Alleanza per il buon vicinato di Don Tiziano Vimercati – Parroco

 Il vescovo di Milano ogni anno, in occasione della festa di S. Ambrogio, patrono della diocesi milanese, rivolge un Discorso alla città. Un appuntamento atteso, rivolto a tutti, e che vede la partecipazione di tanti amministratori e funzionari pubblici.
Ispirandosi alla figura di S. Ambrogio, funzionario dell’impero, eletto vescovo anche per la grande stima e autorevolezza che si era guadagnate come amministratore, il vescovo propone una lettura del tempo presente, evidenziando gli aspetti critici e le nuove sfide ma anche ciò che c’è di positivo, e dunque la possibilità di affrontarle queste nuove sfide.

 

1590 circa   Sant’Ambrogio a cavallo scaccia gli ariani
Giovanni Ambrogio Figino – Castello Sforzesco, Milano

Mons. Mario Delpini, nel suo primo discorso, ha indicato la possibilità di una “alleanza per un buon vicinato” per non perdere di vista il bene comune, la possibilità di lavorare insieme per affrontare al meglio una società che cambia, che si evolve con una velocità mai vista, e che ogni giorno è sempre più multietnica. Mons. Delpini ci dice, con molta semplicità, che tutti possiamo fare qualcosa, che il bene comune dipende anche dal mio impegno personale, dalle persone che credono sia meglio cercare il bene di tutti, piuttosto che il proprio tornaconto.

 

E’ in questa linea che vorrei riflettere un po’ con voi sui numerosi elogi pronunciati dal vescovo. E’ una semplice riflessione perché non mi è possibile in poco spazio fare una riflessione ampia e completa. Potremo però riparlarne.

Elogia i sindaci perché, pur esposti alle attese e alle pretese di tutti, spesso oggetto di polemiche e di denunce, intrappolati in una burocrazia complicata e condizionata da una cronica mancanza di risorse, se sono onesti sanno stare là, in mezzo alla gente, ascoltando tutti, dando il meglio di sé per il bene dei cittadini.

Elogia le forze dell’ordine per la loro presenza capillare, tesa a custodire l’ordine e la legalità, anche dove la situazione è pericolosa, dove si rischia grosso, dove c’è degrado e violenza. Ecco, anche loro sono là, semplicemente dove c’è bisogno.

Elogia gli insegnanti e il personale della scuola: devono accompagnare il cammino di conoscenza, ma anche di irrequietezza, delle nuove generazioni. Anche loro sono là, accanto ai ragazzi, nello sforzo di trasmettere la bellezza della vita, l’importanza di convivere e rispettarsi, accogliendo le varie culture come una ricchezza. E sono là, anche se oggi non sono molto considerati, poco remunerati ma, se sono onesti, animati da grande passione educativa. Il vescovo continua poi con altri elogi.

Di tutti dice: sono là, stanno dove c’è la gente, condividono la vita e i problemi di tutti. Non se ne stanno nei palazzi. Così il nostro vescovo vorrebbe i cristiani, e così vorrebbe la chiesa: una chiesa e dei cristiani che non si tirano indietro, pronti a stare in mezzo alla gente, con un occhio di riguardo verso chi più è nel bisogno, pronti a collaborare con tutti e a condividere lo sforzo per aiutare tutti.

Troppi parlano di tutto, sembrano avere la soluzione per ogni problema, se potessero decidere loro metterebbero a posto l’Italia in un attimo, ma in realtà non si sono mai messi al fianco di nessuno, non hanno mai mosso un dito in modo generoso e gratuito, e quando fanno qualcosa, è sempre per un tornaconto personale e nella speranza di un ritorno, possibilmente con gli interessi.

Non così si comporta il cristiano, e neanche un buon cittadino. 

Per vedere il video integrale della cerimonia in S. Ambrogio clicca qui: https://www.youtube.com/watch?v=OFALO_hQZpU

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  COMUNITA’ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA della CROCE
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