Il grido dei poveri si trasforma in canto di speranza di Don Tiziano Vimercati – Parroco

Don Tiziano Vimercati – Parroco

Papa Francesco è da poco tornato dal viaggio apostolico in tre paesi africani, Mozambico, Madagascar e Mauritius. Ha saputo abbracciare con tenerezza il povero, chinarsi sull’uomo malato, difendere chi non ha nessuno che lo protegge. E’ nel suo stile, è ciò che gli sta a cuore, è ciò che ci sta insegnando: l’uomo viene prima della dottrina, le nostre leggi, anche quelle della chiesa, sono per servire meglio. Il cristiano è un uomo di fede, ma una fede che deve trasformarsi in amore. Il papa ha incontrato i malati di aids, i poveri dei quartieri periferici, i lavoratori di una miniera, gli abitanti di un quartiere che, insieme, hanno raggiunto un livello di vita dignitoso, ha difeso i diritti dei migranti, ha ricordato il dovere di salvaguardare il creato.

Vi propongo alcuni passaggi del discorso fatto nella “Città dell’amicizia”, in  Akamasoa, il quartiere dove, insieme, hanno lavorato per il bene di tutti; e

della preghiera pronunciata presso un cantiere di lavoro. Mi sembrano parole vere, attuali, valide anche per noi, e che ci possono fare del bene. Riflettiamo.

Nella “Città dell’amicizia”: La povertà non è una fatalità. Il grido dei poveri si è trasformato in canti di speranza. Ogni angolo di questi quartieri, ogni scuola o dispensario è un canto di speranza, che smentisce e mette a tacere ogni fatalità.
La “Casa dell’amicizia” è stata fondata nel 1989 e consente a ben 25.000 persone di raggiungere un livello di vita dignitosa, fondata sul lavoro, più altre 30.000 che ogni anno ricevono aiuti di varia natura, e 14.000 bambini che frequentano regolarmente la scuola. Si può sempre fare qualcosa, insieme; vedere un possibile futuro dove sembra non ci sia nessuna possibilità; scorgere speranza dove in tanti vedono solo fallimento.

Non arrendetevi mai davanti agli effetti nefasti della povertà, non cedete mai alle tentazioni della vita facile o del ripiegarvi su voi stessi. Akamasoa è l’espressione della presenza di Dio in mezzo al suo popolo povero. Non una presenza sporadica occasionale: è la presenza di Dio che ha deciso di vivere e rimanere sempre in mezzo al suo popolo.

La preghiera per i lavoratori nei cantieri di Mahatzana:
Sappiano le nostre famiglie che la gioia di guadagnare il pane
perfetta quando questo pane è condiviso.
Prenditi cura con la tua paterna misericordia

di coloro che sono senza lavoro,
e fa’ che la disoccupazione – causa di tante miserie –
sparisca dalle nostre società.
Ognuno conosca la gioia e la dignità di guadagnarsi il pane
per portarlo a casa e mantenere i suoi cari.
Padre, crea tra i lavoratori uno spirito di vera solidarietà.
Sappiano essere attenti gli uni agli altri,
incoraggiarsi a vicenda, sostenere chi è sfinito,
rialzare chi è caduto.

L’impegno a creare occasioni di lavoro; assicurare un salario sufficiente per una vita dignitosa; rispettare i diritti dei lavoratori; mai lo sfruttamento del

lavoro dei bambini ma assicurare loro la possibilità di andare a scuola; tutti devono avere la gioia di guadagnare il pane con il proprio lavoro e non vivere di sussidi o di espedienti più o meno legali; ma anche conoscere la gioia di poter condividere il pane guadagnato con chi ne è privo.
Sono traguardi ardui da raggiungere, impossibili per qualcuno, eppure dovrebbero essere situazioni normali, di cui tutti ne traggono beneficio.
Cominciamo col crederci, ritenendo possibile creare un mondo del lavoro dove sia normale il rispetto di ogni lavoratore.

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Vi affido questi pensieri e queste proposte come un fratello che continua a sperare di essere utile in qualche cosa ai fratelli e alle sorelle che sono radunati nella santa Chiesa di DIO.
( da ” La Situazione è occasione di Mons. Mario Delpini Arc.)

COMUNITA´ PASTORALE
S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
LISSONE

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