24 marzo: 28° Giornata di preghiera per i missionari martiri.

Il martirio è l’aria della vita di un cristiano, di una comunità cristiana. Sempre ci saranno i martiri tra noi: è questo il segnale che andiamo sulla strada di Gesù. (PAPA FRANCESCO)

Lunedì 24 marzo 1980, è stato il giorno in cui venne assassinato, mentre celebrava la S.Messa, Mons. O. Romero Arc. di San Salvador,
Questa giornata venne scelta, 28 anni fa dall’allora Movimento giovanile missionario delle Pontificie Opere Missionarie dell’Italia, per celebrare annualmente la “Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri”.
Lo slogan di questa Giornata di preghiera 2020 è: “Innamorati e vivi” .

Innamorati nell’accezione qualificativa, descrive appieno coloro che ardenti di amore per Dio Padre e le Sue creature hanno investito la totalità del loro tempo per prendersene cura.
Vivi è un vero e proprio imperativo, l’eredità che i martiri hanno ricevuto da nostro Signore trasmettendola a noi, oggi. Solo chi si innamora è disposto ad abbandonare il superfluo per cogliere al fine l’essenza della vita. Questa promessa non è solo speranza per l’avvenire ma prima di tutto garanzia per il presente.

Perché mentre l’attenzione di tutti è rivolta alle notizie drammatiche dell’epidemia è ugualmente importante mettere al centro della nostra preghiera i missionari martiri? Perché proprio la prova durissima che stiamo vivendo in questi giorni ci fa capire quanto davvero il mondo sia un’unica casa di tutti.
Ci stiamo accorgendo di come la malattia annulli le distanze tra Paesi lontani; ma questo dovrebbe valere anche per tante altre ferite e ingiustizie che attraversano il pianeta e spesso diventano causa di persecuzione per i nostri fratelli in Cristo.

I missionari martiri, però, ci dicono anche un’altra cosa: con la loro vita e la loro morte ci rivelano che la risposta più potente al male è il coraggio di chi sceglie di donare agli altri la propria vita senza riserve.

Infatti loro, come tutti i sacerdoti, i religiosi, le religiose e i laici uccisi, portavano nella vita quotidiana delle persone con cui vivevano, la testimonianza evangelica di amore e di servizio, cercando di alleviare le sofferenze dei più deboli e alzando la voce in difesa dei loro diritti calpestati, denunciando il male e l’ingiustizia, aprendo il cuore alla speranza.

Visto il divieto di uscire dalle nostre abitazioni, anche se le nostre Chiese di Lissone sono aperte, come tutte le altre Chiese e Santuari, Vi invitiamo alla preghiera personale del Padre Nostro, Ave Maria, Gloria e l’Eterno Riposo. Ricorderemo donne e uomini che hanno testimoniato Il Vangelo con la loro vita ️. Sarà un momento di preghiera per sentirci in comunione anche se distanti.

I MISSIONARI/RIE UCCISI/E NELL’ANNO 2019.


1. Don Nicolas Ratodisoa, sacerdote diocesano, ucciso in Madagascar
2. Padre Antonio César Fernández, salesiano spagnolo, ucciso in Burkina Faso
3. Don Carlos Ernesto Jaramillo sacerdote diocesano, ucciso in Colombia
4. Padre Toussaint Zoumaldé, frate cappuccino del Centrafrica, ucciso in Camerun
5. Don Clement Rapuluchukwu Ugwu, sacerdote diocesano, ucciso in Nigeria
6. Fratel Paul McAuley, missionario laico consacrato inglese dei Fratelli delle Scuole Cristiane, ucciso nell’Amazzonia peruviana
7. Don Siméon Yampa, sacerdote diocesano, ucciso in Burkina Faso
8. Padre Fernando Fernández, salesiano spagnolo, ucciso in Burkina Faso
9. Don Cecilio Pérez Cruz, sacerdote diocesano, ucciso in Salvador
10. Padre Landry Ibil Ikwel, religioso congolese della Congregazione Sacri Cuori di Gesù e Maria, ucciso in Mozambico
11. Suor Ines Nieves Sancho, religiosa spagnola delle Figlie di Gesù, uccisa nella Repubblica Centrafricana
12. Don Eutycas Murangiri Muthur, sacerdote diocesano, ucciso in Kenya
13. Guillermo Luquín, diacono permanente, ucciso in Argentina
14. Hugo Leonardo Avendaño Chávez, laico, ucciso in Messico
15. Antonio Margeli Lang, laico, ucciso in Messico
16. Ernesto Cavazza, laico, ucciso in Argentina
17. Don Paul Mbon, sacerdote diocesano, ucciso nella Repubblica democratica del Congo.
18. Fratel Norbert Emmanuel Mugarura, laico consacrato dei Fratelli di Saint Charles Lwanga, ucciso in Uganda
19. Don Paul Offu, sacerdote diocesano, ucciso in Nigeria
20. Faustine Brou N’Guessan, laica, uccisa in Costa d’Avorio
21. Padre Stanislaw Szczepanik, religioso polacco della Congregazione della Missione, ucciso a Porto Rico
22. Don José Martín Guzmán Vega, sacerdote diocesano, ucciso in Messico
23. Genifer Buckley, laica, uccisa nelle Filippine
24. Don David Tanko, sacerdote diocesano, ucciso in Nigeria
25. Diana Isabel Hernández Juárez, laica, uccisa in Guatemala
26. Suor Antonia Pinho, religiosa delle Serve di Maria Ministre degli infermi, uccisa in Portogallo
27. Don Kazimierez Wojno, sacerdote fidei donum polacco, ucciso in Brasile
28. Don Jhony Ramos, sacerdote diocesano, ucciso in Colombia
29. Don Michael Maingi Kyengo, sacerdote diocesano, ucciso in Kenya

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome,venga il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano,e rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Amen.

L’eterno riposo dona loro,o Signore, e splenda ad essi la luce perpetua. Riposino in pace.Amen.

La mia ultima preghiera di Padre Paulos Eskander Martire – 2006.

Signore, non penso che gli altri vedranno questa mia preghiera come la preghiera pronunciata da un pessimista, perché tutti mi conoscono come un ottimista. E forse per un attimo si sono dimenticati e si sono chiesti il perché del mio ottimismo, soprattutto quando mi hanno visto nei miei momenti più difficili, sorridente, incoraggiante e capace di sostenere il prossimo. Però, quando ricorderanno i tempi di angoscia che ho vissuto e le difficoltà che ho affrontato – angoscia e difficoltà che hanno mostrato quanto debole io sia e quanto potente sia Tu – sapranno, o Signore mia speranza, che ho sempre parlato di Te, perché Ti ho conosciuto veramente e Tu sei stato la ragione del mio ottimismo, persino quando ho compreso che la mia morte si avvicinava.
Ma lasciamo loro, affinché io adesso possa stare con Te. Ho una speranza da porre dinanzi a Te. Tu sai meglio di me in quale tempo viviamo ormai. E io sono un uomo … e so quanto debole sia l’essere umano. Voglio che Tu sia per me la forza, affinché io sia capace di non permettere a nessuno di umiliare il Tuo sacerdozio che io testimonio.
Aiutami a non abbattermi e a non arrendermi per paura della mia vita, perché io voglio morire per Te, affinché io possa vivere in Te e con Te. Ora sono pronto ad incontrarTi. Aiutami a non essere debole nel momento della tentazione, perché Ti ho detto che conosco l’essere umano, ma Ti ho detto anche che conosco Te. O, mia forza… o mia capacità … o mia speranza.

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