aprile 1991 infatti la lascia per assumere l’incarico di segretario generale della C.E.I. (Conferenza episcopale italiana). Sono gli anni burrascosi di Tangentopoli, della nascita della Seconda Repubblica, della fine del partito unico dei cattolici.
E’ il Card. DIONIGI a permettere l’operazione editoriale che porterà ad allegare i Vangeli, gli Atti degli Apostoli e l’Apocalisse al quotidiano l’Unità, allora diretto da W. Veltroni. Anche la sua presenza in Cei non dura a lungo.
Nel 1995 PAPA GIOVANNI PAOLO II° lo nomina arcivescovo metropolita di Genova, successore del cardinale Canestri.
Dopo il lungo episcopato milanese del Card. Carlo Maria Martini si cerca un successore che conosca già dall’interno la complessa realtà della diocesi ambrosiana.
La decisione di nominarlo arcivescovo di Milano, presa da Papa Wojtyla quando il Prefetto della Congregazione dei vescovi è il cardinale Giovanni Battista Re, risulta del tutto inedita: uno strappo alla tradizione non scritta che mai aveva visto nell’ultimo secolo un arcivescovo metropolita già porporato passare da una sede ad un’altra.
Tettamanzi racconterà che nel comunicarglielo, durante un’udienza a Castel Gandolfo, l’ormai anziano e malato Giovanni Paolo II gli aveva fatto una carezza sulla guancia. Il 29 settembre 2002 Tettamanzi entra a Milano e riceve il pastorale dalle mani di Martini. Nella lunga omelia programmatica dice: ” Gli uomini e le donne del nostro tempo, anche se inconsapevolmente, ci chiedono di “parlare” loro di Cristo, anzi di farlo loro vedere. Essi hanno diritto alla nostra gioiosa e coraggiosa testimonianza di fede, come ne ha diritto la società intera: anche se si è fatta indifferente, pagana e ostile a Dio e a Gesù Cristo, la nostra società, infatti, non può sradicare e cancellare quell’anelito religioso che Dio Creatore e Padre ha impresso nel cuore di ogni uomo”.
 La Milano che IL Card. D. Tettamanzi lascia nel 2011, quando gli succede il Card. Angelo Scola, fino ad allora patriarca di Venezia (un secondo strappo alle tradizioni) è diversa da quella che ha trovato.

TESTAMENTO SPIRITUALE

Il futuro è nella carità“ così si esprimeva il Card. DIONIGI, a motivo delle trasformazioni sociali e della crisi economica: a Milano “ho trovato il progressivo impoverimento economico delle famiglie, ma al tempo stesso l’aumento della pratica della solidarietà; la crescente disaffezione verso la politica e l’aumentata voglia di “dire la propria” sulla città; il peggioramento di alcune prospettive di stabilità per il lavoro dei giovani ma, insieme, le accresciute opportunità formative e culturali; l’aumento del numero degli immigrati e la crescente incapacità a farli sentire protagonisti della società; l’aumento della ricchezza per pochi, l’indebitamento crescente per molti. Dimenticavo un’altra cosa che non è cambiata: gli anni della cosiddetta Tangentopoli pare che qui non abbiano insegnato nulla, visto che purtroppo la questione morale è sempre d’attualità”.
Poi a proposito di immigrazione, al momento di lasciare la guida della diocesi, affermava che : “La nostra società fa ancora fatica a confrontarsi veramente con l’immigrazione, che, se per alcuni può essere un problema, per tutti dovrebbe essere, invece, un’opportunità. E’ all’immigrazione che Milano deve non poco della sua fortuna: questa città è frutto di ripetuti e successivi processi di integrazione. E’ una memoria da recuperare. Sicuramente occorre intervenire per regolare doverosamente il fenomeno migratorio, garantendo la legalità, attivandosi di concerto con le altre nazioni. Ed è indubitabile che anche la Chiesa debba fare la propria parte. Purtroppo, invece, spesso accade che a prevalere sia la paura dell’altro”.
Da Vescovo della Diocesi istituisce il Fondo Famiglia Lavoro, per aiutare chi è in difficoltà a motivo della crisi.
Un modello che sarà poi replicato in altre diocesi. Da emerito, il cardinale Tettamanzi si ritira nella Villa Sacro Cuore di Gesù di Tregasio -Triuggio,  dove è avvenuta la sua morte, non volendo essere (e non sarà) ingombrante per il suo successore: non rilascia interviste, non diventa, come talvolta accade agli emeriti – più o meno inconsapevolmente – il referente della «fronda» al vescovo in carica.
A continuato a dedicarsi invece all’attività pastorale, celebrando le cresime nelle parrocchie, aiutando così il suo successore.
Dopo le dimissioni del vescovo di Vigevano Vincenzo Di Mauro, nel luglio 2012 Tettamanzi viene nominato amministratore apostolico di Vigevano, dove rimarrà per un anno, fino alla designazione del nuovo pastore, andando avanti e indietro da Milano.
Un esempio e una testimonianza di come si possa continuare a servire la Chiesa da vescovi emeriti.
Nel marzo 2013 partecipa al conclave che elegge il Card Jorge Mario Bergoglio – PAPA FRANCESCO –, che farà in tempo a incontrare nella “sua” Milano quattro anni dopo, il 25 marzo scorso: sebbene gravemente malato, riuscirà a essere presente nel “ suo Duomo” , e a ricevere così l’abbraccio di FRANCESCO.
Vogliamo ricordare come da Arcivescovo, nel 2008, aveva dedicato una lettera pastorale agli sposi “in situazione di separazione, divorzio o nuova unione”, a quelli che hanno “il cuore ferito”, per comunicare loro che non devono sentirsi esclusi o emarginati dalla vita delle comunità cristiane.
E all’inizio del primo dei due Sinodi sulla famiglia, nell’ottobre 2014, l’arcivescovo emerito di Milano apre per la prima volta anche alla possibilità dei sacramenti per i divorziati risposati: “Penso che l’ipotesi potrebbe essere accolta a tre precise condizioni che determinano una strada da percorrere: se dei sacramenti si assume, secondo l’insegnamento costante della Chiesa, il significato di “segni delle misericordie di Dio”; se si evitano indebite confusioni sull’indissolubilità del matrimonio e si assicura un recuperato impegno di vita cristiana attraverso “cammini di fede“ che siano veri e seri”.
Prima di lasciare la diocesi, facendo un bilancio del suo episcopato milanese, aveva detto: “Oggi più che mai abbiamo bisogno di una Chiesa radicata in Cristo, che metta lui e non l’organizzazione o il successo mondano al centro”.
E nei giorni della malattia, anche nei momenti nei quali non era presente a se stesso a motivo dei farmaci, ha continuato a raccomandare “la preghiera e il lavoro per l’unità della Chiesa”, come sua principale preoccupazione che sgorgava dal suo inconscio.
La preoccupazione che ha segnato tutta la sua vita di fedele servitore del Vangelo e dei Papi che si sono succeduti sulla cattedra di Pietro.
Come scritto sopra ha fatto in tempo a incontrare quello attuale nella “sua” Milano, il 25 marzo scorso: sebbene gravemente malato, è riuscito a essere presente in Duomo e a ricevere così l’abbraccio di PAPA FRANCESCO.

 

La camera ardente a Triuggio da oggi, sabato 5 a lunedì 7 agosto alle 12
Da oggi è aperta la camera ardente presso la cappella di Villa Sacro Cuore di Triuggio (Via Sacro Cuore 1, Triuggio MB).
Sarà possibile a tutti rendere omaggio alla salma del Cardinale e raccogliersi in preghiera.
All’interno di Villa Sacro Cuore e alla camera ardente non sono ammessi fotografi e operatori Tv. Non è possibile realizzare immagini.
Ecco gli orari 
Oggi sabato 5 agosto la camera ardente è aperta fino alle 21.30.
Alle 18 verrà celebrata la Messa di suffragio, mentre alle 20.30 il Rosario.
Domenica 6 agosto la camera ardente è aperta dalle 7.30 fino alle 21.30.
Alle 7.30 verrà celebrata la Messa di suffragio e alle 20.30 il Rosario.
Lunedì 7 agosto la camera ardente è aperta dalle 7.30 alle 10.30 
Alle 8 verrà celebrata la Messa di suffragio.
La camera ardente in Duomo a Milano lunedì dalle 16
Lunedì 6 agosto poi la salma verrà trasferita in Duomo a Milano dove dalle ore 16 e fino alle ore 22 sarà possibile sostare per la preghiera davanti alla bara chiusa.
Sempre lunedì 7 agosto alle 17.30 in Duomo verrà celebrata la Messa di suffragio da monsignor Gianantonio Borgonovo, Arciprete del Duomo.
Alle 18.30 il cardinale Angelo Scola presiederà in Duomo la recita del Rosario.
I funerali martedì 8 agosto alle 11 in Duomo a Milano
I funerali verranno celebrati in Duomo a Milano martedì 8 agosto alle ore 11.
Saranno presieduti dall’Amministratore apostolico cardinale Angelo Scola e concelebrati – tra gli altri – dall’Arcivescovo eletto di Milano monsignor Mario Delpini. 
La sepoltura in Duomo
Il cardinale Tettamanzi – al termine della celebrazione – verrà sepolto in Duomo, sul lato destro della cattedrale, ai piedi dell’altare Virgo Potens dove è presente anche l’urna del beato cardinale Schuster.

PREGHIERA CONSOLATORIA
Dona, o Padre,
l’eredità delle promesse celesti al tuo servo,

l’arcivescovo Dionigi,
che si è allontanato per sempre da noi;

adempi le sue speranze di gioia e di pace;
infondi serenità nei nostri cuori afflitti
con la certezza del destino di gloria,
assegnato dal tuo sorprendente amore alla famiglia umana
in virtù della passione e della risurrezione di Cristo,
che vive e regna nei secoli dei secoli.
Amen.

 

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Se dovrai attraversare il deserto, non temere, Io sarò con te.
Se dovrai camminare nel fuoco, la sua fiamma non ti brucerà.
Seguirai la mia luce nella notte, sentirai la mia forza nel cammino,
io sono il tuo Dio, Signore.
Sono io che ti ho fatto e plasmato, ti ho chiamato per nome.
Io da sempre ti ho conosciuto e ti ho dato il mio amore.
Perché tu sei prezioso ai miei occhi, vali più del più grande dei tesori,
Io sarò con te dovunque andrai.
Non pensare alle cose di ieri, cose nuove fioriscono già,
aprirò nel deserto dei sentieri.
Darò acqua nell’aridità,
perché tu sei prezioso ai miei occhi.
Io ti sarò accanto, sarò con te,
per tutto il tuo viaggio starò con te.

COMUNITA’ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA della CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
S Giuseppe Artigiano – SS. Pietro e Paolo
LISSONE

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