Se è vero che il ruolo del teatro è quello di essere luogo del racconto delle istanze umane, non vi è allora spazio migliore per dare corpo ad uno dei valori più grandi della vita: la condivisione.
“La stanza del Natale” è l’affresco di un risveglio e di un bisogno profondo, quello di sentirsi parte di una comunità ed ugualmente di una speranza.
Lo spettacolo racconta il cammino che porta a riaccendere i sentimenti e riascoltare le pulsioni dell’anima che, se condivisi, amplificano la propria straordinaria portata.
Natale è molte cose: è passato e presente, è infanzia e maturità, è rimpianto e speranza, è la vita che abbiamo già vissuto e quella che ancora dobbiamo scoprire, è l’assenza di volti perduti e la presenza di sguardi ritrovati.
Ma è soprattutto famiglia, termine nel quale si legge l’insieme di coloro che condividono amando.
“La stanza del Natale” è un viaggio nella vita di ognuno, raccontato da una e molte voci, nel segno di una coralità che si proietta nella dimensione della vita vissuta con forza e passione.
In una società come la nostra, così profondamente convinta che nella velocità si nasconda l’efficienza, nella quale troppo spesso si confonde il bisogno di verità con il cinismo, trovare il tempo e l’occasione per riflettere, raccontare e condividere, appare un obiettivo altissimo.
“La stanza del Natale” è un racconto nel racconto, l’immagine speculare di una riflessione ed una ricerca che si materializza, che accade.
Il protagonista del I atto diviene narratore interno ed esterno nel II atto, muovendosi, con il ritmo incalzante del dialogo, fra le due dimensioni che distinguono l’accadere degli eventi.
Un dialogo continuo con la propria anima, che diviene, nella coralità, l’anima di ognuno, l’anima del mondo; un’anima che si fa compagna di vita e di emozioni, creatura immateriale che diviene reale nella condivisione dei sentimenti e del bisogno di non essere soli.
Le voci, i volti, i corpi si moltiplicano in scena nella costruzione di un mondo che si trasforma sotto gli occhi del pubblico, da dimensione onirica a realtà umana e condivisa.
La scelta dei canti è quella della tradizione del Natale, in un afflato profondo ed antico che valica le frontiere delle singole tradizioni.
Tante lingue che risuonano sul palcoscenico, così come sono molti i volti, le voci, le mani protese ad offrire ed accogliere.
PROGRAMMA MUSICALE
I ATTO
Have yourself a little merry Christmas
Meraviglioso dì
Little drummer boy
I’ll be home for Christmas
Tu scendi dalle stelle
O holy night
What child is this
Amazing grace
Ninna nanna (Brahms)
II ATTO
Adeste fideles
Silver bells
Still, stil, still
The first nowell
In notte placida
White Christmas
Lulajze Jezunium
Happy Xmas
Silent night
Domenica 14 dicembre ‘ 14 ore 15.30
Chiesa Prepositurale SS. Apostoli Pietro e Paolo
Spettacolo teatrale in musica di Irene Carossia
con Irene Carossia , Silvano Ilardo, Corale Giuseppe Verdi, Coro Città di Lissone
Pianoforte Annalisa Ferrario
Maestri del Coro Timoteo Minò
Assistente alla Regia e Costumi
Anna Maria Mazzoni
Realizzazione costumi
Laboratorio Vestire l’arte
Tecnico Audio Andrea Didoni
Sceneggiatura e Regia Irene Carossia