LA VITA CONSACRATA: una fede sempre giovane.

La vita consacrata è importante proprio per il suo essere segno di gratuità e d’amore, e ciò tanto più in una società che rischia di essere soffocata nel vortice dell’effimero e dell’utile (PAPA BENEDETTO XVI°)

Viene anticipata a oggi, lunedì 29 gennaio 2018,  la celebrazione della Giornata della vita consacrata nella nostra Comunità Pastorale. L’anticipo della Giornata della vita consacrata (la cui data ufficiale rimane il 2 febbraio), vuole permettere ai religiosi e alle religiose di poter, successivamente, vivere e animare la Giornata mondiale del 2 febbraio nelle proprie comunità di appartenenza oppure essere presenti alla celebrazione in Duomo con il nostro Arcivescovo Mons. M. DELPINI.

Giorno di festa oggi per i consacrati/e del nostro Decanato e della nostra Comunità Pastorale S. Teresa Benedetta della Croce.  Essi offrono da sempre una testimonianza comune e una forma specifica propria dei fondatori dei loro orini o congregazioni. Non sono uguali a qualunque battezzato e neanche sono uguali tra loro. La loro esperienza evangelica è un potente antidoto contro la mediocrità, la superficialità, il consumismo, il secolarismo. Ovvero, nei confronti di quegli atteggiamenti che anestetizzano la vita cristiana.

Talvolta, si sente dire che la diminuzione della presenza dei sacerdoti e dei religiosi sia un dato dei tempi, come se fosse suonata l’ora dell’impegno dei laici. 
E così, se diminuiscono le religiose al servizio dei malati, sarebbe questo un segno dell’importanza del volontariato. Davvero le cose stanno così? 
Non è forse un’ottica meramente funzionale quella che considera sostituibili i religiosi da parte dei laici nei campi in cui da sempre sono stati presenti, come quello della carità, ma anche dell’educazione dei giovani?
Senza dimenticare che i fedeli laici andrebbero valorizzati in nome della loro appartenenza ecclesiale, al di là, quindi, del numero dei religiosi.

La vita religiosa ha un valore che non tramonta e la comunità deve sentirsi responsabile della presenza e dell’apporto di questi uomini e di queste donne consacrati a Dio e nel loro insieme, i religiosi offrono una testimonianza comune e una forma specifica propria dei fondatori come a dire: i religiosi non sono uguali a qualunque battezzato e neanche sono uguali tra loro.

Il religioso/a è un conquistato da Cristo, al punto da assumerne i suoi sentimenti e la sua forma di vita.
Questo significa che egli ha in sé una tensione continua per raggiungere sempre meglio e di più Cristo, maestro e modello di ogni perfezione. I consacrati/e diventano un richiamo a tutti della necessaria radicalità evangelica; la loro vita evangelica è un potente antidoto contro la mediocrità, la superficialità, il consumismo, il secolarismo. Cioè, nei confronti di quegli atteggiamenti che anestetizzano la vita cristiana.
Rinunciano a un solo amore umano, per diventare fecondi nella comunità credente e da sempre il popolo cristiano ha riservato loro il titolo di “padre” o di “madre” perché li ha riconosciuti particolarmente fecondi.

La loro consacrazione religiosa è vissuta secondo la dimensione sponsale, che dona tanti figli. A qualunque età sono fecondi. Ma anche vengono chiamati “fratello” o “sorella suora” perché si fanno compagni di viaggio della vita, condividendo gioie e dolori, fatiche e speranze. Sono volto concreto della maternità e fraternità della chiesa. 
Questa dimensione propria della vita consacrata i religiosi/e la vivono secondo la ricchezza dei fondatori, quasi riflesso della fantasia dello Spirito Santo. Così, alcuni si dedicano all’annuncio missionario del Vangelo, altri all’assistenza agli infermi, altri alla cura dei deboli, altri all’educazione dei più piccoli, altri alla contemplazione, altri alla liturgia.

Accompagnano Gesù ad incontrarsi con il suo popolo, ad essere in mezzo al suo popolo, non nel lamento o nell’ansietà di chi si è dimenticato di profetizzare perché non si fa carico dei sogni dei suoi padri, ma nella lode e nella serenità; non nell’agitazione ma nella pazienza di chi confida nello Spirito, Signore dei sogni e della profezia.

In questo modo la vita consacrata, che oggi festeggiamo, ci risvegli con la ricchezza del suo essere dono, dedizione assoluta, con la bellezza di un ritorno al Vangelo che già ora è sorgente di vita nuova e di speranza per l’umanità.

APPUNTAMENTO

Lunedì 29 gennaio 2018, ore 20,30 – Chiesa dell’Addolorata: Santa Messa.
Sono invitate tutte le Comunità religiose del decanato di Lissone e tutte le persone che sperimentano la vicinanza della Vita consacrata.

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COMUNITA’ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA della CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
S Giuseppe Artigiano – SS. Pietro e Paolo
LISSONE

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