Esercizi Spirituali cittadini 19-23 Febbraio 2018 – Lunedì: LA VOCAZIONE DI MOSE’.

 

Come il passeggiare, il camminare e il correre sono esercizi corporali, così si chiamano esercizi spirituali i diversi modi di preparare e disporre l’anima a liberarsi da tutte le affezioni disordinate e, dopo averle eliminate, a cercare e trovare la volontà di Dio nell’organizzazione della propria vita in ordine alla salvezza dell’anima.

Eccovi il testo giuda della prima riflessione proposta da Mons. P. Rota Scalabrini.

Sac. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti: Amen.
Sac. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.
Tutti: E con il tuo Spirito.

Invocazione allo Spirito
Vieni, Spirito eterno di Dio Illuminami, Spirito eterno di Dio vieni, luce di splendore,
da’ un senso nuovo alla mia vita, mostrami ciò che è buono e giusto.

Vieni, Spirito di Dio e consola nel profondo la mia anima che non trova riposo.
Dammi la fede in Gesù, guariscimi e rendimi completo.

Spirito di Dio, dammi il coraggio, scaccia in me dubbi e paure.
Vieni, eterno Spirito di Dio, insegnami a riflettere e pregare, a chiedere perdono per i miei peccati.

Mostrami la mia vocazione nei giorni e negli anni della mia vita.
Spirito di Dio, luce ineffabile, apri i miei occhi per accorgermi di coloro che hanno bisogno
della mia amicizia e fraternità.

Con la tua grazia restami vicino e guidami in tutte le mie vie.
(Chiesa evangelica luterana finlandese)

Salmo 33 

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore,
ascoltino gli umili e si rallegrino.

Celebrate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.
Ho cercato il Signore e mi ha risposto
e da ogni timore mi ha liberato.

Guardate a lui e sarete raggianti,
non saranno confusi i vostri volti.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo libera da tutte le sue angosce.

L’angelo del Signore si accampa
attorno a quelli che lo temono e li salva.
Gustate e vedete quanto è buono il Signore; beato l’uomo che in lui si rifugia.

Temete il Signore, suoi santi,
nulla manca a coloro che lo temono.
I ricchi impoveriscono e hanno fame,
ma chi cerca il Signore non manca di nulla.

Venite, figli, ascoltatemi;
v’insegnerò il timore del Signore.
C’è qualcuno che desidera la vita
e brama lunghi giorni per gustare il bene?

Preserva la lingua dal male,
le labbra da parole bugiarde.
Sta lontano dal male e fa il bene,
cerca la pace e perseguila.

Gli occhi del Signore sui giusti,
i suoi orecchi al loro grido di aiuto.
Il volto del Signore contro i malfattori,
per cancellarne dalla terra il ricordo.

Gridano e il Signore li ascolta,
li salva da tutte le loro angosce
Il Signore è vicino a chi ha il cuore ferito,
egli salva gli spiriti affranti.

Lettura della Parola di Dio: dal libro dell’Esodo (2,23-3,12)

Es 2.    Dopo molto tempo il re d’Egitto morì. Gli Israeliti gemettero per la loro schiavitù, alzarono grida di lamento e il loro grido dalla schiavitù salì a Dio. Dio ascoltò il loro lamento, Dio si ricordò della sua alleanza con Abramo, Isacco e Giacobbe. Dio guardò la condizione degli Israeliti, Dio se ne diede pensiero.
Es 3.   Mentre Mosè stava pascolando il gregge di Ietro, suo suocero, sacerdote di Madian, condusse il bestiame oltre il deserto e arrivò al monte di Dio, l’Oreb. L’angelo del Signore gli apparve in una fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto. Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per il fuoco, ma quel roveto non si consumava. Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a osservare questo grande spettacolo: perché il roveto non brucia?». Il Signore vide che si era avvicinato per guardare; Dio gridò a lui dal roveto: «Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!». Riprese: «Non avvicinarti oltre! Togliti i sandali dai piedi, perché il luogo sul quale tu stai è suolo santo!». E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè allora si coprì il volto, perché aveva paura di guardare verso Dio.
Il Signore disse: «Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sovrintendenti: conosco le sue sofferenze. Sono sceso per liberarlo dal potere dell’Egitto e per farlo salire da questa terra verso una terra bella e spaziosa, verso una terra dove scorrono latte e miele, verso il luogo dove si trovano il Cananeo, l’Ittita, l’Amorreo, il Perizzita, l’Eveo, il Gebuseo. Ecco, il grido degli Israeliti è arrivato fino a me e io stesso ho visto come gli Egiziani li opprimono. Perciò va’! Io ti mando dal faraone. Fa’ uscire dall’Egitto il mio popolo, gli Israeliti!». Mosè disse a Dio: «Chi sono io per andare dal faraone e far uscire gli Israeliti dall’Egitto?». Rispose: «Io sarò con te. Questo sarà per te il segno che io ti ho mandato: quando tu avrai fatto uscire il popolo dall’Egitto, servirete Dio su questo monte».

Domande e suggerimenti per la meditatio

1. Passano gli anni e per Israele in Egitto non sembra cambiare nulla. Il narratore, però, sa che è invece ‘avvenuto’ qualcosa in Dio. Questo è quanto soltanto la fede sa! Riesco a collocare in un’ottica di fede i tempi dell’attesa, i momenti in cui Dio sembra assente dalla mia vita e dalla vita della mia comunità e dell’intero mondo?
2. Mosè vide il fuoco in mezzo al roveto. Senza questa esperienza del fuoco dell’amore di Dio che visita le nostre vite fin nelle lor spine più acute, è difficile scoprire il suo vero volto. Anche nel Nuovo Testamento il racconto di Pentecoste ci ricorda il dono dello Spirito quale fuoco che dimora nei cuori…Credo davvero che Dio entra nelle spine di questa nostra storia? Come posso fare per sperimentare il suo fuoco? Quale percorso devo intraprendere? Sono davvero convinto che per incontrare il suo fuoco d’amore occorre attraversare il deserto? Oppure il deserto mi fa paura e preferisco la chiacchiera e la vita banale, affermando che essa è il ‘quotidiano’ da cui non si può prescindere?
3. Di quali sandali mi devo liberare? Perché entrare in un vero clima di preghiera è ‘togliersi i sandali’?
4. «Io ti mando dal faraone». Come Mosè, molte volte ci sentiamo smarriti di fronte ai compiti che ci aspettano, e allora la paura e l’ansietà sembrano prevalere. Unica via per superare ciò non è l’appello alla buona volontà, ma al coraggio della fede, che fa affidamento sulla promessa dell’«Io sarò con te». Esperimento nella mia vita la verità di questa promessa?
5. «Eccoti il segno». La fede non ha bisogno di segni e, nondimeno, deve essere capace di vederli. Quali sono i segni che Dio sta ponendo sul cammino della nostre comunità in questo tempo non facile, ma da Lui non abbandonato?

Suggerimenti per l’oratio
– Signore, ti chiedo innanzitutto di aiutarmi a tener ferma la certezza che in nessun momento tu mi abbandoni, ti dimentichi di me, non ascolti il mio grido verso di te. Anzi, sono certo che anche quando io mi dimentico di te, tu, come hai fatto con Israele non ti scordi di me.
– Signore, ti chiedo la forza di poter attraversare il deserto, di non sprofondare nell’inessenziale, nel transitorio, ma di cercare ciò che davvero rimane, ciò che davvero conta. Quando ho paura del deserto, aiutami a perseverare nella preghiera!
– Signore, desidero incontrare il tuo fuoco e ti chiedo di rinnovare, in me e nelle persone cui sono legato dalla fede, l’esperienza della Pentecoste, del fuoco che avvolge e che trasforma, della potenza della tua Parola che trafigge il cuore.
– Signore, sono attaccato ai miei sandali, ho paura di privarmene e qualche volta invece penso addirittura d’essere io capace di risolvere i problemi! Come a Mosè, mi chiedi di levarmi i sandali, e di riconoscere la tua paternità e la tua vicinanza a noi. Con il tuo aiuto voglio togliermi questi sandali, e camminare protetto soltanto da te.
– Signore, ti chiedo di aiutarmi a non cadere nella trappola di fare della vita di fede qualcosa come un hobby, una passeggiata turistica, qualcosa di riempitivo ma di inessenziale alla mia vita.
Voglio essere invece una persona in ascolto della tua Parola, pronta all’obbedienza fedele e quotidiana. Kyrie eleison!

Padre nostro
Conclusione con la benedizione

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Non accettate nulla come verità che sia privo di amore.
E non accettate nulla come amore che sia privo di verità!
L’uno senza l’altra diventa una menzogna distruttiva.
(S. Teresa Benedetta della Croce).
COMUNITA’ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA della CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
S Giuseppe Artigiano – SS. Pietro e Paolo
LISSONE

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