Lettera Pastorale dell’ Arcivescovo Mons. MARIO DELPINI: Cresce lungo il cammino il suo vigore.

 

No nostalgia, sì al futuro. Problemi ed incertezze non devono scoraggiarci  perché siamo “… un popolo in cammino” che abita quaggiù una città stabile, ma va in cerca di quella futura, la Gerusalemme nuova indicata nell’Apocalisse e proprio per tale ragione “… pratica con coraggio un inesausto rinnovamento, non vive di nostalgia o non si ammala di risentimento”.

Lo scrive il nostro Arcivescovo di Milano, Mons. MARIO DELPINI, nella lettera pastorale per l’anno 2018-2019 “CRESCE LUNGO IL CAMMINO IL SUO VIGORE” toccando subito due questioni cruciali: 

1) L’incontro tra cattolici provenienti da differenti paesi per effetto delle migrazioni.
2) I giovani.

Sulla questione migratoria, l’Arcivescovo MARIO spiega che “ …La Chiesa si riconosce “dalle genti” non solo perché prende coscienza della mobilità umana ma, in primo luogo, perché docile allo Spirito, sperimenta che non si dà cammino del Popolo di Dio verso il monte dell’alleanza piena se non dove, nel camminare insieme verso la medesima meta, si apprende a camminare gli uni verso gli altri. Il convenire di genti da ogni parte della terra nell’ unica Chiesa cattolica apre a leggere meglio il Vangelo”.
Sul tema dei giovani l’Arcivescovo auspica che: “ … E’ tempo, io credo, di superare quel senso di impotenza e di scoraggiamento, quello smarrimento e quello scetticismo che sembrano paralizzare gli adulti e convincere molti giovani a fare del tempo della loro giovinezza un tempo perso tra aspettative improbabili, risentimenti amari, trasgressioni capricciose, ambizioni aggressive: come se qualcuno avesse derubato una generazione del suo futuro. La complessità dei problemi e le incertezze delle prospettive occupazionali non bastano a scoraggiare i credenti”.

L’Arcivescovo passa poi a indicare le linee pastorali per il prossimo anno 2018/2019.

“Propongo che l’anno pastorale 2018/2019 sia vissuto come occasione propizia perché le comunità e ciascuno dei credenti della nostra Chiesa trovino modo di dedicarsi agli “esercizi spirituali” del pellegrinaggio. Gli esercizi che raccomando sono l’ascolto della Parola di Dio, la partecipazione alla celebrazione eucaristica, la preghiera personale e comunitaria”.

L’Arcivescovo invita a: “… trovare nelle celebrazione eucaristica quella fonte di gioia e di comunione, di forza e di speranza che possa sostenere la fatica del cammino. Come si spiega che la celebrazione della Messa, in particolare della Messa domenicale, abbia perso la sua attrattiva? Dove conduce il cammino di iniziazione cristiana che impegna tante buone risorse e coinvolge tanti ragazzi e tante famiglie, se alla sua conclusione non crea la persuasione che “senza la domenica non possiamo vivere”, si domanda l’Arcivescovo che propone di “reagire anche a una deriva che organizza i tempi del lavoro senza aver alcuna attenzione alla sensibilità cristiana per la domenica”.

Il Vescovo MARIO sollecita tutti a: “… ad accogliere l’indicazione antica che suggerisce di pregare con i salmi, la preghiera dei credenti di Israele, il popolo santo di Dio – di cui propone una selezione in appendice alla lettera – un materiale in funzione di quell’imparare di nuovo a pregare che ho raccomandato”, sottolinea l’Arcivescovo, pensando ai fedeli ma anche ai presbiteri.

L’immagine di un clero indaffarato che “non ha mai tempo” non ci fa molto onore – scrive -: la disciplina del tempo e la lucida persuasione delle priorità possono trasmettere un’immagine più realistica e più edificante del Vescovo, dei preti e dei diaconi, come uomini di preghiera, che proprio perché pregano e pregano sempre e pregano bene possono essere guide affidabili nel pellegrinaggio della vita e possono sostenere le fatiche di tutti con l’intercessione ininterrotta”.

Sul ruolo dei cristiani nella società l’Arcivescovo ricorda la grande tradizione dell’ “ …umanesimo cristiano che ha segnato la storia e le geografia di questa terra lombarda”.

La proposta cristiana si offre come una benedizione, come l’indicazione di una possibilità di vita buona che ci convince e che si comunica come invito, che si confronta e contribuisce a definire nel concreto percorsi praticabili, persuasivi con l’intenzione di dare volto a una città dove sia desiderabile vivere. La dottrina sociale della Chiesa, il magistero della Chiesa sulla vita e sulla morte, sull’amore e il matrimonio, non sono una sistematica alternativa ai desideri degli uomini e delle donne, ma sono una benedizione. Per offrire il nostro contributo, il nostro giudizio, le nostre prospettive è necessario che i molti cristiani presenti e impegnati nelle responsabilità politiche, amministrative, sociali si esprimano e siano capaci di tessere alleanze per proporre, difendere, tradurre in pratiche persuasive quei tratti dell’umanesimo cristiano che contribuiscono alla qualità alta della vita delle comunità, delle famiglie, di ogni uomo e di ogni donna”.

A questo proposito L’Arcivescovo Mons. MARIO DELPINI ritiene “…opportuno creare nelle comunità cristiane luoghi di confronto, di elaborazione di proposte e di giudizi selle vicende del nostro tempo e della nostra terra. Per favorire questo compito chiedo alla Commissione per la promozione del bene comune che intendo costituire nei prossimi mesi di farsi stimolo ed esempio, strumento per attivare questo stile cristiano di presenza dentro una società e una politica in piena trasformazione”.

Alla comunità che avverte talvolta il pericolo concreto di “lasciarsi cadere le braccia” (cfr. Sof 3,16), Dio rinnova il proprio energico appello: “Camminate!”. Un appello che non sa anzitutto di comando, ma di promessa. Un appello che manifesta e conferma una presenza paterna”.

Infine, l’Arcivescovo annuncia l’avvio delle visite pastorali con il prossimo Avvento 2018, tra queste si trova la nostra Comunità Pastorale S. Teresa Benedetta della Croce per il prossimo novembre, “…come occasione per ravvivare le energie degli operai evangelici, lodarli, incoraggiarli e consolarli, è occasione per richiamare tutti i fedeli al rinnovamento della propria vita cristiana e ad una azione apostolica più intensa”.

La Lettera consta di 37 pagine di piccolo formato con le linee pastorali essenziali, e il resto sono Salmi consigliati per la preghiera commentati con la consulenza di Don M. Scandroglio, docente di esegesi dell’Antico Testamento alla Seminario di Venegono. Questo perché l’anelito di fondo della Lettera, per citare l’Arcivescovo Mons. M. DELPINI è “ …l’urgenza di richiamare alla visione cristiana della vita, che è per tutti vocazione”.

 

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COMUNITA’ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA della CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
S Giuseppe Artigiano – SS. Pietro e Paolo
LISSONE

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