Stupirsi per vedere bene di Don Tiziano Vimercati – Parroco

Non sono solo gli occhi che ci permettono di vedere bene. Anzi. 

Nel racconto “Il Piccolo principe”, che in molti abbiamo letto, la volpe addomesticata e amica rivolge queste parole al piccolo principe: Ecco il mio segreto. E’ molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi.

In effetti, è solo con gli occhi del cuore che si riesce a vedere, senz’ombra di dubbio, una pecora chiusa in una scatola con tre buchi, disegnata su di un foglio di carta. Con gli occhi del cuore, con la semplicità e la fantasia dei bambini, con la capacità di meravigliarci per la bellezza che ci circonda, con lo stupore di un pensiero buono che ci sorprende: tutto questo serve per vedere bene, per andare all’essenziale, e quindi alla verità di ciò che ci circonda e di quanto ci capita.

Di questo abbiamo bisogno anche per capire il vangelo di questa domenica: Gesù chiama l’esattore Matteo a seguirlo e insieme vanno a tavola e condividono la mensa con pubblicani e peccatori.

Stupore: per Matteo che si è sentito accettato, amato, forse nessuno lo aveva mai fatto nei suoi confronti; probabilmente, perché esattore delle tasse, era da tutti disprezzato. Per gli altri, per noi: ma allora questo messia accoglie tutti, nessun muro lo ferma.

Stupore: ci sono tutti a tavola, anche i peccatori. Un Giusto sta con chi giusto non è, in un contesto che esprime amicizia, comunione, accoglienza reciproca. Partecipare insieme a un banchetto in qualche modo ci unisce, se a quel banchetto ci siamo andati volentieri e non per obbligo. Ritrovarci con Gesù e con i peccatori, se per caso ci consideriamo giusti ci farà capire che forse così giusti non siamo, che condividiamo l’essere peccatore di ogni uomo, ma, ecco lo stupore, questo non impedisce di essere amati, di sederci a tavola con Gesù e di condividere ciò che siamo anche con i peccatori.

Stupore: chi sta a tavola con Gesù non si scandalizza, non fa l’ipocrita, è solo grato per l’invito a pranzo, anche se indegno. E’ chi sta fuori che si scandalizza, e giudica, e condanna; è chi si ritiene migliore, e si pone sopra gli altri.

Stupore: mischiarsi con i peccatori può costare caro. Gesù l’ha fatto. Dopo di lui in tanti l’hanno fatto: certo, loro stessi peccatori ma vicini a tutti, condividendo la miseria del prossimo, accettando, quando indispensabile, di sporcarsi le mani, di perdere la faccia, di essere uomini feriti. E questo non ci stupisce? Non è meraviglioso pensare al miracolo che avviene in chi accetta, con libertà di cuore, di sedersi al banchetto con Gesù e con i peccatori? 

 

Stupore perché ancora oggi c’è chi sa vedere oltre, e riesce a cogliere ciò che altri non vedono, e riesce così a intuire la bellezza di ciò che ci circonda.

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Non cercavo più i segni miracolosi o mitici della presenza di Dio.
Non volevo più ragionare su di Lui, volevo conoscerlo.
Cercavo il Dio di tutti i sette giorni della settimana,
non il Dio della domenica.
Non è stato difficile trovarlo, no! Non è stato difficile
perché Lui era già là ad attendermi.
E l’ho trovato.
Sento la sua Presenza. La sento nella storia. 
La sento nel silenzio. La godo nella speranza. 
L’afferro nell’amore. Mi è così vicina.
Mi conforta. Mi rimprovera.
È il cuscino della mia intimità. Il mio tutto.
( C. Carretto)

COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
LISSONE

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