In memoria di PAPA PIO XI° il PAPA di DESIO: Un PAPA forte e grande.

 

All’alba del 10 febbraio 1939, settantanove anni fa, moriva PAPA PIO XI°. La fibra di questo PAPA  forte e grande cedette infine a una malattia che il Pontefice combatté sino all’ultimo, anche perché dal giorno seguente avrebbe voluto celebrare con solennità, davanti a tutto l’episcopato italiano convocato in Vaticano, il decennale dei Patti del Laterano tra Italia e Santa Sede, firmati appunto l’11 febbraio 1929. A causa delle leggi razziali volute da Mussolini, la tensione con il regime fascista si era acuita al punto che si diffuse il timore che Pio XI avrebbe approfittato del solenne anniversario per criticare il Duce.

Nato a Desio il 31 maggio del 1857, quarto figlio di Teresa Galli e del Signor Francesco, che dirigeva una vecchia filanda. Entrato in seminario a dieci anni, nel 1879 fu ordinato sacerdote. Da insegnante di teologia in seminario, divenne per i suoi meriti di studio prima dottore e poi prefetto della Biblioteca Ambrosiana, una istituzione culturale che da sempre ha costituito un vanto della diocesi di Milano. 
Per ventisei anni trascorse la vita sui libri, studiando, collezionando e scrivendo opere di carattere storico, liturgico e agiografico. I suoi interessi non si limitavano però ai soli temi sacri, ma spaziavano dalla storia alla letteratura e all’arte. In virtù della sua preparazione scientifica, nel 1914 fu nominato prefetto della Biblioteca Vaticana. 

A conclusione della Grande Guerra, quando i vescovi della Polonia finalmente libera chiesero al PAPA un rappresentante della Santa Sede capace di difendere i diritti del popolo cristiano, Benedetto XV° inviò proprio il Bibliotecario e Nunzio Apostolico Achille Ratti, il quale seppe consolidare la presenza cattolica nell’Est europeo. Tornato in Italia, fu chiamato per breve tempo a reggere la cattedra che fu di S. Ambrogio nella diocesi di Milano.

Nei pochi mesi trascorsi nella nostra Diocesi di Milano, l’8 dicembre 1921 il Cardinale arcivescovo Achille Ratti ha la soddisfazione di inaugurare — anche quale Legato pontificio — l’Università Cattolica del Sacro Cuore perché, poi il 6 Febbraio 1922, il Cardinale Ratti fu eletto PAPA, assumendo il nome di PIO XI°. 
Appena eletto e con gesto dirompente, ripristina e impartisce la tradizionale benedizione Urbi et orbi  dalla loggia esterna di San Pietro, che era rimasta chiusa da quando nel 1870 il Regno d’Italia si era impadronito del Vaticano. I fedeli assiepati nella piazza acclamano gridando “Viva Pio XI. Viva l’Italia “.
Fin dal principio, l’azione pontificale del Pontefice desiano si fondò sull’asserzione del pieno rispetto dei diritti della Chiesa, della sua libertà ed indipendenza.

Già nella prima Enciclica, la Ubi arcano del 23 dicembre 1922, egli richiama il problema: “ L’Italia nulla ha o avrà da temere dalla Santa Sede: il Papa, chiunque egli sia, ripeterà sempre: Ho pensieri di pace, non di afflizione; pensieri di pace vera, e perciò stesso non disgiunta da giustizia, sicché possa dirsi: La giustizia e la pace si sono baciate.”  E l’ora suonerà quando l’11 febbraio 1929 verrà sottoscritto il Trattato con il quale la Santa Sede “ riconosce il Regno d’Italia sotto la dinastia di Casa Savoia con Roma capitale dello Stato italiano “e a sua volta “ l’Italia riconosce lo Stato della Città del Vaticano sotto la sovranità del Sommo Pontefice “: sono i Patti Lateranensi. PAPA PIO XI°, a buon diritto, esprime ripetutamente e in più sedi la propria soddisfazione per il risultato raggiunto, che si accompagna sul piano diplomatico agli altri undici Concordati con altrettanti Stati e ai cinque Accordi internazionali da lui conclusi su particolari questioni.

Difficile, senza dubbio, è l’intervento che POI XI° è costretto a compiere il 29 giugno 1931 con l’Enciclica Non abbiamo bisogno nei confronti del Governo italiano che, sotto la spinta di estremisti fascisti, ha sciolto le Associazioni giovanili ed universitarie dell’Azione Cattolica.  La protesta ottiene un parziale accoglimento da parte del Governo fascista, che con un accordo del 2 settembre 1931 riconosce nuovamente l’Azione Cattolica Italiana, ma in forma diocesana, senza una direzione centrale.

I drammatici avvenimenti verificatisi nella cattolica Spagna dopo gli esiti elettorali del 12 aprile 1931 che vedono la vittoria dei socialisti e dei repubblicani e, due giorni dopo, la caduta della monarchia, richiamano l’attenzione preoccupata della Santa Sede. Nel gennaio 1932 i Gesuiti vengono espulsi dal paese, e nel settembre dello stesso anno vengono confiscati tutti i loro beni. Dopo qualche mese, questo provvedimento viene esteso alle proprietà di tutti gli ordini religiosi. Chiese e conventi sono devastati. L’educazione dei giovani viene secolarizzata. Con l’Enciclica Dilectissima Nobis del 3 giugno 1933 Pio XI protesta energicamente. 

Assai numerosi sono i titoli di merito che il Papa Ratti può vantare per l’attività svolta in diversi settori nel corso dei diciassette anni, 1922-1939, in cui ha governato la Chiesa.

Sul piano strettamente religioso e dottrinario è doveroso ricordare — oltre la celebrazione di alcuni grandi Santi, quali San Francesco di Sales, San Tommaso d’Aquino, San Giosafat, San Francesco d’Assisi e Sant’Agostino — le quattro Encicliche definite magnifiche colonne “ dal Vescovo Angelo Giuseppe Roncalli, che diverrà Papa, con il nome di Giovanni XXIII° e successivamente fatto Santo.

Nella Divini illius Magistri del 31 dicembre 1929 Pio XI° rivendica alla Chiesa e alla famiglia il diritto primario di educare i giovani: diritto inviolabile ed anteriore a quello dello Stato. L’educazione voluta dalla Chiesa ha come fine proprio e immediato di cooperare con la grazia divina per formare il vero e perfetto cristiano.
Nella Casti connubii del 31 dicembre 1930, richiamandosi all’Enciclica Arcanum Divinae del 10 febbraio 1880 di Leone XIII, Pio XI condanna il neopaganesimo che, sostenendo una formale emancipazione della donna, insidia in realtà la famiglia saldata da Dio nell’unità matrimoniale.
Nella Quadragesimo anno del 15 maggio 1931, Papa Ratti celebra, spiega ed integra l’Enciclica Rerum novarum di Leone XIII pubblicata il 15 maggio 1891, illustrando analiticamente nel rapporto imprese-lavoratori quel vasto complesso d’insegnamenti che caratterizza il cattolicesimo sociale “.

Gli anni di pontificato di Papa Ratti sono stati attraversati intensamente da due violente ideologie politiche abbracciate e sostenute da potenti Stati: il nazionalsocialismo dalla Germania di Hitler e il comunismo dall’Unione Sovietica di Stalin. Nel 1937, quando risultano superati tutti i limiti della sopportazione diplomatica, Pio XI interviene con due energiche Encicliche: il 14 marzo con la Mit brennender Sorge (Con viva ansia) contro il Reich nazista e il 19 marzo con la Divini Redemptoris contro il comunismo ateo dominante in Russia.

Sacerdote nel più ampio significato della parola, PIO XI° si è preoccupato di accrescere l’attività missionaria, consacrando in San Pietro sei Vescovi cinesi il 28 ottobre 1926 (si veda in proposito l’omelia Iam finis) e successivamente altri Vescovi indigeni; si è impegnato affinché fossero conosciuti e tenuti nel debito conto i problemi delle Chiese orientali; si è dedicato con zelo e convinzione alla formazione ed alla santificazione del clero; ha dato un forte impulso agli studi umanistici ed alla valorizzazione dell’arte sacra; ha promosso tre Giubilei accolti con larghissima partecipazione dalla cattolicità.

Un riconoscimento particolare deve essere riservato a PAPA RATTI dal mondo della comunicazione sociale. Infatti il 12 febbraio 1931, nel nono anniversario della sua incoronazione, presentato da Guglielmo Marconi egli inaugura la potente stazione della Radio Vaticana. Del modernissimo servizio radiofonico il Pontefice si servirà altre volte anche negli anni successivi, inviando messaggi ad uditori lontani, riconoscente a Guglielmo Marconi che l’11 febbraio 1933 gli metterà a disposizione anche la Stazione radio ad onde ultracorte.

Ammalatosi gravemente nel gennaio 1939, il PAPA  Achille Ratti si è spento il 10 febbraio, alla vigilia di compiere il diciassettesimo anno di pontificato.

Le sue spoglie riposano nelle Grotte Vaticane, accanto alle tombe di Benedetto XV° e Pio X°.

APPUNTAMENTI nel giorno della MEMORIA.

Oggi, Sabato 10 febbraio 2018, ore 9,30 presso la Casa natale Pio XI a Desio (MB): giornata di studio dedicata a PAPA RATTI, dal titolo “Pio XI e il suo tempo”.
A introdurre la giornata sarà il nostro Arcivescovo di Milano Mons. M. DELPINI.

ore 15.30: Riflessione su :  “L’Osservatore Romano e il Fascismo: gli anni cruciali (1924-1925)”.
Relatore Mons. E. Apeciti, rettore del Pontificio Seminario Lombardo dei Santi Ambrogio e Carlo in Roma.

ore18.30 nella Basilica dei Santi Siro e Materno – piazza della Conciliazione:
S. MESSA  solenne presieduta da Mons. S.Pennacchio, Arcivescovo di Montemarano e Nunzio apostolico in Polonia.

 

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Non accettate nulla come verità che sia privo di amore.
E non accettate nulla come amore che sia privo di verità!
L’uno senza l’altra diventa una menzogna distruttiva.
(S. Teresa Benedetta della Croce).

COMUNITA’ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA della CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
S Giuseppe Artigiano – SS. Pietro e Paolo
LISSONE

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