VIA CRUCIS: Una Croce Pesante, una Croce Gloriosa

Famiglie, bambini, malati, senza fissa dimora, disoccupati e in cerca di lavoro, detenuti e migranti…sfila l’umanità sotto il peso del legno della Croce, ma con la speranza di un Dio vicino che non abbandona. ( red )

Audizione introduttiva
Sac: Nel nome del Padre del figlio e dello spirito Santo
T: Amen

Preghiamo. O Dio, che hai redento l’uomo col sangue prezioso del tuo Figlio unigenito, concedi a tutti noi la sapienza della croce per celebrare con fede i misteri della passione del tuo Figlio e gustare la dolcezza del tuo perdono. Per lui, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Prima Stazione

GESU’ CADE LUNGO IL CAMMINO

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con lo tua santa Croce hai redento il mondo.

Lettura del profeta Isaia               (Is 53,4-5)

Egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori; e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe, schiacciato per le nostre iniquità. Il castigo che ci dà salvezza si è abbattuto su di lui; per le sue piaghe noi siamo stati guariti.

Dio ha messo sulla Croce di Gesù tutto il peso dei nostri peccati tutte le ingiustizie perpetrate da ogni Caino contro suo fratello, tutta l’amarezza del tradimento di Giuda e di Pietro, tutta lo vanità dei prepotenti tutta l’arroganza dei falsi amici. Era una Croce pesante, come lo notte delle persone abbandonate, pesante come lo morte delle persone care, pesante perché riassume tutta lo bruttura del male. Tuttavia, è anche una Croce gloriosa come l’alba di una notte lunga, perché raffigura in tutto, l’amore di Dio che è più grande delle nostre iniquità e dei nostri tradimenti. Nella Croce vediamo lo mostruosità dell’uomo, quando si lascia guidare dal male; ma vediamo anche l’immensità della misericordia di Dio che non ci tratta secondo i nostri peccati, ma secondo lo sua misericordia. (PAPA FRANCESCO, Via Crucis a/ Colosseo, Roma, Venerdì Santo 18 aprile 2014)

Preghiamo
Signore, caduto a terra, tu sollevi il peccatore, il malato che soffre, il prigioniero che si dispera, lo straniero osteggiato: rialza il capo dell’umanità oppressa da tanti mali ed apri i nostri cuori alla speranza. Amen.

Signore, vieni in nostro aiuto!
– Perché possiamo lottare e vincere nelle tentazioni.
– Perché possiamo risorgere quando abbiamo peccato.
– Perché possiamo sostenere quelli che sono scoraggiati.
– Perché possiamo aprire il nostro cuore a portare speranza ad ogni uomo.
– Perché siano consolate le persone che si trovano nella prova o soffrono per la malattia.

Canone: Misericordias Domini in aeternum cantabo (2v)

Seconda Stazione

GESU’ E’ AIUTATO DA SIMONE DI CIRENE

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con lo tua santa Croce hai redento il mondo.  

Lettura del Vangelo secondo Marco (Mc 15,21-22)

Costrinsero un tale che passava, un certo Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di Alessandro e Rufo, a portare la croce. Condussero dunque Gesù al luogo del Gòlgota, che significa “luogo del cranio”.

La Croce di Cristo invita a lasciarci contagiare dal suo amore, ci insegna a guardare sempre l’altro con misericordia e amore, soprattutto chi soffre, chi ha bisogno di aiuto, chi aspetta una parola, un gesto; lo Croce ci invita ad uscire da noi stessi per andare loro incontro e tendere loro lo mano. Tanti volti hanno accompagnato Gesù nel suo cammino verso il Calvario: Pilato, il Cireneo, Maria, le donne … lo oggi ti chiedo: tu come chi di loro vuoi essere? Vuoi essere come Pilato che non ha il coraggio di andare controcorrente per salvare lo vita di Gesù e se ne lava le mani. Dimmi: sei uno di quelli che si lavano le mani; che fa il (trito tonto e guarda dall’altra parte? O sei come il Cireneo, che aiuta Gesù a portare quel legno pesante, come Maria e le altre donne, che non hanno paura di accompagnare Gesù fino alla fine, con amore, con tenerezza. E tu, come chi di questi vuoi essere? Come Pilato, come il Cireneo, come Maria? Gesù ti sta guardando adesso e ti dice: mi vuoi aiutare a portare la Croce?  PAPA FRANCESCO, Via Crucis con i Giovani; Lungomare di Copacabana, Rio de Janeiro, 26 luglio 2013)

Preghiamo

Signore Gesù, rendi disponibili anche noi a svolgere il compito del “cireneo”, Chi osserva il nostro stile di vita sia incoraggiato, vedendoci coltivare ciò che è bello, giusto, vero, essenziale. Amen.

O Gesù, aiutaci a portare la tua croce!

– Nelle difficoltà e nella lotta per essere buoni.
– Quando sopraggiunge lo scoraggiamento
– Perché possiamo essere tuoi coraggiosi collaboratori nell’annunzio del Vangelo
– Se siamo assaliti da dubbi a proposito della fede
– Quando ci vergogniamo di essere tuoi discepoli
– Quando ci scopriamo fragili e inadeguati

Canone: Misericordias Domini in aeternum cantabo (2v)

Terza Stazione

VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESU’

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Dal libro dei Salmi  (Sal 27,8-9)

Di te ha detto il mio cuore: «Cercate il suo volto»; il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto, non respingere con ira il tuo servo. Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi, non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.

Il volto di Dio si è fatto carne nel viso di Gesù, che sorrideva con tenerezza ai peccatori. E noi? Non vediamo il volto di Gesù e non sappiamo quali lineamenti avesse. Ma noi siamo il Corpo di Cristo, quindi dobbiamo essere anche il suo volto. Il Dio invisibile ci sorride, e questo si rispecchia nei nostri volti. Impariamo ad avere uno sguardo pieno di grazia dal sorriso misericordioso che Dio ci rivolge. Fa parte del ministero di ogni persona battezzata essere volto di Cristo nelle interazioni ordinarie della vita quotidiana. È il piccolo ma necessario punto di partenza di ogni testimonianza cristiana. Secondo la leggenda, Gesù sulla via della croce trovò una donna che lo guardò con compassione. A lei lasciò un’immagine del proprio volto. La tradizione chiama questa donna Veronica, perché significa “vera icona’: vera immagine. «Il Salvatore, intatti; imprime la sua somiglianza su ogni atto di carità». Possano i nostri volti essere plasmati dalla grazia fino a diventare teneri ed accoglienti, “vere icone’: vere immagini del volto di Cristo. (T. RADCUFFE o.p., La via della debolezza, EMi Bologna 2015, pp. 27-29 passim)

Preghiamo

O Dio, consolatore degli afflitti, tu illumini il mistero del dolore e della morte con la speranza che splende sul volto di Cristo; fa’ che nelle prove del nostro cammino restiamo intimamente uniti alla passione del tuo Figlio, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.

Abbi pietà di noi!

– Signore Gesù, che dall’alto della croce attiri tutti gli uomini:
Signore Gesù, che tocchi i cuori e li muovi alla conversione:
Signore Gesù, che ci permetti di sostenere i nostri fratelli nelle loro debolezze:
Signore Gesù, che mostri i tratti del vero amore:
Signore Gesù, che vuoi essere riconosciuto nel volto del prossimo sofferente:
Signore Gesù, che abiti nei volti dei ragazzi che incontriamo nei nostri oratori:
Signore Gesù, che hai il volto dei poveri, dei profughi, di tutti coloro che la nostra indifferenza costringe a rimanere invisibili:
Signore Gesù, che hai il volto dei bambini mai nati:
Signore Gesù, che vuoi avere il nostro volto per le persone che incontreremo oggi:

Canone Misericordias Domini in aeternum cantabo (2v)

Quarta Stazione

GESU’ MUORE IN CROCE

Ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo.
Perché con la tua santa Croce hai redento il mondo.

Lettura del Vangelo di Giovanni (19,28-30)

«Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: “Ho sete”. Vi era lì un vaso pieno di aceto: posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima ad una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse. “E’ compiuto!”. E chinato il capo, consegnò lo spirito»

Le sette parole di Gesù sulla croce sono un capolavoro di speranza. Gesù, lentamente, con passi che sono anche i nostri, attraversa tutto il buio della notte, per abbandonarsi, fiducioso, nelle braccia del Padre. E’ il gemito dei morenti, il grido dei disperati, l’invocazione dei perdenti. E’ Gesù!

«Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?» (Mt 27,46). E’ il grido di Giobbe, di ogni uomo colpito dalla sventura. E Dio tace. Tace perché lo sua risposta è la sulla croce: è Lui, Gesù, lo risposta di Dio, Parola eterna incarnata per amore.

«Ricordati di me … » (Lc 23,42). L’invocazione fraterna del malfattore, fatto compagno di dolore, penetra nel cuore di Gesù, che vi sente l’eco del suo stesso dolore. E Gesù ascolta quella supplica: «Oggi con me sarai nel paradiso». Sempre ci redime il dolore dell’altro, perché ci fa uscire da noi stessi.

«Donna, ecco tuo figlio!…» (Gv 19,26). Ma è lo sua Madre, Maria, che con Giovanni stava sotto lo croce, a spezzare lo paura. La riempie di tenerezza e di speranza. Gesù non si sente più solo. Come per noi, se accanto al letto del dolore c’è chi ci ama! Fedelmente. Fino in fondo.

«Ho sete» (Gv 19,28). Come il bambino chiede da bere alla mamma; come il malato riarso dalla febbre… Quella di Gesù è lo sete di tutti gli assetati di vita, di libertà, di giustizia. Ed è lo sete del più grande assetato, Dio, che, infinitamente più di noi, ha sete della nostra salvezza.

«E’ compiutol» (Gv 19,30). Tutto: ogni parola, ogni gesto, ogni profezia, ogni attimo della vita di Gesù. L’arazzo è completato. I mille colori dell’amore ora rilucono in bellezza. Nulla è andato sprecato. Nulla gettato via. Tutto è diventato amore. Tutto consumato per me e per te! E allora, anche il morire ha un senso!

«Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno» (Le 23,34). Ora, eroicamente, Gesù esce dalla paura della morte. Perché se viviamo nell’amore gratuito, tutto è vita. Il perdono rinnova, risana, trasforma e consola! Crea un popolo nuovo. Ferma le guerre.

«Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito» (Le 23,46). Non più la disperazione del nulla. Ma fiducia piena nelle sue mani di Padre, l’adagiarsi nel suo cuore. Perché in Dio, ogni frazione si compone, finalmente, in unità!

Preghiamo

Benedetto il Padre che ci ha tanto amato da dare il Suo Figlio unigenito per noi.
T: Amen.

Lode e amore al Signore Gesù, che ha detto ‘sì’ alla nostra felicità, fino a morire in croce per noi.
T: Rendiamo grazie a Dio.

Benedetto lo Spirito che ci aiuta a ricordare e ad annunciare con tutta la nostra vita l’Amore ‘eccessivo’ di Gesù Crocifisso, che abbiamo contemplato all’inizio di questo giorno.
T:Amen

Padre Nostro
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.

BENEDIZIONE

CANTO FINALE: MADRE IO VORREI – clicca qui per il video https://www.youtube.com/watch?v=Me4gaFciBj8

Io vorrei tanto parlare con te di quel Figlio che amavi.
lo vorrei tanto ascoltare da te quello che pensavi,
quando hai udito che tu non saresti più stata tua
e questo Figlio, che non aspettavi, non era per te.

Ave, Maria! Ave Maria! Ave, Maria! Ave, Maria!
lo vorrei tanto sapere da te se, quand’era bambino,

tu gli hai spiegato che cosa sarebbe successo di lui
e quante volte anche tu di nascosto piangevi, Madre,
quando sentivi che presto l’avrebbero ucciso per noi

Ave, Maria! Ave Maria! Ave, Maria! Ave, Maria!

Questa Via CRUCIS è stata celebrata presso l’Oratorio di San Carlo alle ore 07,00 di venerdì 02/03/2018. 

Arrivederci alla prossima di venerdì 09/03/2018.

 

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Non accettate nulla come verità che sia privo di amore.
E non accettate nulla come amore che sia privo di verità!
L’uno senza l’altra diventa una menzogna distruttiva.
(S. Teresa Benedetta della Croce).
COMUNITA’ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA della CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
S Giuseppe Artigiano – SS. Pietro e Paolo
LISSONE

 

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