Ospitare l’imprevedibile di Don Tiziano Vimercati – Parroco

Don Tiziano Vimercati – Parroco

Mi ha colpito l’ultimo paragrafo del messaggio dei Vescovi sulla Giornata per la Vita di quest’anno: Ospitare l’imprevedibile. E’ un invito che deriva dall’aver costatato che sono numerose le situazioni dove manca del tutto l’accoglienza.

Può mancare anche all’interno di una famiglia che ha generato una nuova vita. Così scrivono i vescovi: Vivere significa necessariamente essere figli, accolti e curati, anche se talvolta in modo inadeguato. È vero. Non tutti fanno l’esperienza di essere accolti da coloro che li hanno generati: numerose sono le forme di aborto, di abbandono, di maltrattamento e di abuso.
Non essere accolti rende difficile la vita, manca quell’amore di cui ogni nuova vita dovrebbe essere immersa.

La vita è un dono.

La riceviamo e per quanto ci sforziamo di possederla, di trattenerla e alle volte anche di manipolarla, rimane avvolta nel mistero. Qualche volta ci appare sgraziata, brutta, malata, menomata, al punto che pensiamo: è vita, questa?

Non vale la pena vivere così. Ma è pur sempre vita, degna di essere vissuta, una vita che non ha perso nulla della grandezza della dignità umana. Semmai, ci direbbe Gesù, una vita da amare ancora di più, un amore di predilezione.

La vita è una promessa.

Guardando il bellissimo volto di un bambino nulla sappiamo di ciò che lo attende. Lo guardiamo con speranza, ci auguriamo che possa realizzare i sogni che lo accompagneranno, che possa scegliere ciò che nella vita conta, che non inciampi e non cada irrimediabilmente, e possa semplicemente essere felice.

Ma la vita è imprevedibile. Incontriamo il fratello sofferente, l’uomo disabile, quello che sbaglia commettendo reati anche gravi, l’uomo che semplicemente è un poveraccio in cerca di una vita migliore, la donna devastata perché ha perso i figli, o li ha dovuti abbandonare o le sono stati strappati. Insieme a questa umanità derelitta ci siamo anche noi, ciascuno di noi, con i nostri pesi, le fatiche, gli errori, le cattiverie che abbiamo nel cuore e di cui siamo ben consapevoli, le paure che non iusciamo a controllare. Anche se mi sento di dire che la vita è una splendida avventura, è pur vero che può essere molto dura, imprevedibile, e in una società dove non si rispetta la dignità umana si può essere messi da parte.

La cultura dello scarto, direbbe PAPA FRANCESCO.
Mi sembra allora che l’invito sia di accoglierci così come siamo, con compassione, generosità, non per ciò che dovremmo essere ma per ciò che realmente siamo. Accoglierci e curare le ferite che la vita ci infligge.

È l’unica via perché la uguale dignità di ogni persona possa essere rispettata e promossa,anche là dove si manifesta più vulnerabile e fragile. Qui infatti emerge con chiarezza che non è possibile vivere se non riconoscendoci affidati gli uni agli altri: così termina il messaggio dei vescovi.

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S. Teresa Benedetta della Croce



O Maria,
auora del mondo nuovo,
Madre dei viventi,
affidiamo a te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere,
di uomini e donne vittime di disumana violenza,
di anziani e malati uccisi dall’indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio
sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo
il Vangelo della vita.


Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa,
per costruire, insieme con tutti gli uomini di buona volontà,
la civiltà della verità e dell’amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.

( San GIOVANNI PAOLO II°)

COMUNITA´ PASTORALE
S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
LISSONE

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