A.C. – LECTIO DIVINA – Quarto incontro: «Vuoi guarire?». Il paralitico della piscina di Betzatà. ( Vangelo di Gv. 5, 1-17)


A causa di una improvvisa indisposizione di Don Luigi Galli Stampino non ci sarà il video della Lectio ed è stata sostituita dalla riflessioni sul vangelo di Giovanni 5, 1- 17

Nel nome del padre del figlio e dello Spirito Santo.
Amen.
Il Signore sia con voi:
E con il tuo spirito.

Invocazione allo  Spirito Santo

Vieni, spirito Santo,
manda a noi dal cielo un raggio della tua luce.
Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori.
Consolatore perfetto,
ospite dolce dell’anima, dolcissimo solievo.
Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo, nel pianto, conforto.
O luce beatissima,
invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli.
Senza la tua forza,
nulla è nell’uomo, nulla senza colpa.
Lava ciò che è sordito,
bagna ciò che è arido, sana ciò che sanguina.
Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato.
Dona ai tuoi fedeli,
che solo in te confidano, i tuoi santi doni.
Dona virtù e premio,
dona morte santa, dona gioia eterna.
Preghiamo
Donaci, Signore, lumiltà e la docilità di cuore perché accettiamo e impariamo a lascirci guidare con fiducia e con amore della tua Parola.
Lo chiediamo a te che vivi e regni nei secoli dei scoli.
Amen.

Proclamazione della Parola.
Lettura del Vangelo secondo Giovanni (5,1-17)


Dopo questi fatti, ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme. A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero di infermi, ciechi, zoppi e paralitici. Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato. Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così, gli disse: «Vuoi guarire?». Gli rispose il malato: «Signore, non ho

nessuno che mi immerga nella piscina quando l’acqua si agita. Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me». Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina». E all’istante quell’uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.

Quel giorno però era un sabato. Dissero dunque i Giudei all’uomo che era stato guarito: «È sabato e non ti è lecito portare la tua barella». Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: “Prendi la tua barella e cammina”». Gli domandarono allora: «Chi è l’uomo che ti ha detto: “Prendi e cammina”?». Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era allontanato perché vi era folla in quel luogo. Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito! Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio». Quell’uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo. Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato. Ma Gesù disse loro: «Il Padre mio agisce anche ora e anch’io agisco».

RIFLESSIONI

Il brano di Giovanni di oggi è molto simile a quello del “cieco nato” (al capitolo 9) che leggiamo ogni anno nella IV domenica di Quaresima
Lo sguardo di Gesù, là come qui, è uno sguardo che cura, che ha compassione dell’uomo, della persona.
La guarigione però non è passiva, richiede un’azione della persona:
con il cieco “Vai a lavarti nella piscina di Siloe
qui“Vuoi guarire?” “Alzati, prendi la tua barella e cammina”.
Proviamo a recuperare e riscoprire la cura di Dio nella nostra vita.
Anche perché questa cura arriva nel luogo della nostra fragilità: il cieco viene toccato sugli occhi, il malato di oggi si evidenzia come perdente nei confronti di tutti gli altri bisognosi, c’è sempre qualcuno che arriva all’acqua prima di lui, è veramente l’ultimo fra gli “ultimi” =-> Gesù gli dice e ci dice “vengo a incontrarti nella tua fragilità”.
C’è un altro aspetto che mi colpisce tutte le volte che ascolto questo brano o altri simili: Gesù ha guarito di sabato, ben sapendo che, secondo la Legge, non avrebbe dovuto.
Ora, se quell’uomo era infermo da ben 38 anni, non poteva Gesù aspettare uno o due giorni e operare il miracolo di lunedì? 1 o 2 giorni in più, dopo 38 anni di malattia, cosa sono? perché dunque l’ha fatto proprio di sabato? È forse proprio una provocazione? ha forse voluto significare che l’amore per la persona non può attendere e supera, nelle priorità, l’applicazione “cieca” e “bloccata” di una serie di regole?
In vari episodi Gesù si contrappone alla legge del sabato, perché applicata senza carità e con un’osservanza legalistica fine a sé stessa.
Quella dei Giudei era sicuramente quella che Papa Francesco definisce, nel brano che abbiamo appena letto, “vecchia, fissata sul passato, frenata, resa immobile”.
Gesù invece si dimostra “accogliente”, mentre i Giudei, ancora una volta, sono solo “giudicanti”.
Noi come siamo?  Accogliamo il prossimo o ci limitiamo ad evidenziarne i difetti nel nome delle regole, senza superarle e farci così vicino all’uomo, nel suo desiderio di essere incontrato ed amato?

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Ho sentito che Gesù, questa sera, pone a me questa domanda: ”Vuoi guarire?”
Questo significa, allora, che io sono malata. (forse anche la Chiesa è malata).
Io ne sono consapevole? E desidero entrare, come il paralitico del brano di Giovanni, nell’acqua della piscina quando si agita?
Oppure penso di essere sana? già salvata?  di bastare a me stessa? di potermi “fare” da me? di sapere già io di quali cose ho bisogno?  di possedere la verità sulle cose e la realtà?
E la Chiesa? crede che solo Gesù è il suo Salvatore e Signore? o pensa che “rinnovare le sue strutture e migliorarne l’efficienza” sia la cosa più importante da fare?
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Gesù si reca a Gerusalemme per la festa ma prima di entrare nel Tempio si ferma tra gli “esclusi”; il nome della piscina è significativo: Betzatà = Casa di misericordia. Gesù vuole forse dirci che la vera “casa della misericordia” è lì dove stanno infermi, ciechi, zoppi, paralitici e non il Tempio?
E’ sorprendente che Gesù chieda al paralitico “vuoi guarire”?
Come?! Gesù, sai che da “molto tempo”  quell’uomo è in quella condizione  e tu gli chiedi se vuole guarire? Che domanda! Come potrebbe non volerlo?
Il paralitico però non risponde “sì”. Dice piuttosto che non PUO’ guarire perchè nessuno lo aiuta e da solo non ce la fa. Gesù però non lo asseconda aiutandolo ad immergersi nella piscina. Gli dice di alzarsi e di camminare, di non prendere scuse!
La domanda di Gesù mostra come egli chieda all’uomo, non impone nulla sebbene quello che c’è in gioco sia una guarigione, qualcosa di bello. Aspetta il nostro sì: Dio non ci salva senza la nostra collaborazione.
Anche a noi Gesù ci chiede se vogliamo essere guariti, ci mostra la via da seguire ma come il paralitico anziché rispondere SI’ prendiamo delle scuse per digli che non “possiamo” seguirlo, che non “possiamo”guarire.
Anche a noi Gesù ci dice alzati e cammina!
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Mi sono sentito sollecitato dal punto n.2 della Esortazione Apostolica Christus Vivit di Papa Francesco, la dove dice: ”Lui è in Te, Lui è con te e non se ne va mai. Per quanto tu ti possa  allontanare, accanto a te c’è il Risorto, che ti chiama e ti aspetta per ricominciare. Quando ti senti vecchio per la tristezza, i rancori, le paure, i dubbi o i fallimenti, Lui sarà lì per darti la forza e la speranza”.
E’ proprio pensando alla mia esperienza giovanile, piena di cose da fare e di impegni verso la Comunità svolti nel campo dei giovani all’Oratorio, il sentirsi vecchio, disilluso, Il ritenersi non più in grado di essere utile, spinge verso il “cedere le armi”.
Così mi adagio sulle “vecchie cose”, come il malato alla piscina di Betzatà che ormai si era rassegnato a non poter guarire  perché non poteva entrare per primo nella piscina.
Ma Gesù fa qualcosa di inaspettato. Esce dalla “tradizione” e dalla consuetudine degli astanti: guarisce l’uomo.
Ecco, Lui è lì per ridarmi la forza e la speranza affinché mi possa  ancora impegnare nel mio piccolo a collaborare alla costruzione della Comunità.

PREGHIERE

Signore, spesso sento di non poter dare più niente alla mia comunità.
Ti prego, rinnova in me uno spirito giovane, in modo che continui a dare il mio piccolo contributo alla sua costruzione, ti preghiamo<

Signore aiutaci nel momento in cui chiuderemo i nostri occhi al mondo, vienici incontro, prendici per mano, ti preghiamo

Anche io, come l’infermo di Betzatà, vorrei guarire dalla mia cattiveria e dal mio rancore. Gesù dammi la mano e alzami.  Cammina con me, ti preghiamo

38 anni di immobilità: una vita.  E Tu che domandi: “vuoi guarire”.  O Signore fa che non attenda così a lungo per farmi guarire dalle mie infermità. ti preghiamo

O Gesù aiuta la nostra Comunità a non perdere l’entusiasmo e diventare una comunità aperta, capace di dialogare e ascoltare coloro che hanno bisogno, a partire dai giovani, ti preghiamo

Signore insegnami a far silenzio dentro di me; per accorgermi della Tua presenza e lasciarmi guidare da Te e da ciò che vuoi da me, ti preghiamo

Preghiere conclusive
Sia la Parole di Dio lampada per i nostri passi e luce sul nostro cammino.
Sia la parola di Dio lampada per i nostri passi e sule sul nostro cammino.
Amen

Padre nostro, che sei nei cieli…..

Benedizione.


Ringraziamo il coro della Parrocchia S. Maria Assunta per i canti eseguiti durante la Lectio.

QUINTO APPUNTAMENTO
Mercoledì 4 Dicembre, ore 21 presso la Chiesa della Parrocchia del Cuore Immacolato di Maria – Via Nobel – Lissone: Tu hai parole di vita eterna. La crisi dei discepoli e la fede di Pietro ( Gv. 6,59-69)

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Visto il prorogarsi della indisponibilità di Don Luigi Galli Stampino, al quale giungano i nostri migliori auspici di pronta guarigione, la quinta “LECTIO DIVINA” sarà tenuta da Don CRISTIANO PASSONI ( nella foto sopra ), Assistente Diocesano dell’Azione Cattolica.

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S. Teresa Benedetta della Croce

Dove due o tre sono uniti nel mio nome , 
io sarò con loro ,

pregherò con loro ,
amerò con loro
perché il mondo creda a Te ,
o Padre ,

conoscere il tuo amore ,
avere vita con Te.

Voi che ora siete miei discepoli nel mondo,
siate testimoni di un amore immenso,
date prova di quella speranza che c’è in voi.
Coraggio!
Vi guiderò per sempre, io rimango con voi .

COMUNITA´ PASTORALE
S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
LISSONE

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