Spirale di violenza nella Repubblica Centrafricana

  Alcuni pensano di risolvere la propria crisi attraverso il controllo delle risorse naturali dell’Africa con la guerra.

Data:
16 Dicembre 2013

 

Alcuni pensano di risolvere la propria crisi attraverso il controllo delle risorse naturali dell’Africa con la guerra. La domanda che dobbiamo farci è se vogliamo un mondo basato sulla giustizia, l’uguaglianza e la solidarietà o un mondo dove quelli che hanno più potere impongono la guerra ai più poveri.
Il gruppo missionario della Comunità Pastorale S. Teresa Benedetta della Croce nella Parrocchia Sacro cuore di Gesù ha proposto in questo periodo del S. Natale la mostra missionaria “ Il mondo in un fagotto” con immagini proveniente dalla Repubblica Centrafricana luogo dove operano Padre Titti Pozzi dei Padri Batharramiti e le “ nostre” Suore della Congregazione di San Carlo Suor Rita e Suor Morena.

Testimonianza diretta

         … Non va proprio per il momento. A Ngutere (40 km da Bocaranga su Bozoum) gli anti balaka hanno attaccato i seleka , giovani ingaggiati  da queste parti, e ne hanno fatto fuori 8 che hanno portato qui a Bocaramga insieme a feriti per l’ospedale. Quest’oggi i seleka qui a Bangui hanno fatto fuori quattro persone e pare che vogliono continuare…a Bozoum nello scontro ci sono stati una cinquantina di morti…a  Tatali  (dopo Tolle) hanno ucciso degli arabi…… A Vacap anche ci sono stati dei morti…… Quest’oggi Padre Beniamino ha fatto un’intervista a Radio Vaticano spiegando la situazione…… Fateci coraggio aiutandoci con le vostre preghiere.

        …Sì è vero dell’uccisione dei francesi….di Bangui non abbiamo altre notizie. Noi a Naim aspettiamo i soldati della MISCA…. si mette brutta dopo l’assalto a Ngutere…la gente vive nel terrore… la gente si sente sicura (speriamo) alle missioni, anche qui a Naim il villeggio dei catechisti è pieno e poi…… Oggi i seleka hanno ucciso un giovane di qui. Sparano sulla gente come fossero dei conigli… pare che a Ngutere e altri villaggi hanno bruciato case…..non abbiamo notizie precise…vi terremo al corrente…. La gente qui a Naim aspetta un attacco degli anti-balaca contro i seleka quindi vive nella paura…
Un saluto a tutti. Aiutateci con la preghiera e fate pregare…

L’alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr) esprime forte preoccupazione per preoccupata per l’avvio di un “circolo vizioso di attacchi e rappresaglie” nella Repubblica Centroafricana, dove la scorsa settimana sono morte 610 persone negli scontri armati tra le milizie della Seleksa, la coalizione ex ribelle che ha assunto il potere con il colpo di Stato dello scorso marzo, e quelle rimaste fedeli al deposto presidente François Bozizé.
Stiamo assistendo a un ulteriore deterioramento della situazione e che 450 persone sono state uccise nella capitale Bangui e 170 nel resto del Paese a cui si devono aggiungere gli sfollati provocati dalle violenze che sono circa centosessantamila.

Musulmani sono la maggioranza dei miliziani della Seleka, in gran parte provenienti dall’estero, soprattutto da Ciad e Sudan, da mesi responsabili di sistematiche violenze contro le popolazioni, mentre sono cristiani quelli che li combattono.
La comunità cristiana – la più bersagliata dai Seleka – ha formato piccoli eserciti di autodifesa, che si vanno moltiplicando. Laggiù li chiamano plotoni ‘anti-balaka’, che vuol dire anti-machete, a raggelante testimonianza delle atrocità subite. Alcune di queste formazioni irregolari sono però fuori di controllo, esattamente come quelle dei loro nemici. Si sono già registrate le prime indiscriminate e sanguinose rappresaglie, con altre vittime innocenti.

I Vescovi della Repubblica Centrafricana chiedono, fra l’altro, che sia rafforzato il contingente di pace, denominato da agosto MISCA. Anche nel suo mandato. Dovrebbe avere un quadro di riferimento giuridico e degli equipaggiamenti che gli consentano di disarmare i Seleka. Della missione, andrebbe rivista anche la composizione: “ne facciano parte truppe di Paesi africani neutrali, lontani dai confini della Repubblica Centrafricana”, in grado di garantire una stabilità che consenta l’arrivo di necessari aiuti umanitari e preparare un processo politico che conduca alla formazione di un governo democraticamente eletto.
A causa di questa gravissima situazione é in forte dubbio il ritorno nella nostra Comunità Lissonese di Padre Tiziano Pozzi programmato nel mese di gennaio 2014.
Preghiamo per loro…

COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
 Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
LISSONE

Ultimo aggiornamento

16 Dicembre 2013, 07:12