OTTOBRE MISSIONARIO 2017 – Terza settimana: Annuncio.       

   


“Abbiamo incontrato il Messia” (cfr Gv 1,41). In virtù del Battesimo ricevuto, ogni membro del Popolo di Dio è diventato discepolo missionario (cfr Mt 28,19). Ciascun battezzato, qualunque sia la sua funzione nella Chiesa e il grado di istruzione della sua fede, è un soggetto attivo di evangelizzazione. Ogni cristiano è missionario nella misura in cui si è incontrato con l’amore di Dio in Cristo Gesù; non diciamo più che siamo “discepoli” e “missionari”, ma che siamo sempre “discepoli-missionari”. EG 120      

Ecco allora un campo dove la messe è abbondante: è l’umanità, è la sua storia. E’ l’intrecciarsi della vita degli uomini, delle loro culture, degli eventi naturali, di tutta la creazione. E’ quell’insieme di vicende, fatti, scelte dove emergono le speranze, le paure, le gioie dell’uomo. E’ il passato, il presente, il futuro che l’uomo vuole e deve gestire verso un fine di pienezza ricercato nell’oggi e sperato nel futuro.

“La messe è abbondante” – anche oggi, proprio oggi. Anche se può sembrare che grandi parti del mondo moderno, degli uomini di oggi, voltano le spalle a Dio e ritengano la fede una cosa del passato – esiste tuttavia l’anelito che finalmente vengano stabiliti la giustizia, l’amore, la pace, che povertà e sofferenza vengano superate, che gli uomini trovino la gioia.

Tutto questo anelito è presente nel mondo di oggi, l’anelito verso ciò che è grande, verso ciò che è buono. E’la nostalgia del Redentore, di Dio stesso, anche lì dove Egli viene negato. Proprio in quest’ora il lavoro nel campo di Dio è particolarmente urgente e proprio in quest’ora sentiamo in modo particolarmente doloroso la verità della parola di Gesù: “Sono pochi gli operai”.

Al tempo stesso il Signore ci lascia capire che non possiamo essere semplicemente noi da soli a mandare operai nella sua messe; che non è una questione di management, della nostra propria capacità organizzativa. La messe è tanta e gli operai sono pochi a lavorarci. Siamo come servitori del Vangelo e testimoni di Gesù, numericamente pochi? Siamo qualitativamente pochi? Siamo molto pochi ad essere disponibili?
“Pregate” non è anche l’invito a scendere nella profondità della coscienza, per trovare la “ragione” di questa responsabilità per il Regno?  

E’ questo il lavoro per la messe nel campo di Dio, nel campo della storia umana: portare agli uomini la luce della verità, liberarli dalla povertà di verità, che è la vera tristezza e la vera povertà dell’uomo. Portare loro il lieto annuncio che non è soltanto parola, ma evento: Dio, Lui stesso, è venuto, da noi.

Egli ci prende per mano, ci trae verso l’alto, verso se stesso, e così il cuore spezzato viene risanato. Ringraziamo il Signore perché mandi operai nella messe della storia del mondo. Ringraziamo perché mandi noi, disponibili a pronunciare nuovamente il nostro “SI” all’essere operai del Signore per gli uomini.

Facciamo nostra, come convinzione del cuore, nella nostra testimonianza cristiana, la benedizione che il Signore rivolse a Mosè: “Ti benedica il Signore e ti protegga. Il Signore faccia brillare il suo volto su di te e ti sia propizio. Il Signore rivolga su di te il suo volto e ti conceda pace.” ( cfr  Num 6,24-26)
E’ così che il Nome del Signore, la Sua potenza e Misericordia saranno impressi nella nostra comunità pastorale e sarà così da LUI benedetta.
AMEN  

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COMUNITA’ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA della CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
S Giuseppe Artigiano – SS. Pietro e Paolo
LISSONE

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