“Voce di uno che grida nel deserto”: mi sembra che certe volte questa espressione sia usata per affermare che qualcuno sta parlando a vuoto, dice cose anche giuste ma nessuno lo ascolta. In questo senso ce ne sono di voci che gridano nel deserto.
Il gioco d’azzardo è una piaga che sta mettendo in ginocchio tante famiglie, fino a distruggerle, se ne fa la pubblicità su molte reti televisive (salvo dire in fretta e in modo quasi incomprensibile che il gioco può portare a comportamenti patologici: pura ipocrisia). Quanti gridi d’allarmi sono stati lanciati, quanti articoli e trasmissioni fatte sui pericoli del gioco, eppure: Voce di uno che grida nel deserto…
L’uso dei social è diventato una giungla, dove ci si può permettere di tutto, insulti, offese, falsità. Dove tutti dicono tutto su tutto, anche quando non sanno niente di niente, un po’ come avveniva nelle vecchie osterie tra un bicchiere di vino e l’altro. Siamo stati messi in guardia: i social non sono l’osteria, dove tutto comunque finiva lì; di uso scorretto di social si può morire, eppure: Voce di uno che grida nel deserto…
Quindicenne sequestrato, picchiato e torturato, arrestati quattro coetanei; ragazzi che giocano con la morte in sfide pericolose dove si pensa di dimostrare il coraggio; o fare dei selfie in situazioni estreme. Fatti che ci turbano, mamme e papà che piangono e non se ne fanno una ragione, eppure:Voce di uno che grida nel deserto…
Ma la voce che grida nel deserto, di cui parla il vangelo di questa seconda domenica di avvento, è una voce di speranza, è la voce del Signore che ci permette di rialzare il capo e che fa fiorire anche il deserto. Già il profeta Isaia aveva dato una buona notizia al popolo esiliato in Babilonia: una voce che grida nel deserto annunciava che il Signore vuole consolare il suo popolo, desidera ridare la speranza di un possibile ritorno in patria (Isaia 40).
Una ragazza di 23 anni, Silvia, è stata rapita in Kenya.
Si spendeva per gli altri, si è messa disposizione, non ha pensato solo a se stessa, alla carriera, ai soldi. Ricorda a chi ormai è anziano, e forse reso cinico dalle dure vicende della vita, la generosità e l’entusiasmo che un giovane può avere, la voglia di fare qualcosa e di essere protagonista nel bene. Silvia, nella speranza che torni presto sana e salva, non cambierà il mondo, eppure: Abbiamo bisogno di queste voci che gridano nel deserto.
Asia Bibi, donna cattolica pakistana, accusata di blasfemia e condannata a morte, ha passato otto anni in carcere senza rinnegare la propria fede. Ora è stata assolta dalla Corte Suprema, ma i suoi guai non sono finiti. Ha dato prova di una grande forza morale e ha testimoniato la propria fede.
Abbiamo bisogno di queste voci che gridano nel deserto.
Ci sono persone, più di quante si creda, che si spendono per gli ultimi, che danno una mano ai profughi, che cercano di salvarli dalla morte in mare e che lasciano i ragionamenti (da salotto) a dopo averli salvati, che aiutano semplicemente perché l’altro ha bisogno, è un uomo, una donna, un bambino, un fratello. Spesso accusati in modo infame e pretestuoso, eppure:Abbiamo bisogno di queste voci che gridano nel deserto.
Giovanni Battista, voce di uno che grida nel deserto, ha annunciato qualcosa di grande, pur nel buio e nelle contraddizioni del tempo in cui viveva. Ravvivò la speranza del popolo, mostrò la possibilità di andare oltre la miseria e il peccato percorrendo la via della conversione e del battesimo con l’acqua, nell’attesa di chi avrebbe battezzato nello Spirito Santo. Una voce di speranza.
Abbiamo bisogno di questa voce che grida nel deserto.
Le nostre attività personali
sono soltanto dei mezzi ordinati a un fine,
mentre l’amore del prossimo è il fine stesso,
perché DIO è Amore.
S. Teresa Benedetta della Croce
COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
LISSONE