Martedì 11 Febbraio: XXII Giornata Mondiale del Malato.
Fede e carità: anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli.
Data:
8 Febbraio 2014
Fede e carità: anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli.
II dare, il donarsi nel dono, immerge l’offerente in Dio e lo riporta al fratello, visto non più come “consumatore” del beneficio, ma come benefattore, donatore del divino.
Accogliendo il dono infatti egli offre al donatore la possibilità di dare e con questo la possibilità di sperimentare la “beatitudine maggiore” affermata da Gesù ( cfr At 20,35).
Il grazie quindi dovrebbe dirlo non tanto colui che riceve quanto colui che dona: “Grazie di avermi messo in condizione di poter dare. Così esisto in Dio”.
II tema della XXII Giornata Mondiale del malato ” Fede e carità – …anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli “, che si celebra nel giorno della memoria della Madonna di Lourdes, sottolinea l’importanza di educare alla cultura del dono operatori pastorali e sanitari, persone ammalate e sofferenti, famiglie e tutta la comunità cristiana.
La vita dell’uomo è un dono ricevuto che trova la sua pienezza e il suo completamento solo quando viene ridonata con generosità ai fratelli. Ma perché questo sia possibile, occorre che ci lasciamo formare dallo Spirito del Vangelo alla carità e alla misericordia, vera profezia in una società che conosce forti accenti di egocentrismo, e che talvolta è segnata fortemente dalla cultura dell’avere, del consumare e dello sprecare.
La giornata del malato è stata istituita 22 anni fa da Papa Giovanni Paolo II° per sensibilizzare il popolo di Dio alla necessità di assicurare la migliore assistenza agli infermi; per coinvolgere le comunità cristiane nella pastorale sanitaria e per richiamare l’importanza della formazione e della crescita spirituale e morale di chi si accosta al malato.
“La scelta del tema pastorale da proporre all’attenzione della comunità cristiana – sottolinea don Paolo Fontana, responsabile diocesano del servizio per la Pastorale della Salute – “nasce anzitutto dall’esigenza di aiutare i credenti a crescere nel cammino di fede.
Siamo tutti corresponsabili nell’opera di evangelizzazione, andiamo nel mondo – fino alle periferie esistenziali”, – come ci ripete sovente PAPA FRANCESCO – a portare la buona Notizia dell’amore di Dio.”
Nel tradizionale messaggio per la Giornata, il Santo Padre afferma: “Quando ci accostiamo con tenerezza a coloro che sono bisognosi di cure, portiamo la speranza e il sorriso di Dio nelle contraddizioni del mondo. Quando la dedizione generosa verso gli altri diventa lo stile delle nostre azioni, facciamo spazio al Cuore di Cristo e ne siamo riscaldati, offrendo così il nostro contributo all’avvento del Regno di Dio”.
“La malattia pone la persona in una situazione di bisogno e di dipendenza: sperimentando la propria fragilità e finitezza, il malato vive una crescente solitudine, una distanza sempre maggiore dagli altri. La relazione stessa diventa elemento terapeutico, motivo di speranza e annuncio evangelico di prossimità e condivisione, particolarmente se il malato si trova di fronte ad un deserto relazionale”.
La Giornata mondiale del malato è una formidabile possibilità per far crescere nelle nostre comunità cristiane la cura dei malati.
Alle ore 16,30 in Chiesa Prepositurale sarà celebrata una Santa Messa cui invitiamo non solo gli ammalati e gli anziani di tutta la città ma anche le varie Associazioni.
Ultimo aggiornamento
8 Febbraio 2014, 13:43