Prima serata de: La dignità dell’uomo e del lavoro. Photogallery di G. Radaelli

Da sempre attento ai cambiamenti della società e di quanto questi possano influire sugli stili di vita dell’uomo, il Circolo Culturale e sociale Don Bernasconi di Lissone con la collaborazione della Caritas della Comunità Pastorale, dell’ Apa Confartigianato e dell’Azione Cattolica, propone tre serate di riflessione sul rapporto uomo/lavoro oggi alla luce dei 70 anni della costituzione Italiana.

La prima serata dal titolo: La rivoluzione digitale nel lavoro, nella società, nella vita dell’uomo ha  avuto come relatori Don Walter Magnoni, responsabile della pastorale sociale e lavoro della diocesi di Milano, e il Dott. Massimiliano Riva, Presidente Assolombarda Zona Nord di Milano. Moderatore della serata Roberto Beretta direttore, giornalista e scrittore lissonese. In rappresentanza dell’Amministrazione Comunale l’Assessore Alessia Tremolada.  Tra il numeroso pubblico presente il Sindaco C. Monguzzi.
I relatori hanno parlato di una nuova consapevolezza e di quanto la nostra vita centrata sulle sfide da affrontare nel mondo “globalizzato attuale”, sugli gli ambienti che frequentiamo siano pervasi dalla tecnologia e di quanto questa possa giocare un ruolo fondamentale per l’inclusione o l’esclusione anche alla luce del primo articolo della nostra Costituzione Italiana.

Con il termine globalizzazione si suole indicare un percorso di trasformazioni storiche esteso al mondo intero e dominato dall’economia, che attraverso lo sfruttamento della telematica, ha posto le basi per il passaggio dai mercati nazionali, ad un mercato mondiale. Sarebbe tuttavia riduttivo, considerare la globalizzazione, un mero effetto del cambiamento dell’economia momdiale. La globalizzazione, infatti, rappresenta un insieme di trasformazioni che investono la totalità e la profondità della della vita umana in tutte le sue circostanze.

Essa è caratterizzata da: economia di mercato e accordi di libero scambio, diffusione delle imprese multinazionali, internazionalizzazione del lavoro e mondializzazione del turismo di massa. Stante il tema in argomento, è proprio l’analisi di queste caratteristiche della globalizzazione che può fornire una risposta al quesito se il fenomeno della globalizzazione, converge o diverge con i dettami della Dottrina Sociale della Chiesa.

C’è in realtà una globalizzazione economica che porta con sé alcune conseguenze positive come il fenomeno della efficienza e l’incremento della produzione e che, con lo sviluppo delle relazioni tra i diversi paesi in ambito economico, può rinforzare il processo di unità dei popoli e rendere migliore il servizio alla famiglia umana. Se però la globalizzazione è retta dalle pure leggi 

del mercato applicate secondo la convenienza dei potenti, le conseguenze non possono essere che negative. Tali sono, ad esempio, l’attribuzione di un valore assoluto all’economia, la disoccupazione, la diminuzione e il deterioramento di alcuni servizi pubblici, la distruzione dell’ambiente e della natura, l’aumento delle differenze tra ricchi e poveri, la concorrenza ingiusta che pone le Nazioni povere in una situazione di inferiorità sempre più marcata La Chiesa, sebbene stimi i valori positivi che la globalizzazione comporta, guarda con inquietudine agli aspetti negativi da essa veicolati

Le tre sfide da affrontare nel mondo odierno messe in evidenza da relatori sono state:  Il Recupero della memoria – La Cultura – La Spiritualità

Il recupero della memoria.
In un’epoca, come quella attuale, di frantumazione dell’io e del noi, si avverte come la preoccupazione che qualcosa stia sfuggendo, per cui si tenta in tutti i modi, di correre ai ripari, raccogliendo memorie per trasmettere eredità. La memoria è capacità del riconoscere. Questo significa che la memoria non è passiva, non è un’istantanea sul passato, ma costruisce e ricostruisce, seleziona, trasforma, in altri termini, apre la continuità del futuro.
Quindi la “globalizzazione” è un fenomeno culturale complesso per intensità e densità di circolazione di merci, persone, idee, immagini e suoni che caratterizza il nostro tempo per il volume complessivo degli scambi, ma che ha sempre accompagnato l’evoluzione storica l’essere umano, curioso e sperimentatore di nuove tecniche sin dalla preistoria.

La cultura.
Questa globalizzazione, questo traffico culturale, che oggi viaggia molto sui fili delle forme di comunicazione, dalla televisione satellitare ai siti web, dai film ai social media, determina una società in costante movimento e relazione al centro della quale si trovano gli individui. Questi diventano degli elaboratori e rielaboratori degli stimoli che provengono dal mondo esterno, creando a loro volta una rete di significati propri all’interno della rete più ampia nella quale sono inseriti.

Il posto nel mondo di ognuno si va dunque rielaborando dalla posizione che sceglie in base alle sue idee, diventando unica. E cosi tutti gli individui inseriti nella modernità, con i quali si crea e ri-crea la società contemporanea contribuiscono alla sua definizione.
In questo modo la realtà globalizzata, nella quale circolano idee che rigenerano persone, luoghi e forme sociali, con tutti i supporti tecnologici che la contraddistinguono, non è una distrazione da un antico modo di essere, strutturato e settoriale, al quale bisogna ritornare. 

La spiritualità

La rivoluzione industriale prima, quella digitale poi, hanno ormai portato a una contrazione tale del tempo e dello spazio per cui non è un’utopia, ma la quotidiana realtà, conoscere ciò che avviene in questo preciso istante a New York, a Istambul o tenere sotto controllo – in diretta – la borsa di Tokyo. Ci si è accorti però, al tramonto del millennio scorso e all’alba del nuovo, che il tanto atteso “villaggio globale” non si sta realizzando tale e quale alcuni lo preconizzavano. Anzi, più che in un villaggio ci troviamo immersi in una megalopoli globale, più simile a una giungla che a un riposante paesino in cui tutti si conoscono e interagiscono.

C’è in realtà una globalizzazione economica che porta con sé alcune conseguenze positive come il fenomeno della efficienza e l’incremento della produzione e che, con lo sviluppo delle relazioni tra i diversi paesi in ambito economico, può rinforzare il processo di unità dei popoli e rendere migliore il servizio alla famiglia umana. Se però la globalizzazione è retta dalle pure leggi del mercato applicate secondo la convenienza dei potenti, le conseguenze non possono essere che negative.
La Chiesa, sebbene stimi i valori positivi che la globalizzazione comporta, guarda con inquietudine agli aspetti negativi da essa veicolati


Giovedì 27 settembre – ore 21,00
Seconda serata sul tema: Muoversi e orientarsi nella globalizzazione. Il contributo della dottrina sociale della Chiesa e Costituzione.

Relatori:
avv. FRANCESCO PASQUALI, segretario provinciale ACLI;

Scheda
L’Avv. F. Pasquali ha conseguito il diploma di laurea presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Statale di Milano Bicocca a pieni voti e tesi in Diritto Canonico su La collegialità episcopale: profili giuridici.
Inizia dal luglio 2003 la pratica forense e nel 2005 acquisisce l’abilitazione al patrocinio per i praticanti forensi.
Nel 2006 supera immediatamente l’esame di Stato acquisendo il titolo di Avvocato.
In esito al percorso formativo organizzato dall’Ordine di appartenenza, è componente della Segreteria Generale della Camera Arbitrale degli Avvocati di Monza.
Da oltre dieci anni impegnato in politica a livello locale, ricopre tuttora la carica di Consigliere Comunale al secondo mandato.
Da oltre un ventennio attivo come volontario in associazioni

DON SERGIO MASSIRONI, della pastorale sociale e lavoro della diocesi di Milano

Scheda
Don Sergio Massironi è nato a Lecco il 6 agosto 1977, da Andrea Massironi e Meri Valagussa ma sartiranese d’origine ( Merate).
Ordinato sacerdote dal cardinale Martini nel 2002, dopo i primi incarichi pastorali nell’hinterland milanese ha studiato filosofia all’Università Vita e Salute San Raffaele. Docente nei licei statali, è attualmente responsabile degli oratori di Cesano Maderno e di progetti che coinvolgono un gran numero di giovani. Forse per questo sono tornato alla teologia, che ho ripreso a gustare anzitutto a Lugano, nelle lezioni di Inos Biffi sul Cristocentrismo, e ora a Milano, dove in particolare il Prof. Mons. Sergio Ubbiali ha guidato i miei studi di Licenza, che sto dedicando alla recezione contemporanea di Nicolò Cusano.
Mantenendo come preponderanti gli incarichi pastorali negli oratori di Cesano Maderno e l’insegnamento nella scuola superiore, il Cardinale Angelo Scola lo ha incaricato, dal 1 ottobre 2014, di collaborare con don Walter Magnoni, alla guida dell’Ufficio diocesano per la Pastorale sociale e il Lavoro. Da allora collabora col blog diocesano Occhi sul Sociale e con Radio Marconi; dal 2015 collabora con L’Osservatore Romano.

Il suo scrivere nasce da una quotidianità che sfida il pensiero, come traspare nelle esperienze affidate al blog https://sergiomassironi.wordpress.com/

Si farà una duplice riflessione su quanto la nostra Costituzione che compie 70 anni abbia ancora da dire al mondo del lavoro con la sua molteplicità di contratti e su come le comunità cristiane e le associazioni cattoliche possano contribuire a migliorare le dinamiche del mercato del lavoro a partire dai bisogni delle famiglie e dei giovani.

Ingresso libero.

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