40° GIORNATA PER LA VITA: 4 Febbraio 2018
In questa giornata della vita dobbiamo ricordarci anche di questi: non li abbiamo tenuti in braccio, non li abbiamo visti piangere, agitarsi e sorridere in una culla, eppure ci sono stati.
Data:
31 Gennaio 2018
In questa giornata della vita dobbiamo ricordarci anche di questi: non li abbiamo tenuti in braccio, non li abbiamo visti piangere, agitarsi e sorridere in una culla, eppure ci sono stati. Sono i bimbi mai nati, vittime di una decisione dei genitori, oppure della crudeltà delle circostanze. Ci sono stati, e continuano ad esserci. Un bimbo non nato è una presenza invisibile, per la donna che l’ha perduto, un’identità che lei fatica a riconoscere e a distinguere da sé, ma che c’è ed urla nella sua vita come anche, a volte, non sempre, in quella del padre.
Nel messaggio per questa 40° Giornata i Vescovi richiamano l’ammonimento del Santo Padre sui “ segni di una cultura chiusa all’incontro” che “ gridano nella ricerca esasperata di interessi personali o di parte, nelle aggressioni contro le donne, nelle violenze contro la vita dei bambini sin dal concepimento”. Il Santo Padre, sottolineano, “ ricorda che solo una comunità dal respiro evangelico è capace di trasformare la realtà e guarire dal dramma dell’aborto e dell’eutanasia; una comunità che sa farsi ‘samaritana’ chinandosi sulla storia umana lacerata, ferita, scoraggiata». Per questo, «si aspetta dai cristiani l’annuncio della buona notizia per vincere la cultura della tristezza e dell’individualismo, che mina le basi di ogni relazione”.
Il punto iniziale per testimoniare il Vangelo della vita e della gioia, scrivono i Vescovi, “è vivere con cuore grato la fatica dell’esistenza umana, senza ingenuità né illusorie autoreferenzialità”. Il credente diventa discepolo e, “mentre impara a confrontarsi continuamente con le asprezze della storia, si interroga e cerca risposte di verità”. Un cammino di ricerca in cui “sperimenta che stare con il Maestro” lo conduce “a gestire la realtà e a viverla bene, in modo sapiente, contando su una concezione delle relazioni non generica e temporanea, bensì cristianamente limpida e incisiva”.
“La Chiesa intera e in essa le famiglie cristiane, che hanno appreso il lessico nuovo della relazione evangelica e fatto proprie le parole dell’accoglienza della vita, della gratuità e della generosità, del perdono reciproco e della misericordia – conclude il Messaggio dei vescovi -, guardano alla gioia degli uomini perché il loro compito è annunciare la buona notizia, il Vangelo. Un annuncio dell’amore paterno e materno che sempre dà vita, che contagia gioia e vince ogni tristezza”.
Ecco il testo completo del Messaggio:
IL VANGELO DELLA VITA, GIOIA PER IL MONDO
“L’amore dà sempre vita”: quest’affermazione di papa Francesco, che apre il capitolo quinto dell’Amoris laetitia, ci introduce nella celebrazione della Giornata della Vita 2018, incentrata sul tema “Il Vangelo della vita, gioia per il mondo”. Vogliamo porre al centro della nostra riflessione credente la Parola di Dio, consegnata a noi nelle Sacre Scritture, unica via per trovare il senso della vita, frutto dell’Amore e generatrice di gioia. La gioia che il Vangelo della vita può testimoniare al mondo, è dono di Dio e compito affidato all’uomo; dono di Dio in quanto legato alla stessa rivelazione cristiana, compito poiché ne richiede la responsabilità.
Formati dall’Amore
La novità della vita e la gioia che essa genera sono possibili solo grazie all’agire divino. È suo dono e, come tale, oggetto di richiesta nella preghiera dei discepoli: “Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia sia piena” (Gv 16,24). La grazia della gioia è il frutto di una vita vissuta nella consapevolezza di essere figli che si consegnano con fiducia e si lasciano “formare” dall’amore di Dio Padre, che insegna a far festa e rallegrarsi per il ritorno di chi era perduto (cf. Lc 15,32); figli che vivono nel timore del Signore, come insegnano i sapienti di Israele: «Il timore del Signore allieta il cuore e dà contentezza, gioia e lunga vita» (Sir 1,10). Ancora, è l’esito di un’esistenza “cristica”, abitata dallo stesso sentire di Gesù, secondo le parole dell’Apostolo: «Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù», che si è fatto servo per amore (cf. Fil 2,5-6). Timore del Signore e servizio reso a Dio e ai fratelli al modo di Gesù sono i poli di un’esistenza che diviene Vangelo della vita, buona notizia, capace di portare la gioia grande, che è di tutto il popolo (cf. Lc 2,10-13).
Il lessico nuovo della relazione
I segni di una cultura chiusa all’incontro, avverte il Santo Padre, gridano nella ricerca esasperata di interessi personali o di parte, nelle aggressioni contro le donne, nell’indifferenza verso i poveri e i migranti, nelle violenze contro la vita dei bambini sin dal concepimento e degli anziani segnati da un’estrema fragilità. Egli ricorda che solo una comunità dal respiro evangelico è capace di trasformare la realtà e guarire dal dramma dell’aborto e dell’eutanasia; una comunità che sa farsi “samaritana” chinandosi sulla storia umana lacerata, ferita, scoraggiata; una comunità che con il salmista riconosce: «Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra» (Sal 16,11).
Di questa vita il mondo di oggi, spesso senza riconoscerlo, ha enorme bisogno per cui si aspetta dai cristiani l’annuncio della buona notizia per vincere la cultura della tristezza e dell’individualismo, che mina le basi di ogni relazione.
Punto iniziale per testimoniare il Vangelo della vita e della gioia è vivere con cuore grato la fatica dell’esistenza umana, senza ingenuità né illusorie autoreferenzialità. Il credente, divenuto discepolo del Regno, mentre impara a confrontarsi continuamente con le asprezze della storia, si interroga e cerca risposte di verità. In questo cammino di ricerca sperimenta che stare con il Maestro, rimanere con Lui (cf. Mc 3,14; Gv 1,39) lo conduce a gestire la realtà e a viverla bene, in modo sapiente, contando su una concezione delle relazioni non generica e temporanea, bensì cristianamente limpida e incisiva.
La Chiesa intera e in essa le famiglie cristiane, che hanno appreso il lessico nuovo della relazione evangelica e fatto proprie le parole dell’accoglienza della vita, della gratuità e della generosità, del perdono reciproco e della misericordia, guardano alla gioia degli uomini perché il loro compito è annunciare la buona notizia, il Vangelo. Un annuncio dell’amore paterno e materno che sempre dà vita, che contagia gioia e vince ogni tristezza.
APPUNTAMENTI
Sabato 3 febbraio 2018 – ore 15.30 / 18.00: il C.A.V. raccoglie materiale di prima necessità per bambini 0-3 anni (nuovo e usato ma pulito e in buono stato) presso la Scuola dell’Infanzia Maria Bambina, Piazza Maria Bambina – Via S. Agnese angolo Via Buonarroti.
Cosa chiede: alimenti prima infanzia (omogeneizzati di frutta/pesce, pappe, pastine biscotti, latte 1 o 2) indumenti e intimo per neonati, scarpe per bimbi, pannolini, biberon nuovi e usati, ciucci, tettarelle nuove, scaldabiberon, sterilizzatori, marsupi, zainetti, bavaglini, vasini, accappatoi. Carrozzine complete di rotelle e integre, passeggini in buono stato con rotelle integre, lettini, coperte lettino e carrozzina, seggiolini auto e bici, seggioloni.
Domenica 4 febbraio 2018: PRIMULE PER LA VITA – Vendita di primule sul sagrato di tutte le Chiese della Comunità Pastorale e non.
Preghiera per un bambino mai nato
Eri nel mio grembo ed io ti amavo, sognavo per te i cieli stellati da guardare insieme, il sole splendente, i fiori del prato, la pioggia che ti bagnava i capelli, il vento che ti faceva paura durante le notti di inverno.
Invece ora in me non ci sei più…
Ed il mio cuore è triste sapendo che eri mio ed ora non lo sei più. Eri parte di me, eri in me ed ora il tuo piccolo cuore non batte più col mio. Ma so, che ora tu sei accanto a me più di prima.
Sei un angelo della schiera del Paradiso, sei accanto al Signore della Vita e ora, mentre la tua mamma piange per la tua assenza, mi sei accanto a dirmi di non perdere la fede perché quel vuoto che sento è colmato dall’Amore di Dio che non mi lascia sola.
Accanto alla tua mamma so che ci sei tu, figlio mio, angelo del Signore, e sei lì a dirmi:
“mamma, ama sempre, ama ancora e il Signore ti darà la possibilità di amare un figlio che potrai tenere fra le tua braccia”.
COMUNITA’ PASTORALE S. TERESA BENEDETTA della CROCE
Parrocchie:
Cuore Immacolato di Maria – Madonna di Lourdes
S. Maria Assunta – Sacro Cuore di Gesù
S Giuseppe Artigiano – SS. Pietro e Paolo
LISSONE
Ultimo aggiornamento
1 Febbraio 2018, 07:42