Giovedì 18 aprile serata missionaria con Mons. B. YAOUDA, Vescovo di Yagoua, dove opera Fratel F. Mussi, Missionario P.I.M.E.

  Nella foto da destra:  Dott. Vittorio Fossati, la suora, Mons.

Data:
17 Aprile 2013

 

Nella foto da destra:  Dott. Vittorio Fossati, la suora, Mons. Bartolomeo YAOUDA HOURGO ed il Dott. Enzo Pasotti

Dall’omelia  di Papa Francesco letta durante la S. Messa del 9 aprile ci sono straordinari suggerimenti. Ne riportiamo alcuni: “Erano un cuor solo e un’anima sola, grazie allo Spirito che li aveva fatti rinascere a una “vita nuova”. Ciò che all’anno zero della Chiesa ha saputo essere la prima comunità cristiana è modello intramontato e intramontabile per la comunità cristiana di oggi… Dobbiamo “fare di tutto perché quella vita si sviluppi nella vita nuova”, “è un laborioso cammino”, che “principalmente dipende dallo Spirito” e insieme dalla capacità di ciascuno di aprirsi al suo soffio… Una dimensione oggi da riscoprire è la “mitezza nella comunità”, virtù “un po’ dimenticata”. La mitezza ha “tanti nemici”.

In questo contesto della parole del Santo Padre Francesco il gruppo missionario della Comunità Pastorale S. Teresa Benedetta della Croce ci  invita giovedì 18 aprile 20,30, presso la parrocchia Madonna di Lourdes, dove  incontreremo Mons. BARTOLOMEO  YAOUDA HOURGO, Vescovo della Diocesi di YAGOUA, Nord Camerun, regione dove opera il nostro concittadino Fratel Fabio Mussi.
Quando si pensa alla parola “missione” si pensa generalmente agli aiuti ai paesi poveri, distribuzione di medicine, sconfiggere la fame nel mondo.
Solitamente nell’immaginario comune il missionario è una persona “che fa” e che “sa fare” azioni concrete volte ad aiutare comunità di altri popoli. Ma cosa è esattamente una missione e qual è in sintesi il motore che anima una persona a vivere quest’esperienza d’amore ?
Questa domanda, nata da un desiderio che ci portiamo dentro, e ci spinge a partecipare a questa serata presso la parrocchia Madonna di Lourdes.
E’ così che ci immergiamo in un’avventura, un viaggio prima di tutto interiore, attraverso un percorso fatto insieme vivendo in fraternità, condividendo i nostri pensieri e le perplessità, le meditazioni sulla Parola e la preghiera, i momenti del pasto e del riposo, crescendo lungo questo percorso insieme e gustando quel clima di famiglia.
In gioco entra tutto: i nostri sentimenti, le nostre esperienze personali, la propria personalità; il nostro essere, insomma, e soprattutto il nostro personale incontro col Signore.
La missione è ovunque, non solo nei paesi lontani, è prima di tutto “la mitezza nella comunità” un modo di vivere e di trasmettere, perché è molto importante annunciare non solo con le parole, ma anche col nostro essere, con la nostra vita tutta: in un’unica parola, testimoniare.
E’ così che guardando il volto dello straniero, nonostante la diversità di pelle, lingua, cultura, tradizioni, e a volte anche religione, si può scorgere il proprio stesso volto e accorgersi di quanto in realtà, sia simile a sé stessi. Il missionario così è colui che parte a mani vuote per tornare a mani piene, arricchito da quest’esperienza di incontro con l’altro, ispirato sempre dal desiderio di comunicare un amore inesauribile, che si esprime in:”In tutto, ovunque e sempre dire l’Amore”.

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CONTESTO della DIOCESI DI YAGOUA.

La Diocesi di Yagoua, creata nel 1973, ha una superficie di 22.461 km2, con una popolazione di circa 1.500.000 abitanti che coprono i dipartimenti di Logone e Chari, Mayo Danai e Mayo Kani nella Regione dell’Estremo-Nord. Una zona caratterizzata par un clima di tipo savana arbustiva saheliana con una stagione secca di circa otto mesi ed una stagione di pioggia di quattro mesi.
Le principali etnie che popolano questo territorio sono li Ammassasti, i Toupouris, i Mousgoums, i Moundangs, i Guizigas, i Foulbés, i Kotokos e gli arabi Choas.
Questa popolazione è in maggioranza agricola (l’87%) e le principali culture sono il miglio, il sorgo, il riso, l’arachide ed il niébé. L’allevamento bovino, caprino, suino costituisce anche un’attività di prima importanza. La pesca è praticata nel Lago di Maga e sul fiume Logone.
I cattolici, sono 76.687 (38.531 nel 1999). Nella regione si trovano anche minoranze di protestanti ed ortodossi oltre alle sette e alla religione tradizionale. Con questi ultimi ed i musulmani, la Diocesi ha iniziato un dialogo particolarmente attraverso l’azione della Commissione Diocesano Ecumenismo e di dialogo con le Religioni non Cristiane.
Il vescovo, Mons. Bartolomeo YAOUDA HOURGO ordinato il 1° ottobre 2008, succede a Mons. Immanuel BUSHU, 4° Vescovo di Yagoua, trasferito a Buea.
La Diocesi ha 25 parrocchie (22 nel 1999) divise in 5 zone pastorali che hanno alla loro testa un Vicario Episcopale.
Il clero è composto di 36 preti di cui 21 diocesani, 15 religiosi. Le religiose sono in numero di 65 (81 nel 1999). 6 congregazioni maschili sono presenti nella Diocesi e 12 femminili.
Bisogna rilevare che il numero dei missionari è in costante diminuzione. Erano 25 in 1992 e 17 nel 1999 mentre è in crescita il clero diocesano.
La situazione economica della Diocesi è molto precaria, quasi totalmente, dipendente dell’estero. Con la creazione del consiglio Diocesano per gli Affari Economici, il vescovo mira ad un miglioramento della gestione, una più grande partecipazione dei fedeli alla vita materiale della Diocesi e dei progetti generatori di reddito per arrivo per l’autofinanziamento.
Come nella maggior parte dei paesi africani, la povertà in Camerun e’ concentrata nelle zone rurali dove vive piu’ dell’80% della popolazione povera del paese.
Gli indicatori socio-economici mostrano come la povertà aumenti con l’allontanamento dalle coste per avvicinarsi al nord.
La Regione dell’Estremo Nord è l’area meno piovosa del Camerun con una stagione delle piogge che dura da 3 a 4/5 mesi. Le popolazioni abitanti nella zona risentono ancora di più della mancanza assoluta di acqua e specialmente quella potabile per consumo umano.
Secondo dati resi disponibili  nel 2005, l’85% delle popolazioni della Regione dell’Estremo Nord non ha accesso diretto all’acqua potabile. La provincia dell’Estremo Nord e’ quella dove la popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà secondo gli indicatori delle NU, è più numerosa e in particolare nella zona di Mayo Kani e Mayo Danay la situazione è particolarmente grave.
Le cause di questa situazione sono di diversa natura:
climatiche: la durezza del clima saheliano  caratterizzato da una sola stagione delle piogge;
infrastrutturali: l’insufficienza di punti d’acqua ; l’isolamento delle zone di produzione causato dall’insufficienza di infrastrutture stradali;  
sociali: la discriminazione tra uomo e donna nella famiglia e il debole tasso di scolarizzazione;
economiche: la scarsità delle entrate legate ad una sola cultura (miglio);
ambientali: erosione del suolo, desertificazione.
L’agricoltura, che occupa piu’ del 70 % della popolazione, soffre della cronica mancanza di risorse idriche, di infrastrutture adeguate per la raccolta e la canalizzazione delle acque e di attrezzature agricole efficienti, oltre alle già citate e precarie condizioni ambientali (attacco di uccelli granivori e di parassiti) e alla debolissima presenza di servizi pubblici di sostegno.
Inoltre la commercializzazione dei prodotti e’ difficile per le troppe mediazioni dovute a mancanza di conoscenze amministrative e gestionali da una parte e a quella di mezzi di trasporto dall’altra.
Le donne rappresentano una risorsa strategica, a livello di economia domestica, nella gestione delle attività economiche di produzione e allevamento, ma nonostante questo ruolo non esiste riscontro di un autentico riconoscimento delle loro prerogative rispetto alla scelta dei prodotti da coltivare o delle modalità di vendita.
La sicurezza igienico sanitaria assieme al miglioramento delle generali condizioni di vita della popolazione beneficiaria che da essa derivano sono uno degli obiettivi fondamentali di sviluppo della regione di intervento.
Il cronico deficit di risorse idriche, nonostante la prevalente vocazione agricola dell’economia delle popolazioni, rende pressoché costantemente precaria la condizione di vita delle popolazioni stesse e, i fabbisogni di sostentamento sono stati solo parzialmente colmati dagli aiuti umanitari delle grandi agenzie internazionali (come programma alimentare mondiale dell’ ONU) i quali hanno contribuito ad evitare in questi anni il perpetrarsi di una vera e propria catastrofe umanitaria.
Appuntamento per giovedì 18 aprile – Chiesa Madonna di Lourdes
Programma della serata.
ore 20,30 – S. Messa celebrata da Mons. Bartolomeo YAOUDA HOURGO.
ore 21,15: incontro con il Vescovo Mons. Bartolomeo YAOUDA HOURGO.

 

COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
 Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
LISSONE

Ultimo aggiornamento

17 Aprile 2013, 05:15