6 Agosto: La TRASFIGURAZIONE di Nostro SIGNORE, GESU’ CRISTO.

Giovanni Bellini – La Trasfigurazione

Oggi, sabato 6 agosto 2016, ricorre il trentottesimo anno della scomparsa di PAPA PAOLO VI° avventa a CastelGandolfo,  ed in questo giorno celebriamo la “Trasfigurazione di nostro Signore, Gesù Cristo”.
Questa “Pasqua dell’estate”, come la chiamano gli ortodossi, è un invito alla contemplazione di Cristo nella sua gloria. I caratteri della sua umanità vengono ‘trasfigurati’ per rivelare il mistero in essi nascosto. L’evento della Trasfigurazione perciò apre il velo del mistero che avvolge la figura di Gesù di Nazareth: “ …questi è il Figlio prediletto: ascoltatelo!”

La “TRASFIGURAZIONE” è un episodio evangelico della vita di Gesù, raccontato da tutti e tre i Vangeli sinottici.
L’evangelista Luca, così la racconta nel capitolo 9 del suo Vangelo:
“ In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante.
Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra.
All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!
Appena la voce cessò, restò Gesù solo.
Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.”

E’ una festa importante da un punto di vista cristiano, un tempo molto sentita dal popolo, perché ci riporta ad uno dei momenti più belli vissuti da Gesù e dai tre apostoli sul monte della gloria. E’ la festa del paradiso, ma anche della Passione di Cristo.
Una festa che ci offre l’opportunità in questo mese di agosto di riflettere sul significato non solo della trasfigurazione di Cristo, ma sulla nostra trasfigurazione.
Ogni tempo è favorevole perché nella nostra vita ci possiamo e dobbiamo trasfigurare, cioè cambiare in meglio il nostro visto spirituale, ma l’estate ha una carica in più, perché questo possa avvenire, trasformandoci in attenti cristiani che danno spazio alla vita spirituale e che salgono sul monte, insieme a Gesù, a contemplare e a pregare.
L’importanza della preghiera e della contemplazione per ogni cristiano è fuori discussione.

Senza la preghiera che è il respiro e l’ossigeno dell’anima, difficilmente possiamo affrontare il buon combattimento della vita quotidiana.
Certo Gesù, dove aver manifestato la sua gloria, al punto tale che i tre privilegiati apostoli chiedono al Signore di continuare a stare lì, ritornano nel volto della sua umanità e nel volto della sua sofferenza. Riprende il cammino e scende giù a valle, perché l’attende la scalata di un’altra importante montagna, quella del calvario, alla quale fa riferimento riportando alla realtà anche i suoi gioiosi e felici discepoli. 

Scrive San Giovanni Paolo II° nell’Esortazione apostolica “Rosarium Virginis Mariae“, nel presentare i contenuti teologici del mistero luminoso della Trasfigurazione che “Mistero di luce per eccellenza è poi la Trasfigurazione, avvenuta, secondo la tradizione, sul Monte Tabor. La gloria della Divinità sfolgora sul volto di Cristo, mentre il Padre lo accredita agli Apostoli estasiati perché lo ascoltino (cfr Lc 9, 35 e par) e si dispongano a vivere con Lui il momento doloroso della Passione, per giungere con Lui alla gioia della Risurrezione e a una vita trasfigurata dallo Spirito Santo”.

Se il mondo viene trasformato dalla grazia di Dio attraverso l’uomo, che cosa significa questo per noi, seguaci del nostro Signore e Salvatore?

Questo significa che la nostra missione è quella di promuovere l’azione della grazia di Dio in tutta la creazione. Questo è il motivo per cui un cristiano non può limitare l’espressione della sua religiosità alla sola vita personale o familiare. Egli non può realizzare la sua fede se si rinchiude in un ghetto. E’ solo motivando le proprie azioni con le sue convinzioni cristiane nella vita personale, familiare e sociale, che il cristiano partecipa alla trasformazione del mondo che lo circonda con la forza della grazia divina.

Su questo si basa la nostra partecipazione alla vita del mondo, della società, allo sviluppo e al miglioramento della cultura umana. E il giorno della festa della Trasfigurazione di Nostro Signore ci insegna che nessuno sviluppo, compreso quello pubblico, non può portare l’umanità alla salvezza e alla prosperità senza la grazia divina.

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COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
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LISSONE

 

 

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