Lunedì 24 marzo: 22° Giornata in Memoria dei Missionari Martiri
Il tema scelto per quest’anno è “Martyria”, che vuol dire testimonianza, “la conditio sine qua non per essere veramente discepoli di Gesù” ma “tutti siamo chiamati a testimoniare la nostra fede, a raccontare il nostro incontro con il Risorto, a sopportare ogni sorta di tribolazione, ingiustizia, persecuzione fisica e spirituale, incomprensioni di qualsiasi genere, pur di trasmettere la Buona Novella che noi stessi abbiamo ricevuto da altri”.
Data:
23 Marzo 2014
Il tema scelto per quest’anno è “Martyria”, che vuol dire testimonianza, “la conditio sine qua non per essere veramente discepoli di Gesù” ma “tutti siamo chiamati a testimoniare la nostra fede, a raccontare il nostro incontro con il Risorto, a sopportare ogni sorta di tribolazione, ingiustizia, persecuzione fisica e spirituale, incomprensioni di qualsiasi genere, pur di trasmettere la Buona Novella che noi stessi abbiamo ricevuto da altri”.
Il 24 marzo 1980, mentre celebrava l’Eucaristia, venne ucciso Monsignor Oscar A. Romero, Vescovo di San Salvador nel piccolo stato centroamericano di El Salvador. La celebrazione annuale di una Giornata di preghiera e digiuno in ricordo dei missionari martiri, il 24 marzo, prende ispirazione da quell’evento sia per fare memoria di quanti lungo i secoli hanno immolato la propria vita proclamando il primato di Cristo e annunciando il Vangelo fino alle estreme conseguenze, sia per ricordare il valore supremo della vita che è dono per tutti. Fare memoria dei martiri è acquisire una capacità interiore di interpretare la storia oltre la semplice conoscenza.
Viviamo in un’epoca dove però sembra diventato difficilissimo testimoniare la propria fede, noi cristiani in Italia abbiamo perso il sapore del nostro essere sale della terra e spesso riduciamo il nostro annuncio a sterili e poco credibili dissertazioni sul tema con pure l’aggravante di perbenismi che odorano più di ipocrisia che di cristianesimo.
Martirio vuol dire testimonianza, martire è dunque colui o colei che testimoniano.
Siamo giustamente tenuti a reputare tali, solo coloro che nel compiere questo annuncio perdono drammaticamente la vita a causa della violenza altrui.
Per cui la maggior parte di noi può ritenersi esente da questa “ martyria “ visto che vive in realtà più o meno pacifiche dove nessuno ti darebbe mai una sberla in faccia per aver parlato di Gesù.
Ci rendiamo però conto che commettiamo un grosso errore così pensando, poichè se martyria è testimonianza allora riguarda ogni battezzato, ogni cristiano che si reputi discepolo del Maestro non può sottrarsi dalla testimonianza.
I Vangeli per altro sono chiarissimi in questo e Gesù stesso più volte mette in evidenza questa necessità. Questo fa della nostra Chiesa una Comunità Missionaria, una Comunità che testimonia l’Amore di Cristo non solo negli eventi in cui “giochiamo in casa” ma soprattutto in quei luoghi di minoranza, in quei luoghi dove lo spazio lo condividiamo con moltissimi altri che potrebbero non pensarla come noi.
PAPA FRANCESCO sin dall’inizio del suo pontificato ci esorta ad attraversare le periferie, ad entrarvi ed impiantare lì la nostra dimora, la nostra tenda missionaria, poiché quelle periferie sono il luogo preferito di Gesù, la strada è il luogo in cui Gesù ha scelto di vivere e di annunciare il Vangelo.
Martyria è uscire da se stessi, per entrare nella casa dei poveri e rinascere con Lui ogni giorno attraverso un annuncio che instancabilmente ci spinge sulle strade del mondo.
Nell’anno 2013, sono stati uccisi 23 operatori pastorali: 20 sacerdoti, una religiosa e due laici.
Ricordarli che in modi diversi hanno pagato con la vita il loro generoso servizio per i fratelli non deve diventare per noi un alibi, non possiamo limitarci con la celebrazione del loro nome… No!
Abbiamo il compito di raccogliere lo stile, la indiscussa serietà e dedizione, che li ha spinti a non temere per l’eventualità di minacce e rischi… questi nostri amici ci scuotono affinché la nostra vita di discepoli del Maestro Gesù continui a proclamare il Vangelo che libera, che restituisce la dignità ai troppi fratelli e sorelle calpestati dalle ingiustizie di altri fratelli e sorelle.
La VEGLIA DI PREGHIERA in memoria dei Missionari Martiri del nostro Decanato di Lissone, si terrà lunedì 24 marzo alle ore 21.00 presso la parrocchia di S. Stefano in Vedano al Lambro.
Non mi è mai piaciuto pensare che la misericordia di Dio
si fermi ai confini della Chiesa visibile. Dio è la verità.
Chi cerca la verità cerca Dio, lo sappia o no.
Ultimo aggiornamento
23 Marzo 2014, 01:31