Al Cine-Teatro Excelsior per l’ ANNO della FEDE: UOMINI DI DIO

  Con la piena ripresa delle attività, dopo la pausa natalizia, ci rimettiamo in cammino per continuare a vivere al meglio l’ ANNO DELLA FEDE.

Data:
13 Gennaio 2013

 

Con la piena ripresa delle attività, dopo la pausa natalizia, ci rimettiamo in cammino per continuare a vivere al meglio l’ ANNO DELLA FEDE.  Il nostro percorso comunitario prevede martedì 15 gennaio 2013 alle ore 21,15, il secondo appuntamento  presso il cine-teatro Excelsior  con la proiezione del film ” UOMINI DI DIO” del regista X. Beauvois.
La serata con presentazione e dibattito alla fine della proiezione sarà condotta dal Teologo Prof. Dott. Don Sergio Ubbiali.
Parlare di Dio vuol dire far comprendere con la parola e con la vita che Dio non è il concorrente della nostra esistenza, ma piuttosto ne è il vero garante, il garante  della grandezza della persona umana. Così parlare di Dio è comunicare, con forza e semplicità, con la parola e con la vita, ciò che è essenziale: il Dio di Gesù Cristo, quel Dio che ci ha mostrato un amore così grande da incarnarsi, morire e risorgere per noi; quel Dio che chiede di seguirlo e lasciarsi trasformare dal suo immenso amore per rinnovare la nostra vita e le nostre relazioni; quel Dio che ci ha donato la Chiesa, per camminare insieme e, attraverso la Parola e i Sacramenti, rinnovare l’intera Città degli uomini, affinché possa diventare Città di Dio.

Non stupisce che UOMINI DI DIO abbia suscitato un enorme successo di critica e di pubblico in Francia, tanto da essere candidato all’oscar per il miglior film straniero. Delicato e lucido, capace di sollevare dubbi e interrogativi profondi sul valore della vita e sul significato della vocazione monastica, Uomini di Dio è un’opera densa e significativa.
Protagonisti del film sono un gruppo di monaci trappisti che abitano un monastero in Algeria, vivendo in armonia con la popolazione locale.
Tutto precipita quando lo spettro del terrorismo islamico comincia a scuotere la regione, mietendo vittime soprattutto fra la popolazione straniera.
La piccola comunità dei monaci si trasforma allora in un possibile, e quanto mai probabile, bersaglio di un’azione terroristica. Dalla Francia e dallo stesso governo di Algeri si moltiplicano le sollecitazioni per spingere padre Christian (Lambert Wilson) e i suoi confratelli ad abbandonare il monastero e far ritorno in patria. Cosa fare? Restare o lasciare tutto e partire?
Questo è l’interrogativo che anima Uomini di Dio e che spinge i monaci a riflessioni e votazioni per decidere del loro destino. Interrogativo non da poco e che solleva numerose questioni: la fede, prima di tutto, ma anche la fiducia che la popolazione del villaggio ripone nei monaci.  Ciascuno dei monaci ha però le sue paure, non sono infatti degli eroi ma degli uomini che temono per la loro vita e che, come tutti gli uomini, non vogliono morire.
La bellezza di Uomini di Dio è proprio in questo continuo rapportarsi dell’individuo con i proprio timori personali, ma anche con il senso che ogni individuo ha all’interno di una comunità e del mondo. Le riflessioni vengono allora sviluppate tanto in un contesto sociale, in una sorta di consiglio dei monaci, che nella solitudine del proprio intimo.
La fede è l’altra questione dibattuta dal film. Il sostegno della fede è sufficiente a far sopportare non tanto la morte, quanto l’angoscia di questa?
La fede chiede veramente di offrirsi alla “grazia del martirio“?
La risposta dei monaci è sottile; no. Dio non desidera la morte dell’uomo e l’uomo, anche il monaco che ha donato la vita al Signore e all’assistenza del più debole, non deve cercare la morte perché sarebbe una bestemmia nei confronti della bellezza della vita.
Bisogna invece accettare l’idea della morte, senza però cercarla, sapendo che quello che si lascia sono le dolcezze della vita. Questo a mio avviso è il senso di una delle ultime scene di Uomini di Dio quando, in una ” ultima cena “, i monaci festeggiano bevendo del vino e ascoltando della musica. La scelta della musica, il famoso brano ” La morte del Cigno” sembra dapprima strano, perchè evoca immancabilmente l’immagine di una ballerina che poco ha a che fare con un ambito monacale, ma poi chiarisce la sua funzione: rappresenta la bellezza nella sua drammaticità, la sensazione struggente che si prova nel dire addio alla bellezza della vita, nell’accettare la possibilità di morire.
Il consiglio è ovviamente di non perdere la proiezione di UOMINI DI DIO, che sarà in sala al cine-teatro Excelsior Martedì 15 gennaio 2013. Inizio proiezione ore 21,15.
Vi aspettiamo numerosissimi …….

Ultimo aggiornamento

13 Gennaio 2013, 20:24