La speranza della S. Pasqua che si fa umanità nuova nella vita della Famiglia.
“Il buon grano dell’amore tra gli sposi non si stanca di lievitare e rendere feconda la vita”. ( cfr lett. Past. 2013/2014 ” Il campo è il mondo” del Card. Arc. A. Scola)
Nel matrimonio cristiano, c’è un fuoco da curare e rinvigorire, c’è un dialogo profondo da custodire e rinsaldare, che si fa unione sacra dei corpi e nutrimento buono per tutta la famiglia. L’aiuto più prezioso alla famiglia cristiana oggi è fornire occasioni per crescere nel legame di coppia alla luce della preghiera e dell’ascolto profondo tra gli sposi e alla luce della Parola di Dio.
Se gli sposi sono felicemente coppia, se il legame è sufficientemente buono, caldo, profondo, se la felicità si assapora già nel quotidiano parlarsi, cercarsi, stringersi e incontrarsi, se c’è apertura giocosa l’uno per l’altra, l’amore viene fuori, si manifesta e, teologicamente parlando, il matrimonio e la Famiglia mostra la sua indole sacramentale.
Con queste premesse l’evento del Decanato di Lissone delle “ FAMIGLIE in FESTA” , in programma domenica 27 aprile, è l’occasione buona per domandarci se nel mondo degli affetti, dell’esperienza coniugale tra cristiani è ancora possibile scoprire il buon grano e non vedere solo la zizzania che sembra prevalere intorno a noi, visti gli episodi più o meno recenti di violenza o fallimento.
Il Card. Scola nella sua lettera pastorale “Il campo è il mondo” afferma che: “l’infelicità degli affetti inaffidabili (cioè quelli che non diventano amore oggettivo ma si riducono all’angustia del puro sentimento) infesta il campo come la zizzania, anche se non riesce a soffocare il desiderio del bell’amore”.
La famiglia in cui noi crediamo è quella formata dall’ amore di un uomo verso una donna e dai loro figli, non ne conosciamo altra e non siamo disposti ad accettare compromessi ne bavagli su quello che per noi è un valore imprescindibile.
Ci sono coppie giovani e meno giovani, che in questi momenti bui, fanno i salti mortali per tenere insieme il loro nucleo familiare, ci sono giovani che scelgono di non mettere al mondo dei figli per la paura di non poter offrire loro un futuro dignitoso: è per queste persone che dobbiamo manifestare la nostra solidarietà, è per situazioni come queste che ci dobbiamo spendere, affinché le famiglie italiane ritornino ad essere il nodo centrale per lo sviluppo di questo Paese.
Se il nostro Paese è rimasto ancora in piedi dal lato economico, anche se faticosamente, lo deve solo e soltanto alla bravura dimostrata dai nuclei familiari di … vecchia data, da quelli che hanno saputo risparmiare pensando a figli e nipoti, a quelli che hanno messo in piedi piccole aziende artigiane o a conduzione familiare che hanno permesso a due, tre o più famiglie di tirare sempre e comunque avanti in modo particolare nella nostra Lissone.
Per questo è tanto importante amarsi e rispettarsi ogni giorno mettendo “delle regole che si possono riassumere in queste tre parole che ho ripetuto tante volte alle famiglie: permesso – ossia ‘posso’, grazie, e scusa”, che afferma da diverso tempo PAPA FRANCESCO.
“Posso-Permesso? È una richiesta gentile di poter entrare nella vita di qualcun altro con rispetto e attenzione“.
“Grazie “è importante tenere viva la coscienza che l’altra persona è un dono di Dio, e ai doni di Dio si dice: “ Grazie“!
“Scusa“ è forse la parola più difficile da pronunciare. “In genere ciascuno di noi è pronto ad accusare l’altro e a giustificare se stesso”
“Questo è incominciato dal nostro padre Adamo, quando Dio gli chiede: “Adamo, tu hai mangiato di quel frutto?”. “Io? No! E’ quella che me lo ha dato!”. Si tratta di un atteggiamento infantile e molto comune anche oggi, quello di “Accusare l’altro per non dire “scusa”, “perdono”. E’ una storia vecchia! E’ un istinto che sta all’origine di tanti disastri“.
Questo è quanto ci dice PAPA FRANCESCO.
Nella vita in genere, ma particolarmente nel matrimonio che è culla della vita, impariamo a riconoscere i nostri errori e a chiedere scusa.
Mettere in pratica queste tre semplici ma importanti regole, permette di crescere anche in umanità, come uomo e come donna… questo si chiama crescere insieme e crescere nella Famiglia.
Perché, lo sappiamo bene, che nel mondo secolarizzato non è semplice essere sposati. Anzi!
La Famiglia è anche un lavoro di tutti i giorni. Vivere insieme è un’arte. La conquista della persona amata non è il punto di arrivo, ma solamente il punto d’inizio di un cammino paziente, bello e affascinante.
In questo percorso il marito ha il compito di fare più donna la moglie e la moglie ha il compito di fare più uomo il marito.
Si tratta di un percorso di crescita comune che non viene dall’aria … ma viene dalla nostre mani, dai nostri atteggiamenti, dal modo di vivere, dal modo di amarci.
Ricordiamo sempre che nella Famiglia bisogna sempre fare in modo che l’altro – il coniuge – cresca.
( S. Teresa Benedetta della Croce)
COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
LISSONE