Si è concluso l’Anno della Fede … per un cammino che continua.La luce della fede: con quest’espressione, la tradizione della Chiesa ha indicato il grande dono portato da Gesù, il quale, nel Vangelo di Giovanni, così si presenta: “ Io sono venuto nel mondo come luce, perché chiunque crede in me non rimanga nelle tenebre “ ( cfr. Gv 12,46).
Si è concluso venerdì 22 novembre, anche nella nostra Comunità Pastorale l’Anno della Fede, inaugurato l’11 ottobre 2012. In quel giorno con una solenne concelebrazione in Prepositurale, a cui era seguita la fiaccolata verso Piazza Libertà dove, con la testimonianza del Prevosto emerito di Lissone Don Pino CAIMI, abbiamo vissuto, oltre le sue personali emozioni del tempo di giovane sacerdote in quel dell’oratorio di San Rocco a Seregno, anche l’evento che aveva caratterizzato, cinquant’anni prima a Roma, l’apertura del Concilio Vaticano II°: il “discorso alla luna”. Un anno che si conclude per un cammino che continua: in sintesi potrebbe essere questo l’obiettivo da evidenziare in occasione della chiusura dell’Anno della Fede, indetto da Benedetto XVI e guidato in questi ultimi mesi da Papa Francesco. L’Anno della Fede è stato un tempo durante il quale Papa Benedetto XVI° prima e successivamente Papa Francesco, hanno invitato tutti i fedeli a comprendere più a fondo i fondamentali della fede cristiana che altro no è se non l’incontro con un avvenimento, con una Persona che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva: Gesù Cristo. Papa Benedetto XVI°, nella lettera di indizione dell’Anno della Fede, “ Porta Fidei” aveva evidenziato che era necessario intensificare “ …la riflessione sulla fede per aiutare tutti i credenti in Cristo a rendere più consapevole ed a rinvigorire la loro adesione al Vangelo, soprattutto in un momento di profondo cambiamento come quello che l’umanità sta vivendo” ( cfr.PF 8). Papa Francesco ha ribadito questo concetto nell’Enciclica “ Lumen Fidei”: “ …La fede nasce nell’incontro con il Dio vivente, che ci chiama e ci svela il suo amore… La fede, che riceviamo da Dio come dono soprannaturale, appare come luce per la strada, luce che orienta il nostro cammino nel tempo” ( cfr.LF 4). Questa luce illumina il desiderio di felicità, di pace e di amore che sono ancorati al centro dei nostri cuori. La fede è un cammino spirituale che cambia le nostre vite e ci riempie di energia e ci aiuta a comprenderci e a capire gli altri e comprendere la vita e il mondo. Quindi la conclusione dell’Anno della fede non è il punto finale di una realtà destinata a concludersi, ma un vero un punto di partenza, una spinta perché la fede sia la forza motrice che anima la vita di ogni cristiano e di ogni comunità. Spetta ora a ciascuno riconoscere il dono della fede, impegnarci a lavorare per un mondo migliore e più giusto cercando di motivare una più impegnata, caritatevole e costruttiva. Si tratta, in definitiva, di impegnarci in un esercizio d’amore vissuto in nome della Chiesa come “comunità di amore” . Un anno si chiude, ma un cammino si apre: se tutto quello che è stato organizzato in questi mesi ci ha aiutato a rendere più matura la propria esperienza di vita cristiana, allora la strada che è davanti a noi sarà un’occasione privilegiata per continuare a professare la bellezza e la gioia della fede in Cristo Risorto, testimoniandola alle generazioni future.
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