Il mistero della morte nella luce di Cristo di Don Tiziano Vimercati – Parroco

Sono rientrato poco fa dopo aver celebrato, con i sacerdoti di Lissone, la messa al cimitero per i nostri cari morti. Il tempo era molto incerto, eppure tanta gente è venuta lo stesso per la preghiera. Anche ieri pomeriggio, sempre al cimitero, per la preghiera di suffragio, e oggi alle messe celebrate nelle parrocchie, in tanti si sono ricordati di pregare per i defunti.
Ho avuto molti momenti durante lo scorso mese di ottobre che mi hanno messo di fronte al mistero della morte.
Nella sola parrocchia prepositurale ho celebrato il funerale a ben 20 fratelli e sorelle che ci hanno lasciato. Ho salutato un uomo ancora giovane che ho incontrato quando era poco più che adolescente, e che lascia la moglie e una bambina piccola.

Dieci sacerdoti della nostra diocesi sono stati chiamati nella casa del Padre: ne ho conosciuti personalmente ben cinque. La scorsa settimana è stata segnata dalla morte di don Franco Oliverio, parroco della Bareggia: anche molti di noi di Lissone lo conoscevano.

Per tanto volte ho pensato al mistero della Pasqua, alla risurrezione di Gesù, alla promessa di risorgere anche noi come lui. L’ho pensato e anche predicato, chiedendo alla stesso tempo la grazia di avere una fede più salda e di credere veramente, con tutto me stesso, a quanto stavo annunciando.

Mi ha aiutato il Papa Paolo VI°, proclamato santo lo scorso 14 ottobre: ho riletto il suo “Testamento” e “Pensiero alla morte”.
Parole di grande profondità, parole di fede, che solo un uomo di Dio può pronunciare in modo così limpido e credibile. Invito anche voi a leggere questi testi; è facile trovarli in rete.
Voglio però oggi condividere con voi due passaggi che ci possono aiutare in queste settimane del mese di novembre in cui ricordiamo in modo particolare i nostri morti.

“Fisso lo sguardo verso il mistero della morte, e di ciò che la segue, nel lume di Cristo, che solo la rischiara; e perciò con umile e serena fiducia. Avverto la verità, che per me si è sempre riflessa sulla vita presente da questo mistero, e benedico il vincitore della morte per averne fugate le tenebre e svelata la luce”. “Dinanzi perciò alla morte, al totale e definitivo distacco dalla vita presente, sento il dovere di celebrare il dono, la fortuna, la bellezza, il destino di questa stessa fugace esistenza: Signore, Ti ringrazio che mi hai chiamato alla vita, ed ancor più che, facendomi cristiano, mi hai rigenerato e destinato alla pienezza della vita” (Testamento di Paolo VI).
Guarda la morte nel lume di Cristo … con umile e serena fiducia … benedice il vincitore della morte … celebra il dono dell’esistenza … ringrazia per il dono della vita … e per il dono della fede cristiana.

Che queste parole aiutino noi tutti a rinsaldare la fede nella risurrezione di Gesù e nella nostra.

 

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S. Teresa Benedetta della Croce

COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
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LISSONE

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