Esercizi Spirituali cittadini 19-23 Febbraio 2018 – Venerdì: Effathà, cioè, Apriti!

Se siamo sordi, non riusciamo a parlare: se siamo sordi all’amore che il Figlio ci ha mostrato, non riusciamo a comunicare correttamente con i fratelli. E’ lento e faticoso il cammino di guarigione dalle chiusure che ci rendono insensibili all’amore.

Sac. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Tutti: Amen
Sac. La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo, siano con tutti voi.
Tutti: E con il tuo spirito

Salmo di supplica (Salmo 130)

Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce.
Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia supplica.

Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi ti può resistere?
Ma con te è il perdono: così avremo il tuo timore.

Io spero, Signore. Spera l’anima mia, attendo la sua parola.
L’anima mia è rivolta al Signore più che le sentinelle all’aurora.

Più che le sentinelle l’aurora, Israele attenda il Signore,
perché con il Signore è la misericordia e grande è con lui la redenzione.
Egli redimerà Israele da tutte le sue colpe.

Lettura della parola di Dio: Dal vangelo secondo Marco ( cfr Mc7,31-37)

Di ritorno dalla regione di Tiro, passò per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli. E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano. E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e disse: “Effatà” cioè: “Apriti!”. E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. E comandò loro di non dirlo a nessuno. Ma più egli lo raccomandava, più essi ne parlavano e, pieni di stupore, dicevano: “Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!”.

Di ritorno dalla regione di Tiro, passò per Sidone, dirigendosi verso il mare di Galilea in pieno territorio della Decàpoli.

Meditatio: Con il miracolo del sordomuto ci troviamo in territorio pagano e perciò questo, come gli altri miracoli che Gesù vi compie, è segno della salvezza che egli vuole arrecare all’umanità intera, ad ognuno di noi, anche a chi è distante o addirittura ostile.
La condizione del sordomuto è parabola della situazione di un tipo di vita inautentica nelle relazioni umane, e incapace d’incontro profondo e personale con Dio. La ragione di tutto ciò è l’assenza di ascolto della sua Parola. Ecco che l’incapacità a parlare distintamente da parte del sordomuto dipende proprio dalla sua sordità. È questo l’aspetto che Gesù cura per primo.

Oratio: Signore, la mia situazione è talora simile a quella di questo sordomuto. Non so testimoniare la mia fede e trovare parole con cui rendere ragione della mia speranza, perché il mio ascolto è insufficiente. Ti chiedo perdono di aver dato troppo poco tempo ad un ascolto orante e contemplante. E se talora la mia fede vacilla, è proprio perché rimango troppo poco davanti a te.

«E gli condussero un sordomuto, pregandolo di imporgli la mano».
Meditatio: In queste persone, che si fanno carico di ‘condurre’ il sordomuto da Gesù, possiamo ravvisare un’icona ideale della comunità cristiana, chiamata ad accompagnare i fedeli all’incontro con Cristo, che libera e salva. Tale accompagnamento deve essere tessuto di cura fraterna, quasi un prendere per mano, e deve diventare preghiera insistente, fiduciosa, rivolta al Signore Gesù, affinché dia la grazia del suo Vangelo a coloro che si trovano sordi e muti come questo malato.

Oratio: Signore Gesù, come comunità raccolta in assemblea di preghiera davanti a te, vogliamo condurti tutti i sordi e muti che hanno bisogno di incontrarti per essere guariti; anzi, Signore, noi stessi siamo spesso come questo sordomuto. Infatti sovente sono le circostanze esteriori, o situazioni particolari che ci fanno capire che abbiamo bisogno di essere guariti da te.
Personalmente, ti chiedo poi perdono, Signore, per le numerose volte in cui sono stato incosciente, inconsapevole, della gravità del mio peccato, e non ho sentito neppure la necessità di cambiare vita. Perdonami, o Signore!

E portandolo in disparte lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua.

Meditatio: La modalità del miracolo operato sul sordomuto stupisce per la gran quantità di gesti che Gesù compie per reintegrare questo sventurato in una pienezza di vita. L’eccedenza di segni e di particolari atteggiamenti mostra come la posta in gioco con questa guarigione sia alta.

Oratio: Bisogna allontanarsi dal mondo delle chiacchiere, da una folla distratta e rumorosa. Mi impegno, Signore, all’inizio di questa quaresima, a creare spazi di silenzio, in cui io possa lasciarmi raggiungere dalla potenza della tua mano. Ti invoco perché la tua mano abbia a posarsi su di me e a guarirmi dalle mie chiusure, dalla mia accidia, dai miei vizi.

Guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro…

Meditatio: La preghiera e il sospiro di Gesù ci dicono il suo compassionevole desiderio che il discepolo, come questo sordomuto, si apra davvero all’ascolto della Parola, e indicano come tale ascolto non sia possibile senza una guarigione del cuore, che Dio soltanto, con il suo amore e con la sua grazia, può operare.

Oratio: Signore Gesù, quando ripenso ad alcuni momenti della mia vita, devo riconoscere che davvero tu mi hai raggiunto e mi hai guarito. Ti benedico, Signore, per quando ho fatto esperienza della tua misericordia su di me e sulle persone a me care. Ti chiedo però anche scusa, Signore, per quando ha prevalso in me l’ingratitudine, portandomi a dimenticare tutto ciò che ho ricevuto da te. Ed ecco allora le musonerie, le irritazioni facili, le impazienze, invece del cuore grato. Signore, voglio fissare nel mio cuore quanto dice la tua Parola: «Anima mia benedici il Signore, non dimenticare tanti suoi benefici».

E disse: “Effatà” cioè: “Apriti!”.

Meditatio: L’effatà, l’apriti!, ci annuncia la liberazione che la Parola compie sul nostro cuore, quasi si trattasse ancora una volta di aprire il mare per consentire il passaggio di Israele. La parola di Cristo, accolta nella fede, diventa esperienza di liberazione che restituisce la persona alla libertà e alla verità nella comunicazione con gli altri e con Dio. Peraltro ricordiamo qui che l’effatà è anche uno dei momenti del rito battesimale…+

Oratio: In questa celebrazione penitenziale voglio riappropriarmi di quell’effatà pronunciato su di me al battesimo, rinunciando a quelle realtà che oggi mi sembrano ostacolarlo. Chiedo allo Spirito Santo il dono del discernimento, perché possa riconoscere gli impedimenti che io, con i miei pensieri, opere ed omissioni, pongo a che si realizzi in me la pienezza dell’effatà. Ti chiedo perdono, Signore, per tutto ciò che mi impedisce di ascoltarti e di lodarti con tutto me stesso.

E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente.

Meditatio: In questo uomo sordo e farfugliante, che ora sente e parla correntemente, è possibile riconoscere una splendida promessa al discepolo di Gesù: se egli lascerà plasmare il proprio cuore dalla parola di Dio, sperimenterà la verità di una testimonianza autentica e coraggiosa dell’evangelo.

Oratio: Signore, fa’ che io possa amare i tuoi comandi e desiderare le tue promesse, perché il mio cuore sia fisso là dove è la vera gioia!

Pieni di stupore, dicevano: “Ha fatto bene ogni cosa; fa udire i sordi e fa parlare i muti!”.

Meditatio: La vasta eco che il miracolo suscita nei presenti, i quali acclamano il Dio creatore e liberatore perché fa cose meravigliose, consegna la certezza che la parola di Dio, quando è realmente ascoltata e testimoniata, raggiunge i cuori, si dilata e lascia intravedere i segni della nuova creazione.

Oratio: So riconoscere nella mia vita, e in particolare nella mia famiglia e nella mia comunità parrocchiale, i segni che tu, o mio Dio, operi? Coltivo momenti di comunicazione in cui mi educo a riconoscere tali segni e a lodare te, Signore, per essi? Sono queste, Signore, alcune domande che l’ascolto della tua Parola suscita in me. In ogni caso ti chiedo perdono per le tante volte che al tuo amore non ho risposto con la lode, ma con il mutismo e con l’indifferenza.

Annuncio di perdono

Sac. Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo. Per grazia siamo stati salvati (cfr. Ef 2,4-5).

Preghiera: Padre Nostro.

Benedizione

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Non accettate nulla come verità che sia privo di amore.
E non accettate nulla come amore che sia privo di verità!
L’uno senza l’altra diventa una menzogna distruttiva.
(S. Teresa Benedetta della Croce).
COMUNITA’ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA della CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
S Giuseppe Artigiano – SS. Pietro e Paolo
LISSONE

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