Il presepio ci parla di Don Tiziano Vimercati – Parroco

Don Tiziano Vimercati – Parroco

Sembra che San Francesco mentre passava per Greccio, nell’imminenza del Natale, chiamò un contadino del posto e gli chiese di aiutarlo a realizzare la scena della natività di Gesù perché desiderava “in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui (Gesù) si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello” (Fonti francescane).
Nella notte di Natale Francesco trovò una greppia con il fieno e attorno il bue e l’asinello: arrivarono alcuni frati e i contadini con i fiori e le fiaccole accese.
Il sacerdote celebrò la messa usando la mangiatoia come altare.
Tutti intuirono il mistero dell’incarnazione e la gioia fu grande. Fu il primo presepio realizzato, un presepio vivente perché non c’erano statuine ma occhi curiosi di chi “vedeva” il mistero e cuore traboccante di gioia e commozione di chi si sente coinvolto nella vita di Dio. Un piccolo segno, però capace di farci vivere qualcosa di grande: questo penso sia il presepio. Un gesto semplice: lo capiscono tutti, anche i bambini.

C’è una grande verità nel presepio: possiamo costruirlo come vogliamo, semplice o elaborato, moderno o tradizionale, perfino anacronistico e del tutto improbabile guardando alcune statuine, ma va bene lo stesso; l’importante è che al centro sia ben visibile Gesù e che gli occhi di tutti guardino a Lui. Come i magi che lo stanno cercando e lentamente si avvicinano. Come i pastori che vanno verso il luogo dove è deposto Gesù. Come ogni personaggio che, pur apparentemente indaffarato nel proprio lavoro, è parte del presepio e in qualche modo è orientato a Gesù.

Così dovremmo essere noi, cristiani di oggi: personaggi di un presepio fatto di persone che guardano a Gesù, e che si sentono sotto il suo sguardo. Questo ci ricorda il presepio nella sua semplicità.
Papa Francesco domenica scorsa è andato a Greccio è ha inviato a tutti i

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cristiani una lettera in cui parla proprio della bellezza del presepio. Non dovrebbe mancare nelle nostre case: magari piccolo, semplice, originale o sgangherato, non importa, rimane un segno capace di parlare al cuore.

Passando nelle famiglie per le benedizioni di Natale vedo in alcune case i presepi: alcuni molto belli, altri estremamente originali.  Ne ho visto uno molto grande, con le statuine in legno, scolpite con grande bravura: la bellezza di quel presepio accompagnerà quella famiglia in tutto il tempo dell’Avvento e del Natale. Però non ne ho visti tanti di presepi, mentre ho visto tanti alberi di Natale.

E’ bello anche l’albero, ci aiuta gustare la festa, facciamolo pure addobbandolo bene, però non rinunciamo alla bellezza di quanto il presepio può comunicare al nostro cuore.

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S. Teresa Benedetta della Croce

Signore Gesù,
tra non molti giorni
celebreremo il Natale.
Sapremo trovare le parole più toccanti
per dire a tutti la nostra gioia
nell’accogliere la tua presenza
che abbiamo atteso e invocato
con il senso della nostra mendicante povertà?
Signore Gesù,
vieni a colmare la nostra attesa
con la certezza
che tu sei sempre accanto a noi,
anche quando i nostri occhi velati
non sanno scorgere le tracce
della tua meravigliosa, divina presenza.
Amen.

COMUNITA´ PASTORALE
S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
LISSONE

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