Azione Cattolica – Decanato di Lissone – Scuola della Parola – Terza tappa: Condividere la cena. – Video

 

Dalla Prima lettera di San Paolo ai Corinzi ( 11, 20-33):

Quando poi vi riunite per mangiare, non è la Cena del Signore quella cui partecipate,  ma soltanto la vostra. Infatti, quando vi mettete a tavola, ognuno mangia a più non posso, senza aspettare di dividere il cibo con gli altri. E così mentre uno patisce la fame, l’altro è ubriaco perché ha bevuto troppo.
Come mai? Non potreste mangiare e bere a casa vostra? Perché disprezzate così la Chiesa di Dio e offendete quelli che sono poveri e non possono portarsi da mangiare? Che devo dire di queste cose? Dovrei forse farvi i miei complimenti? No di certo! Questo è ciò che il Signore stesso ha detto della sua Cena, ed io così vi ho insegnato: la notte in cui fu tradito, il Signore Gesù prese del pane, 24 e dopo aver ringraziato Dio, lo spezzò e disse: « Questo è il mio corpo, che è dato per voi. Fate questo in memoria di me ».Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese il calice di vino e disse: « Questo calice è il nuovo patto fra Dio e voi, un’alleanza fatta col mio sangue. Ogni volta che ne berrete, fatelo in memoria di me. Infatti, ogni volta che mangiate questo pane e bevete il vino di questo calice, voi annunciate la morte del Signore. Fate questo finché non tornerò di nuovo ». Perciò, chi mangia questo pane o beve da questo calice del Signore in modo indegno, è colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. Questa è la ragione per cui ciascuno deve esaminare se stesso attentamente, prima di mangiare il pane e di bere dal calice. Perché chi mangia il pane e beve dal calice indegnamente, senza pensare al corpo di Cristo e a ciò che significa, mangia e beve la propria condanna, perché non dà la giusta importanza alla morte di Cristo. Ecco la ragione per cui molti di voi sono infermi e malati, e ne muoiono parecchi! Se ci esaminassimo per bene per conto nostro, prima di accostarci alla Santa Cena, non avremmo bisogno di essere giudicati e puniti. Ma il Signore ci punisce per correggerci e per non condannarci insieme col resto del mondo. Perciò, cari fratelli, quando vi riunite per la Cena del Signore, la comunione, aspettate che arrivino anche gli altri.

Breve commento
Giustamente  osserviamo che il filo conduttore di tutta la Lettera è Gesù Cristo!
Egli è il supremo dono di Dio Padre all’umanità, e per questo la comunione con Lui è il supremo giudizio divino.
Siamo infatti “giudicati” dal dono del Signore.
E’ Lui, infatti, che in se stesso rivela e manifesta tale dono per la nostra salvezza e per la vita nuova in Lui. Così, in questa seconda parte del cap.11, l’evento supremo della Cena del Signore, dove il dono divino è pienamente celebrato e manifestato, e dove quindi il nostro modo di parteciparvi evidenzia la nostra comunione o la nostra lontananza dal Cristo del Signore.
I vers.20-22 descrivono lo scandalo delle divisioni per come riunendosi per la Cena, c’è chi nel pasto fatto insieme – che veniva chiamato “agape fraterna” e precedeva o seguiva la celebrazione della Cena del Signore – c’è chi ha troppo poco e chi ha vergognosamente troppo: “uno ha fame, l’altro è ubriaco” (ver.21).
Meglio sarebbe che ognuno mangiasse a casa sua!
Qui, certamente vengono allo scoperto le nostre incoerenze nei confronti della Cena fraterna che Dio ci ha donato nella Pasqua di Gesù.
I vers.23-26 sono la descrizione della liturgia eucaristica!
Le note delle bibbie ci avvertono che questa è la più antica descrizione scritta della Cena, anteriore alle narrazioni evangeliche! Paolo afferma di aver ricevuto da una tradizione già affermata quello che ora trasmette ai suoi fratelli di Corinto.
Ci sembra molto importante fermare la nostra attenzione particolarmente sul ver.26, dove si sottolinea il legame assoluto tra la morte di Gesù e questa celebrazione.
Perché esplicitamente e solamente “la morte” di Gesù?
Perché la Croce è l’evento supremo della povertà di Dio totalmente immerso nella vicenda umana, e perché la sua Croce è quindi l’evento supremo dell’Amore di Dio per tutta l’umanità.
E dunque il suo sacrificio d’amore è la fonte e la potenza della vita nuova donata da Dio. La Cena è la memoria suprema, e la suprema attualizzazione, di tale sacrificio d’amore.
Da questa Cena tutto nasce e ad essa tutto si riferisce. Il “modo indegno” di celebrarla è la distanza e la contradizione della nostra vita rispetto a quello che la Cena esprime e dona.
Allora, la Cena, che è evento supremo della nostra salvezza, diventa rivelazione e giudizio della nostra distanza e della nostra opposizione al dono di Dio. Tuttavia, questa “condanna” non vuole essere l’ultimo giudizio sulla vita di ciascuno e di tutti, ma, come ascoltiamo ai vers.31-32, è severo appello “per non essere condannati insieme con il mondo”.
L’Eucaristia è appello divino alla nostra conversione e alla salvezza.

PREGHIERA
O Gesù,
aiutaci a diffondere la tua fragranza
ovunque noi andiamo.

Infondi il tuo spirito nella nostra anima
e riempila del tuo amore
affinché penetri nel nostro essere
In modo così completo
che tutta la nostra vita
possa essere solo fragranza
e amore trasmesso tramite noi e visto in noi,
e ogni anima con cui veniamo a contatto
possa sentire la tua presenza
nella nostra anima,
e poi guardare in su
e vedere non più me, ma Gesù.

Resta con noi,
e noi cominceremo a brillare della tua luce,
a brillare per essere una luce per gli altri.

La luce o Gesù, sarà la tua,
non verrà da noi,
sarà la tua luce
che brillerà sugli altri attraverso noi.

Lascia che ti rivolgiamo le nostre preghiere
nel modo che più ami,
spargendo la luce
su quelli che ci circondano.

Lasciaci predicare senza predicare
non con le parola, ma con l’esempio.
Con la forza che attrae
e l’influsso di quel che facciamo.

Con la pienezza dell’amore
che abbiamo per te nel nostro cuore.
Amen.
( Santa Madre Teresa di Calcutta)

Intenzioni di preghiera
Signore Gesù, tu che hai creato il mio cuore con l’aiuto del tuo Spirito, rendilo capace di amare te!
Per questo noi ti preghiamo
Per una vera comunione con i fratelli, aiutami Signore, ad essere più attento e disponibile alla necessità del fratello che con me partecipa all’Eucaristia,
per questo noi ti preghiamo
Gesù, aiuta la nostra Comunità a crescere nella fraternità,
per questo noi ti preghiamo

Per visionare il video realizzato da Sergio, che ringraziamo per l’ottimo lavoro svolto, clicca qui: https://www.youtube.com/watch?v=oec-l78INTA

Quarta tappa mercoledì 23 novembre, ore 21 presso la Chiesa Parrocchiale di Biassono su:  Un unico corpo dalle diverse membra ( 1 Corinzi 11, 12-27)

Vi aspettiamo. Ingresso libero.

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” Le nostre attività personali
sono soltanto dei mezzi ordinati a un fine,
mentre l’amore del prossimo è il fine stesso,
perché DIO è Amore.”
S. Teresa Benedetta della Croce

COMUNITA´ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA DELLA CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes 
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
SS. Pietro e Paolo – S. Giuseppe Artigiano
LISSONE

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