Giornata Missionaria Mondiale: La missione al cuore della fede cristiana di Don Tiziano Vimercati – Parroco

 

Ogni anno, nella terza domenica del mese di ottobre, celebriamo la Giornata Missionaria Mondiale. Il papa invia ai cristiani di tutto il mondo una messaggio per aiutarci a riscoprire il senso e la natura della missione per la chiesa. Pubblichiamo l’introduzione del messaggio (chi desidera leggerlo in modo completo lo può trovare facilmente in internet) in cui il papa ricorda che la chiesa non può che essere missionaria e si pone alcune domande.

 

 

Cari fratelli e sorelle,
anche quest’anno la Giornata Missionaria Mondiale ci convoca attorno alla persona di Gesù, «il primo e il più grande evangelizzatore», che continuamente ci invia ad annunciare il Vangelo dell’amore di Dio Padre nella forza dello Spirito Santo. Questa Giornata ci invita a riflettere nuovamente sulla missione al cuore della fede cristiana. Infatti, la Chiesa è missionaria per natura; se non lo fosse, non sarebbe più la Chiesa di Cristo, ma un’associazione tra molte altre, che ben presto finirebbe con l’esaurire il proprio scopo e scomparire. Perciò, siamo invitati a porci alcune domande che toccano la nostra stessa identità cristiana e le nostre responsabilità di credenti, in un mondo confuso da tante illusioni, ferito da grandi frustrazioni e lacerato da numerose guerre fratricide che ingiustament colpiscono specialmente gli innocenti. Qual è il fondamento della missione? Qual è il cuore della missione? Quali sono gli atteggiamenti vitali della missione?      

Cominciamo a sgombrare il campo da un possibile equivoco: pensare solo al missionario che parte per terre lontane, alle suore che lavorano in ospedali e scuole del terzo mondo, ai giovani e alle famiglie (nuova, benedetta forma di missionari età) che dedicano qualche anno per progetti di sviluppo, alle raccolte di offerte che spesso si fanno nelle parrocchie, è riduttivo.

Anche tutto questo è missione, ci mancherebbe. In realtà la missione nella chiesa è semplicemente accogliere l’invito di Gesù di annunciare a tutti l’amore del Padre, ricordare che Dio ci vuole bene e che per lui siamo figli e non schiavi. Precisamente continuare l’opera di Gesù, pronunciare le sue stesse parole, compiere le azioni che lui ha compiuto.

La missione è una buona notizia, un Vangelo, che il mondo si aspetta, di cui ha bisogno, e che il cristiano deve saper trasmettere con rispetto, con coerenza di vita, con la gioia di chi in effetti dal vangelo si è lasciato trasformare. Allora, altro equivoco da eliminare, la missione riguarda tutti, riguarda ciascuno di noi, non è riservata solo ai “missionari”, figure che restano insostituibili anche oggi. Belle le parole usate da Papa Francesco nell’Esortazione Apostolica “Evangelii gaudium”: Io sono una missione nel mondo.

Lo è l’infermiera, il maestro, il politico, quando scelgono, attraverso la loro professione, di stare dalla parte degli altri, di essere per e con i fratelli nelle loro necessità. Possiamo e dobbiamo essere missionari anche noi oggi, qui dove viviamo, con le persone che incontriamo, con le piccole e grandi cose di tutti i giorni. Non perché coltiviamo desideri di proselitismo, ma semplicemente perché ci rendiamo conto della pienezza di vita e della gioia che ci dona accogliere il vangelo di Gesù.

Naturalmente senza nulla togliere all’importanza della vocazione missionaria “ad gentes”, lasciare cioè la propria terra per incontrare tutte le genti del mondo.  

EDITH_STEIN_UFFICIALE_1_m

  COMUNITA’ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA della CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
S Giuseppe Artigiano – SS. Pietro e Paolo
LISSONE    

I commenti sono chiusi.