La Comunità Educante: occorre riscoprire la ” passione educativa “
La Comunità educante offre una “ fotografia”, concreta e leggibile nei suoi punti fondamentali sull’educazione e condizione giovanile nella società attuale, dare ai ragazzi qualcosa di certo che dia un ordine a ciò che vivono ogni giorno.
Data:
27 Luglio 2014
La Comunità educante offre una “ fotografia”, concreta e leggibile nei suoi punti fondamentali sull’educazione e condizione giovanile nella società attuale, dare ai ragazzi qualcosa di certo che dia un ordine a ciò che vivono ogni giorno.
Il testo anticipa la lettera pastorale dell’Arcivescovo di Milano Card. Angelo Scola, (tradizionalmente diffusa l’8 settembre – Festa della dedicazione del Duomo di Milano -) per dare modo ai sacerdoti e a chi opera in parrocchia di leggerla durante l’estate e di essere operativi alla ripresa della vita delle comunità.
E’ lo stesso Cardinale Arcivescovo A. Scola a spiegarlo nella lettera pastorale: “Non una nuova Lettera ma il tentativo di sviluppare aspetti della proposta pastorale degli anni scorsi. Mi soffermerò su due temi che mi sembrano particolarmente significativi: la comunità educante, in riferimento all’Iniziazione Cristiana dei ragazzi e Milano a partire da Expo 2015”.
Nel testo, l’Arcivescovo parte dalla constatazione che le “oggettive difficoltà” che incontra la Chiesa nel suo compito di evangelizzazione dipendono dal “contesto di frammentazione in cui viviamo”.
Pensando in particolare ai più piccoli impegnati nel percorso di iniziazione cristiana, il Cardinale Arcivescovo osserva che: “i nostri ragazzi passano ogni giorno dalla famiglia alla scuola, allo sport, alla musica, all’oratorio, al catechismo, attraversano comparti stagni senza potersi ancorare ad un filo rosso che unifichi la loro giornata. Al di là della dedizione encomiabile di decine di migliaia di educatori il ragazzo sente il catechismo come una sorta di doposcuola che lo porterà al traguardo della Confermazione, giocoforza inteso dalla maggioranza con il termine di un percorso. Da qui l’emorragia che è sotto i nostri occhi. In questo modo, si fa sempre più forte la tentazione di rinunciare a educare e di abbandonarsi all’individualismo”.
Il Card. Angelo spiega che: “la proposta educativa consiste dunque nell’offrire un incontro effettivo con Gesù, per imparare a seguirLo. Nel mondo odierno, in cui la società non offre un orizzonte unitario, è la Chiesa stessa che si deve far carico di proporre questo vitale principio sintetico”.
Come fare?
Non certo delegando l’educazione dei ragazzi agli specialisti, ma attraverso “ la creazione di comunità educanti “ in cui “l’incontro con Gesù venga vissuto e praticato effettivamente come principio d’unità dell’io e della realtà”.
Card. Angelo Scola «La comunità educante» ( Ed.Centro Ambrosiano), 36 pagine,0.90 euro.
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S. Teresa Benedetta della Croce
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LISSONE
Ultimo aggiornamento
27 Luglio 2014, 09:57