Sotto il segno del dialogo, giovedì 16 maggio 2013, con una celebrazione ecumenica nella Basilica di Sant’Ambrogio, si è ufficialmente conclusa la visita del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I° per le celebrazioni dei 1700 anni dalla firma dell’Editto di Milano.
La giornata è iniziata alle ore 11,15 quando il Patriarca è arrivato accompagnato dall’Arcivescovo di Milano, il Card. A. Scola nella basilica di Sant’Ambrogio gremita di fedeli per la celebrazione ecumenica ortodossa e cattolica.
Ad attenderli all’ingresso del porticato l’Arcivescovo emerito di Milano Card. D. Tettamanzi, l’Abate di Sant’Ambrogio, Mons. E. De Scalzi e i membri del capitolo della basilica e del consiglio episcopale milanese tra i quali abbiamo notato i lissonesi Mons. Pierantonio Tremolada e Mons. Sergio Ubbiali, recentemente nominato Canonico di S. Ambrogio.
Dopo aver abbracciato affettuosamente il Card.Tettamanzi, il Patriarca Bartolomeo I° insieme al Card. Scola è entrato in basilica, dando inizio alla celebrazione animata dai suggestivi canti del Coro bizantino del Conservatorio di Acharnes e dalla cappella musicale del Duomo di Milano.
I testi scelti per la liturgia della Parola erano tratti dal Nuovo Testamento: il capitolo 26 degli Atti degli Apostoli e il 17 del vangelo di Giovanni.
A prendere per primo la parola nell’omelia è stato Patriarca Bartolomeo I°: “Proviamo oggi tutti una grande gioia incontrandoci in questa Basilica, dove sono custodite le venerate reliquie di Sant’Ambrogio, davanti alle quali avremo la benedizione di pregare. Pastore di questa Città più di sedici secoli fa, Ambrogio rappresenta – per tutti coloro che hanno sperimentato il peso della guida pastorale del popolo di Dio – un esempio: prima della sua ordinazione a vescovo nella veste di autorità civile, poi come Pastore sempre disponibile alle richieste di tutti: giusto, indulgente, schietto, imitatore di Cristo, amante dell’ “opera di Cristo”, come scriveva e testimoniava con la vita. Sant’Ambrogio di Milano e l’imperatore Costantino il Grande hanno in comune Cristo, l’amore, l’abnegazione, e in quelle circostanze in cui una questione ecclesiastica o umana risultava complicata, non esitavano a scegliere e a proporre un’unica soluzione: il sacrificio”.
“Vostro illustre predecessore – Eminentissimo Fratello Cardinale – Sant’Ambrogio – ha detto ancora Bartolomeo – proclamava e credeva che “la Chiesa non subisce mai danno quando vince l’amore“.
Il patriarca ha sottolineato che “molti potenti”,…” secondo il mondo, rimasti ingabbiati in una visione materialistica dell’esistenza, dedicati al piacere di una vita agiata e voluttuosa”, si sono “ben presto eclissati dalla memoria storica ed il loro ricordo si sia perso definitivamente come una lontana eco. Al contrario, quando il “braccio” del Signore, alto e potente “acconsente cose buone”, persone insignificanti secondo il mondo divengono strumenti della Divina Provvidenza e seguaci del Signore Gesù, non vengono consegnati all’oblio umano”.
Poi, ha preso la parola il cardinale Angelo Scola: “Ogni giorno siamo più consapevoli della ferita che implica la mancata unità tra i cristiani. Essa dice la nostra fragile accoglienza del dono della Trinità che ci precede. La nostra preghiera, pertanto, non può che essere supplica ardente perché lo Spirito porti a pienezza il disegno del Padre compiutosi in Cristo. Tutti noi siamo al servizio di tale disegno”.
“L’amore della Trinità – continuando il Card, Scola, affiancato da Bartolomeo – non è solo all’origine, ma è la sorgente permanente di ogni istante della storia. E, in modo ineffabile, è la sorgente dell’obbedienza del Figlio: Gesù, il Verbo eterno che ha assunto la natura umana per redimerla, ha obbedito, cioè ha voluto umanamente ciò che divinamente la Santa Trinità ha gratuitamente deciso, la nostra salvezza”.
Al termine, al Patriarca è stata donata copia del nuovo Evangeliario ambrosiano e una capsella contenente le reliquie di Sant’Ambrogio e dei Santi martiri milanesi Gervaso e Protaso.
Poi sono scesi nella cripta a venerare le spoglie di quel Sant’Ambrogio che fu già ponte fra Oriente e Occidente e antesignano della libertà religiosa sancita dall’Editto costantiniano.
Da Milano, Bartolomeo I° ha data appuntamento sia a Papa Francesco sia al cardinale Scola per una visita a Istanbul; il Card. Scola accettando l’invio ha dato appuntamento per il prossimo gennaio 2014 per ricambiare la sua visita continuando così il dialogo ecumenico iniziato presso la cattedra di Ambrogio.
Ricordiamo che solo due mesi fa, il Patriarca Bartolomeo I° ha partecipato a Roma alla messa di inizio pontificato di Papa Francesco.
Era la prima volta che un Patriarca partecipasse di persona a un simile evento. Segno di una stagione nuova e vigorosa nei rapporti tra le Chiese cattolica e ortodosse, benché il dialogo teologico fatichi ancora a trovare sbocchi definitivi di unità e comunione.
In occasione della visita del Patriarca Bartolomeo I° a Milano, il Santo Padre Francesco ha inviato un messaggio in cui auspica che: “oggi come allora, la comune testimonianza dei cristiani di Oriente e di Occidente, sorretta dallo spirito del Risorto, concorra alla diffusione del messaggio di salvezza in Europa e nel mondo intero”.
COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
LISSONE